Autore: Redazione
09/02/2016

Il feed di Twitter non cambierà e Jack Dorsey rassicura su #RIPTwitter

Nel weekend, gli utenti del social si sono schierati contro la decisione di riordinare i tweet secondo un algoritmo che modifichi l’ordine cronologico. Il ceo scende in campo di persona per smentire le indiscrezioni circolate

Il feed di Twitter non cambierà e Jack Dorsey rassicura su #RIPTwitter

Il proliferare dei social network è possibile grazie alla diversificazione delle loro caratteristiche. L’apristrada è stato Facebook, che ha racchiuso su un’unica piattaforma blog personali, chat e una “stanza” all’interno della quale immagini, link condivisi e pensieri venissero proposti in un flusso temporale, poi trasformato attraverso un algoritmo in una bacheca che privilegiasse i contenuti più rilevanti per lo specifico utente. A cascata, poi, sono nati i vari Twitter, Instagram, Snapchat, Google Plus, LinkedIn e così via. A ognuno la sua specificità, e allora su Instagram la fanno da padrone le immagini, su LinkedIn le competenze lavorative, su Snapchat la comunicazione “mordi e fuggi” e su Twitter la cronaca, intesa come successione di eventi, siano essi notizie, pensieri o messaggi della più varia natura. Ma cosa succede se un social viene meno alla sua ragion d’essere, abbracciando una logica già sfruttata da un competitor? La risposta è: un disastro. È così che un normale venerdì diventa il giorno dell’estremo saluto alla piattaforma di microblogging. Alcune indiscrezioni provenienti da oltreoceano, lo scorso venerdì, hanno fatto rieccheggiare le dichiarazioni pronunciate da Jack Dorsey a commento del bilancio del secondo trimestre del 2015 nello scorso novembre: “La company deve continuare a chiedersi se l’ordine cronologico, dal più nuovo al più vecchio, sia quello preferibile. I migliori team di prodotto devono sempre mettere in dubbio ciò in cui credono… per esempio, cambiare dalla semplice linea cronologica a un mondo dove proviamo a proporre le cose più interessanti e più rilevanti che succedono nel mondo di ognuno dei nostri utenti nel momento in cui questi aprono Twitter”. Un nuovo algoritmo è pronto a cambiare l’ordine dei post, e potrebbe essere attivo già la settimana prossima, trasformando Twitter in una piattaforma simile al più grande dei suoi competitor: Facbeook. Proprio il “mostro” da cui alcuni naviganti della rete sono fuggiti per rifugiarsi nella baia di Twitter; e proprio loro non sono sembrati molto contenti del cambiamento. Alla notizia, la “tweeple”, termine angolofono che definisce la popolazione del social dell’“uccellino”, ha rispolverato l’hashtag #RIPTwitter, già attivo durante il grande down di Twitter di qualche mese fa e riutilizzato per il grande esodo dei manager di metà gennaio, per ribellarsi e rivendicare il proprio placet alle dinamiche originali. Sebbene le dinamiche del cambiamento non siano chiare, per esempio non è stato specificato se si potrà scegliere tra i due ordini del feed o meno, e neppure definitive, il movimento ha portato #RIPTwitter nei trending topic, attraendo sempre più utenti contrariati. Ma oltre a chi esprime la sua preoccupazione, si è attivato anche chi mostra sostegno. Dalla polvere, nemmeno troppo spessa, riemerge quindi anche l’hashtag #SaveTwitter, in uno scorrere di consigli e messaggi di speranza. Anche questo hashtag è entrato nella classifica dei più utilizzati. Intanto, da San Francisco, arrivano indiscrezioni autorevoli sull’effettività delle modifiche al feed. Chris Bacca, ex finanziatore di Twitter, scrive sullo stesso social che “le chance che Twitter elimini il feed cronologico corrispondono allo 0%”. Ma, come detto, è un ex finanziatore. Non possiede più informazioni da insider, quindi la sua esternazione va presa come una considerazione proveniente da una fonte che ha un’idea concreta della direzione dell’azienda ma non ne ha conferme. Brandon Carpenter, invece, è un iOS engineer del social network, e in risposta ai commenti sull’imminente “autogol” del social scrive: “Davvero, gente. Non siamo idioti. Smettete di speculare su come stiamo per rovinare Twitter”. Ma il parere dei pareri, che prevarica quello dell’ex finanziatore e dell’impiegato, è quello del ceo, Jack Dorsey. “Ciao Twitter! Riguardo #RIPTwitter: voglio che sappiate tutti che noi vi ascoltiamo sempre. Non abbiamo mai messo in conto di riordinare le timelines settimana prossima”. Ok, settimana prossima, ma in futuro? “Twitter è in diretta. Twitter è in tempo reale. Twitter è chi e cosa segui. E Twitter è qui per restare! Diventando ancora più Twitter”, “Twitter può aiutare a creare connessioni in tempo reale basate su interessi dinamici e argomenti, invece che statici diagrammi social/amici. Lo sappiamo”, “Grazie per tutta la passione e la fiducia- Continueremo a lavorare per guadagnarcela, e continueremo ad ascoltare, e rispondere!”. Secondo quanto appare dai tweet di Dorsey, il social tende l’orecchio ai suggerimenti provenienti dagli utenti. Primo tra questi il bottone dedicato alle gif, già in fase di test. Con quattro tra i top dieci manager che hanno lasciato il posto poche settimane fa e una situazione finanziaria che non infonde fiducia agli analisti, né tantomeno agli utenti (che anche nel caso della caduta del titolo hanno utilizzato #RIPTwitter), forse appoggiarsi agli utenti può essere fonte di nuove idee.