Autore: Redazione
06/12/2016

GroupM, il mercato pubblicitario non teme né Brexit né Donald Trump e tocca quota 547 miliardi

GroupM, il mercato pubblicitario non teme né Brexit né Donald Trump e tocca  quota 547 miliardi

Nonostante la diffusa incertezza economica a livello mondiale derivante dagli ultimi avvenimenti internazionali come Brexit, elezioni americane e, perché no, anche il recente risultato referendario italiano, il mondo della pubblicità sembra non aver accusato troppo il colpo. O, per lo meno, non aver agito d’impulso dopo questi episodi dall’esito inaspettato. Questo è quanto emerge dal rapporto “This Year, Next Year” di GroupM. Si prevede che la spesa pubblicitaria globale nel 2017 si attesti a 547 miliardi di dollari. La previsione di spesa, rivista al rialzo del 4,4% anno su anno, è stata descritta come “modesta” tra il 2016 e il 2017, ed è guidata da società le cui prestazioni continuano a essere sotto pressione soprattutto in un contesto economico a bassa crescita, come quello europeo e nord americano. Le nuove economie emergenti come quelle del mercato APAC, invece, godono di miglior salute, continuano a svilupparsi e contribuiscono in larga parte alle crescita globale del mercato pubblicitario. Digitale cannibale Si pensa che il comparto digitale possa raggiungere il 33% di tutta la spesa pubblicitaria globale, con GroupM che fa inoltre notare come il digitale abbia guadagnato 72 centesimi per ogni dollaro speso in annunci pubblicitari erogati quest’anno, e che la televisione si sia fermata a una cifra intorno ai 20 centesimi. E le stime per il prossimo anno parlano di un digitale ancor più forte e in espansione, in grado di catturare ben 77 centesimi per ogni nuovo dollaro investito in pubblicità, con la tv che scenderà a 17 centesimi. “I budget pubblicitari non sono stati influenzati dai voti in Uk e Usa, che per certi versi hanno sconvolto i mercati”, si legge nella nota della società. Anzi, il mercato statunitense sarà uno dei principali contribuenti alla crescita del comparto pubblicitario globale nel 2017, con GroupM che ha aggiornato le stime in rialzo del 3,1-3,2%. Tv in ripresa grazie allo sport In questo aggiornamento globale rivisto al rialzo è stato compreso un incremento anche del comparto tv, con un aumento di spesa che va dal 3,4% al 4,1%. La spiegazione di GroupM sta nel fatto che il 2016 è stato l’anno dei grandi avvenimenti sportivi (Olimpiadi ed Europei) che sono riusciti a riportare soldi nella tv compensando un calo degli investimenti in favore del digitale dovuto allo spostamento di budget in occasione delle elezioni americane. Focus Usa e Uk Le previsioni di crescita dei soli Stati Uniti sono state riviste al ribasso, 2,6%, sulla base di una crescita debole dell’economia e del Pil così come dell’instabilità politica, pur non avendo ancora impattato direttamente sui budget. Nel frattempo le stime di run-rate annuali in Uk, sempre secondo GroupM, sono state riviste del 7% nel digitale. Ciò equivale a un potenziale di tre miliardi di investimento incrementale nel biennio 2016-2017, a fronte di 3,3 miliardi nel resto del continente europeo. Adam Smith, futures director di GroupM, parlando con The Drum, ha affermato che “L’impatto negativo della Brexit è stato finora utilizzato come una scusa dai proprietari dei media per giustificare le performance sotto le attese e i piani non rispettati. Questo non significa però – continua Smith – che la Brexit non avrà alcun effetto negativo in futuro sulla spesa pubblicitaria”, ha concluso.