Autore: Redazione
03/03/2016

Gruppo Espresso e Itedi, polo da 750 milioni di euro

Annunciata l’operazione mediante fusione per incorporazione; l’editore chiude l’esercizio 2015 con ricavi e raccolta in calo e risultato netto in crescita

Gruppo Espresso e Itedi, polo da 750 milioni di euro

La famiglia Agnelli lascia Milano e si accasa, mediaticamente, a Roma. L’accordo tra Gruppo Editoriale L’Espresso e Itedi, anticipato dalle indiscrezioni de Il Foglio e confermato ieri in serata dalle due aziende, sancisce il passaggio della casa editrice torinese cui fa capo La Stampa, partecipata dalla FCA al 77% e per il resto dal gruppo Perrone (Secolo XIX), dalla sfera di influenza di RCS a quella dell’editore del quotidiano la Repubblica e del settimanale l’Espresso. Che, sempre secondo il Foglio, dovrebbe diventare un allegato de la Repubblica, ma secondo quanto risulta a DailyMedia si tratterebbe di un’operazione che riguarda esclusivamente la Sardegna, in partenza la prossima domenica e con una durata di qualche settimana, con l’intento di rafforzare le vendite delle due testate nella regione.

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Nella foto, John Elkann e Carlo Perrone

La fusione tra le due case editrici segue di poche settimane l’insediamento di Mario Calabresi alla direzione del quotidiano del Gruppo Espresso, dopo aver diretto La Stampa per circa sette anni. Di fatto, dà vita a un polo editoriale leader in Italia e anche in Europa che complessivamente vale circa 750 milioni di euro, con la più alta redditività del settore, e senza debiti. Artefici dell’accordo, siglato anche da CIR - azionista di controllo del Gruppo Editoriale L’Espresso - da FCA e Ital Press Holding S.p.A. (famiglia Perrone) – entrambi azionisti di Itedi -, sarebbero John Elkann, presidente di FCA e di Itedi, tra le altre cariche, e Rodolfo de Benedetti, consigliere di amministrazione del Gruppo Espresso presieduto dal padre, Carlo.

L’operazione avviene mediante fusione per incorporazione della Itedi con il Gruppo Editoriale L’Espresso. La fusione avverrà sulla base di un concambio che sarà stabilito puntualmente negli accordi definitivi, subordinatamente alla due diligenze e ad altre condizioni. All’esito dell’operazione, CIR resterà azionista di controllo, con una quota superiore al 40% del Gruppo Editoriale L’Espresso. La società risultante dalla fusione resterà quotata alla Borsa Italiana. Le testate manterranno piena indipendenza editoriale. Il perfezionamento dell’operazione di fusione, che è soggetta all’autorizzazione delle competenti autorità nonché delle rispettive assemblee dei soci, è previsto per il primo trimestre del 2017.

L’impatto sul mercato editoriale è notevole, sia sul fronte dei lettorati, sia sul fronte delle audience digitali sviluppate soprattutto dai quotidiani e dai loro siti: la Repubblica, La Stampa, Il Secolo XIX e i giornali locali del Gruppo Espresso hanno generato insieme nel 2015 circa 5,8 milioni di lettori e oltre 2,5 milioni di utenti unici giornalieri sui siti d’informazione. L’integrazione dei due gruppi genera anche una forte concentrazione sul fronte della raccolta pubblicitaria. Attualmente, la pubblicità nazionale de La Stampa e Il Secolo XIX è curata da RCS, mentre la locale è affidata, rispettivamente, a Publikompass e Publirama, ma è assai probabile che a seguito della fusione il controllo della raccolta passi alla concessionaria Manzoni.

Il bilancio del Gruppo Espresso

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Monica Mondardini , Amministratore delegato Gruppo Editoriale l'Espresso.

Contemporaneamente, il consiglio di amministrazione del Gruppo Espresso ha approvato il bilancio 2015. La società guidata dall’amministratore delegato Monica Mondardini ha chiuso l’esercizio con un risultato netto di 17 milioni di euro, in crescita rispetto agli 8,5 milioni del 2014. I ricavi consolidati, attestati a 605,1 milioni di euro, sono calati del 6% rispetto al 2014. I ricavi diffusionali sono scesi del 6,4%, soprattutto per via del calo dei quotidiani, e hanno raggiunto quota 218 milioni. La Repubblica è leader di vendite in edicola e conta 2,2 milioni di lettori secondo Audipress 2015/III. I quotidiani locali generano un lettorato complessivo di 2,9 milioni di persone, e registrano un calo diffusionale ridotto rispetto a quello del settore. Le edizioni digitali delle testate hanno mediamente 93mila abbonati.

I ricavi pubblicitari raggiungono i 346 milioni di euro, in calo del 4,2% al netto delle concessioni di terzi, ma nei primi due mesi del 2016 la concessionaria registra un andamento leggermente positivo, sebbene non si possa ritenere un trend consolidato. La radio registra una crescita del 5,7%. Internet, in controtendenza rispetto al mercato, cresce del 2% grazie anche a repubblica.it, che vanta una total audience di 1,6 milioni di utenti unici giornalieri, mentre i siti dei quotidiani locali hanno una total audience di 406mila utenti unici giornalieri.

I costi scendono del 5,8%, il mol consolidato è a quota 47,5 milioni di euro, in linea con il 2014 includendo 10,8 milioni di oneri per riorganizzazioni. Il risultato operativo consolidato è a quota 30,5 milioni, contro i 29,9 milioni del 2014. La redditività per area mostra una buona tenuta per i quotidiani e una crescita nell’area radiofonica. Gli oneri finanziari sono scesi da 14,9 milioni a 8,8 milioni. L’indebitamento netto è a quota 10,7 milioni. Durante l’anno è stata effettuata la svalutazione di 17,1 milioni della partecipazione Persidera, ed è stato ceduto il canale Deejay Tv a Discovery Italia generando una plusvalenza di 10,4 milioni di euro.