Autore: Redazione
12/07/2016

Gruppo L’Espresso conferma la fusione con Itedi

L’editore di cui è a.d. Monica Mondardini affida la direzione del periodico a Tommaso Cerno, mentre l’acquisizione della Stampa e del Secolo XIX potrebbe portarne la relativa raccolta nazionale alla Manzoni

Gruppo L’Espresso conferma la fusione con Itedi

Tra passato, presente e futuro, l’Espresso è impegnato in queste settimane per il proprio rilancio, a fronte di diffusioni complessive che, con il rilevamento ADS di maggio, reso pubblico ieri, sono tornate sotto la soglia delle 170.000 copie. Il futuro, com’è stato ufficializzato sempre ieri, si chiama (anche) Tommaso Cerno, che ne sarà il nuovo direttore dal 28 luglio, subentrando a Luigi Vicinanza, che ha svolto questo ruolo negli ultimi due anni, rinnovandone la formula di newsmagazine di approfondimento e inchieste nel solco della tradizione sessantennale del giornale, destinato a continuare il suo lavoro nel Gruppo con l’incarico di studiare e approfondire nuovi progetti editoriali e proseguendo a scrivere sulle sue testate. Cerno, 40 anni, ha già lavorato dal 2009 al 2014 all’Espresso, firmando importanti inchieste e ricoprendo l’incarico di vicecaporedattore dell’attualità. Negli ultimi due anni ha diretto il Messaggero Veneto, quotidiano di Udine e del Friuli, dove ha iniziato la sua carriera giornalistica. Oltre che sul fronte cartaceo, il rilancio punta anche sul web che - a detta dell’editore - sta avendo buoni riscontri da quando ne è stato messo a punto, un anno e mezzo fa, un restyling, con l’introduzione di una serie di contenuti a pagamento; così come starebbe dando indicazioni positive l’abbinamento obbligatorio con la Repubblica a 2,50 euro alla domenica, la cui sperimentazione è partita da quale mese in alcune zone di Friuli, Emilia, Puglia e Sardegna. L’opzione, però, nelle aree appena citate, sta comportando che il periodico non sia venduto da solo negli altri giorni, con la possibilità che questo test venga poi allargato anche ad altre parti del Paese prima di un’eventuale, definitiva decisione di passaggio a questa sola modalità di vendita. Certo, il mercato è quel che è, ma sarebbe un peccato per una testata che non è storica solo per i 60 anni appena compiuti ma anche, e soprattutto, per quello che ha rappresentato in questo periodo e che ancora rappresenta e può rappresentare, particolarmente sul fronte dell’impegno civile, dove ci sono da affrontare problematiche e tematiche che non si sono risolte in decenni. Su tutto questo invita alla riflessione la mostra che si inaugura oggi, per durare fino all’11 settembre, a Palazzo Reale di Milano “La nostra storia - Ieri e oggi nelle fotografie de l’Espresso”, promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale e l’Espresso, e che replica, ampliandola con nuovi contenuti iconografici relativi a Milano, quella già organizzata nello scorso autunno a Roma, curata sempre dall’ex direttore del periodico, Bruno Manfellotto. La selezione delle immagini è articolata in un percorso tematico, a sottolineare momenti diversi della storia italiana, dagli anni del boom economico a quelli della contestazione giovanile e operaia; dalla caduta del muro di Berlino ai muri di oggi; dai misteri agli scandali, fino alla grande stagione di “mani pulite” per arrivare alle mafie di ieri e di questi giorni. Saranno esposte circa 450 immagini - molte originali ed esclusive -, scattate da maestri della fotografia e noti reporter, da Mauro Vallinotto a Gilles Caron, da Letizia Battaglia a Nick Ut; e poi, Uliano Lucas, Massimo Vergari, Angelo Palma, Franco Zecchin, e le firme di vecchie agenzie scomparse come Sygma, Gamma, Grazia Neri insieme ad altre, di strutture ancora attivissime come Magnum, Contact Press, Agence VU. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Terna e  il contributo di Deutsche Bank, Prysmian Group, Generali e Vespa, mentre lo sponsor tecnico è ATM. Tornando alle attività di Gruppo Espresso, va detto che il ruolo di direttore del Messaggero Veneto sarà assunto da Omar Monestier, che lascia, a sua volta, il Tirreno per tornare a Udine in uno dei giornali più radicati del Gruppo, che ha già diretto dal 2012 al 2014. La direzione del Tirreno viene, infine, assunta a interim dal direttore editoriale dei giornali locali del Gruppo, Roberto Bernabò, con l’obiettivo di completarne le ultime fasi della trasformazione riorganizzativa iniziata proprio sotto la sua direzione dal 2009 al 2014. Anche questi nuovi direttori si insedieranno il 28 luglio. Sul fronte più generale, sempre il gruppo di cui è a.d. Monica Mondardini sta lavorando alla finalizzazione, prevista per fine mese, degli accordi con Itedi, sui quali sono ovviamente già in corso le relative due diligence, che porteranno entro il primo trimestre del prossimo anno alla fusione con l’editore della Stampa e del Secolo XIX. Ciò che, verosimilmente, se non ci saranno impedimenti, dovrebbe portare anche al passaggio della loro relativa raccolta pubblicitaria nazionale da RCS MediaGroup a Manzoni.