E’ quanto emerge dalla sedicesima edizione dell’Edelman Trust Barometer, l’indagine annuale condotta in 28 Paesi su un campione di 33 mila persone costruito dalla società di pr
L’Italia è un Paese nel quale la fiducia è in generale crescita ma in cui le élite mantengono un grado di fiducia (Trust Index) nettamente più alto rispetto al resto della popolazione con una differenza di 11 punti tra i due gruppi. I motori di ricerca riscuotono maggiore fiducia di tv, social network e giornali e il passaparola tra amici e familiari è la fonte d’informazioni più credibile. L’Italia migliora il proprio Trust Index (15 punti percentuali guadagnati negli ultimi due anni) ed è seconda in Europa dopo l’Olanda e più avanti rispetto a Spagna, Regno Unito, Germania e Francia. Resta comunque nel gruppo dei paesi con poca fiducia in dodicesima posizione (su 28) insieme agli Stati Uniti. In testa alla speciale classifica c’è la Cina, seguita dagli Emirati Arabi e dall’India. Sono solo alcuni dei numerosi dati contenuti nella sedicesima edizione dell’Edelman Trust Barometer, l’indagine annuale condotta in 28 Paesi su un campione di 33.000 persone da Edelman, per misurare il grado di fiducia nei confronti di media, governo, aziende, associazioni non governative. Lo studio è stato presentato martedì a Milano da Richard Edelman, presidente e ceo dell’azienda.
Il gap di fiducia tra elites e resto della popolazione Il campione totale della ricerca (indicato come general population) è stato diviso tra informed public (un pubblico d’élite con età compresa tra i 25 e i 64 anni, alto reddito e grado d’istruzione universitario, consumatori di notizie e coinvolti nella vita economica e politica del Paese) e mass population (il resto della popolazione). La ricerca evidenzia come su scala mondiale ci sia una grossa differenza nel grado di fiducia tra le élite e il resto della popolazione e sono gli Stati Uniti a guidare questa speciale classifica con 19 punti di differenza. L’Italia non fa eccezione, ma questo gap si riduce ad 11 punti, inferiore rispetto a Stati Uniti (19) Regno Unito (17) e Francia (16). La fiducia nelle aziende cresce Considerando, poi, l’intero campione, l’Italia è al primo posto in Europa per fiducia nei confronti delle aziende con il 57% del campione, 9 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno (stessa crescita dei mass media), avvicinandosi al primato delle organizzazioni non governative che riscuotono il grado di fiducia più alto (58%, + 5% rispetto al 2015). Il Governo cresce di 3 punti rispetto allo scorso anno, confermando il trend ascendente iniziato nel 2014. Ben l’85% degli italiani è d’accordo con l’affermazione che le aziende possano attuare azioni specifiche mirate sia ad incrementare i profitti che a migliorare la condizione sociale ed economica della realtà in cui operano; una percentuale in crescita rispetto al 79% dello scorso anno.Familiari e amici sono più credibili di tecnici e accademici Secondo l’Edelman Trust Barometer gli italiani, nel formarsi un’opinione relativa a un’azienda, ritengono più credibile in assoluto il parere di amici e familiari, addirittura in misura maggiore rispetto ai tecnici e agli accademici. In deciso rialzo la fiducia nei confronti di amministratori delegati e collaboratori di un’azienda che guadagnano 9 punti rispetto allo scorso anno. In crescita il tasso di credibilità di decisori pubblici ed esponenti della PA che guadagnano 7 punti percentuali. Considerando la fiducia nei singoli settori aziendali, gli italiani privilegiano il settore tecnologico, al secondo posto il settore food & beverage, al terzo le telecomunicazioni. In risalita il settore finanziario che non occupa più l’ultima posizione che quest’anno è appannaggio del settore farmaceutico. In netto calo il settore dell’automobile, che passa dal 64% del 2015 al 54% di quest’anno.