Autore: Redazione
10/11/2016

HiMedia Group si trasforma in AdUX e modifica la propria offerta

Tempo di cambiamenti per la società specializzata in digital adv: oltre al nome, un’organizzazione rinnovata in tre società

HiMedia Group si trasforma in AdUX e modifica la propria offerta

Più passa il tempo e ti senti intrappolato. Entrare nel favoloso mondo della rete può creare non poche difficoltà, fisiche e psicologiche. Una sensazione di claustrofobia che si impossessa dei nostri sensi non appena con un click facciamo inavvertitamente partire una miriade di pagine pubblicitarie, ovviamente non richieste, video che possono vantare un sonoro avvilente per ogni tipo di udito, croci e crocette che invitano alla chiusura e che, con incredibile puntualità, non ne vogliono sapere di funzionare, di fare marcia indietro, di chiudere le finestre, che sbattono, si infrangono sulle nostre richieste di informazione, intrattenimento, curiosità. Un vero e proprio incubo, lenito ogni giorno di più dalla possibilità di far leva il potere, il fascino, la funzionalità immediata di un bel ad block, lo strumento che ti libera dall’adv arrogante e presenzialista. Peccato che senza gli introiti derivanti dalla pubblicità il mondo potrebbe finire per boccheggiare, prima dei classici rotoli finali. Che fare? Se lo stanno chiedendo in molti. Ma sono pochi quelli che organizzano sul serio delle contromisure che possano andare incontro ai due schieramenti contrapposti.    

Nuova stagione, nuovi abiti

C’è addirittura chi cambia se stesso, iniziando dal nome. Si chiamava HiMedia, da oggi sarà AdUX. Che succede? Il comunicato rilasciato è abbastanza eloquente: “In risposta alla crescente ostilità degli utenti nei confronti di alcuni formati pubblicitari ritenuti intrusivi, congiuntamente all'aumento dell'uso di sistemi di Adblock, il mercato dei media e del marketing digitale ha iniziato la ricerca di nuove modalità per migliorare la user experience (UX)”. Una nuova denominazione che somiglia a un rebus dalla facile soluzione. Ancora le parole provenienti dalla rinnovata base: “Dal 2014, HiMedia ha lavorato per interpretare una visione focalizzata sul miglioramento della user experience, ideando e realizzando progressivamente nuove tecnologie e formati in grado di rispondere a questa necessità”.  
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Tre società, una struttura principale, una pubblicità sostenibile

E così, di fronte a una platea giornalistica visibilmente sorpresa, Carlo Poss, ceo per l’Italia, ha evidenziato come «Negli ultimi tre anni, da riconosciuta media company, HiMedia si è progressivamente trasformata in una technology company attraverso l’investimento e lo sviluppo di tecnologie proprietarie». E quindi, ecco come cambiano i giochi: il Gruppo ha rinnovato completamente la propria attività in tre piattaforme, ognuna delle quali ideata per fornire una risposta complementare ai temi del digital advertising e della user experience. Eccole: Quantum, che propone soluzioni pubblicitarie di native advertising non intrusive per desktop, mobile e video; Admoove, che eroga pubblicità con vantaggi immediatamente visibili al consumatore grazie al geotargeting ultra-preciso con un margine di errore compreso tra i 10 e i 100 metri; AdPulse, che aumenta l’engagement degli utenti con i brand utilizzando annunci in modalità opt-in full-screen, così come brand content e soluzioni opt-in nell’email marketing. AdUX, che unisce e sintetizza proprio le parole Advertising e User Experience, continuerà a offrire le piattaforme in tutti i principali mercati europei e nelle aree americane di lingua ispanica.    

Le soluzioni proposte nel dettaglio

Quantum, con Alessandro Ceratti responsabile per l’area italiana, propone soluzioni pubblicitarie di native advertising in-feed per desktop, mobile e video, disponibili anche in programmatic e capaci di adattarsi al layout delle pagine web che li ospitano grazie all’integrazione con il codice grafico dei siti partner. Presente in Italia da un anno, offre agli editori una piattaforma full-stack per il native che si distingue per la totale personalizzazione degli annunci, il 100% di viewability garantita e la possibilità di realizzare vendite dirette, ma anche di affidarsi al marketplace programmatico gestito da Quantum. A far parte del network nel nostro Paese sono circa 300 siti che garantiscono un’audience di oltre 3 milioni di utenti al giorno. AdPulse: a capodanno, dopo i brindisi beneauguranti, raccoglierà l’eredità di HiMedia e sarà guidata dalla responsabile Valentina Vozza, sarà orientata alla display e allo user engagement, con l’obiettivo di aumentare il coinvolgimento attraverso formati impattanti con il controllo da parte degli utenti. AdPulse utilizzerà annunci opt-in in modalità full screen, così come branded content e soluzioni opt-in nell’email marketing. Solo la seconda parte del 2017 vedrà l’esordio in Italia di Admoove, una nuova piattaforma - già operativa in Francia - in grado di erogare messaggi pubblicitari geolocalizzati con un margine di errore compreso tra i 10 e i 100 metri. Admoove sarà in grado di lavorare sia su desktop sia su mobile ma non sarà rivolta alle PMI, il gruppo preferisce puntare sui grandi brand che vogliono fare drive-to-store.  

Nel 2017 si rifarà viva la crescita

Sono stati 18 mesi di sofferenza, ma in terzo trimestre dell’anno in corso ha mostrato i primi segni di ripresa, con un modesto calo del 3% nei ricavi e un leggero aumento (+1%) del margine rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il fatturato delle attività in crescita è aumentato del 61% e nel terzo trimestre rappresenta il 56% dei ricavi totali. Ed ecco perché la società conferma che raggiungerà un Ebitda positivo per l’intero anno 2016, prevedendo nel contempo per l’anno prossimo il ritorno alla crescita dei ricavi consolidati. Protagonista in sei Paesi Europei, Stati Uniti e America Latina, HiMedia Group nel 2015 ha realizzato un fatturato consolidato di 64,5 milioni di euro. E ora un nuovo capitolo è alle porte.