Autore: Redazione
25/10/2016

Google, il cambiamento della privacy incide su utenti e advertiser

La nuova policy si scontra con la precedente e permetterà una personalizzazione più marcata della pubblicità online

Google, il cambiamento della privacy incide su utenti e advertiser

Per quasi 10 anni, Google ha promesso di mantenere la privacy dei propri utenti dagli advertiser, mantenendo personalmente le informazioni identificative, prese dagli account Gmail e dagli altri servizi, separati dai database della sussidiaria Doubleclick.

Vecchia e nuova politica

Ma BigG ha aggiornato la sua policy sulla privacy a giugno dicendo che le attività degli utenti su altri siti “potrebbero essere associati con le informazioni personali,” ha annunciato ProPublica venerdì. Prima del cambiamento, la policy era completamente il contrario della nuova, infatti Google intimava di “non associare le informazioni cookie di DoubleClick con le informazioni identificative personali” senza il consenso degli utenti.

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DoubleClick

Google ha acquistato DoubleClick, una società pubblicitaria online, nell’aprile del 2007 per 3,1 miliardi di dollari, battendo Microsoft in una lotta lunga mesi. DoubleClick utilizza cookies per raccogliere dati sugli utenti per piazzare in modo migliore la pubblicità dei propri clienti.

Ritratto dell’utente

Julia Angwin di ProPublica ha fatto notare che nel 2007, al momento dell’acquisto, la politica di Google sulla tecnologia ad-serving di DoubleClick diceva che questa sarebbe dovuta funzionare solo sulle informazioni non identificative. Angwin scrive: “il risultato pratico del cambio è che le pubblicità di DoubleClick che seguono gli utenti in rete, possono essere personalizzate basandosi sulle parole chiave che lo user inserisce nella sua Gmail. Vuol dire anche che Google può ora, se vuole, costruire un ritratto completo dell’utente basato su quello che scrive sulle email, ogni sito che visita e le ricerche che conduce.

Personalizzazione volontaria?

Agli utenti già iscritti è stata data la possibilità di accettare la policy, ma ai nuovi utenti è stata attivata di default. L’utente può vedere cosa Google pensa sia interessato, e scegliere di togliere le pubblicità personalizzate. Nella sua privacy policy, Big G ha affermato che non venderà informazioni personali come nome, indirizzo email e sui pagamenti.

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Diminuzione della privacy

Il cambiamento di quest’estate segue un trend di lungo termine di diminuzione di standard della privacy per gli utenti di internet. Nel 2000 la Federal Trade Commission ha lanciato un’ispezione sull’uso delle informazioni da parte di DoubleClick dopo l’acquisto di Abacus Direct, una compagnia che vendeva dati di acquisto dei consumatori. L’ispezione si è conclusa nel 2002  non determinando alcuna violazione. Nel 2012, Google ha annunciato che avrebbe condiviso i data tra i prodotti BigG ma li avrebbe tenuti separati da DoubleClick.

Statement Google

Le nostre piattaforme pubblicitarie sono state create prima della rivoluzione degli smartphone. Permettevano il controllo da parte degli utenti e determinavano la rilevanza degli annunci, ma solo dispositivo per dispositivo. Lo scorso giugno abbiamo aggiornato il nostro sistema e i relativi strumenti di controllo per gli utenti, per adattarli al modo in cui le persone usano Google oggi, ossia attraverso molti dispositivi differenti. Prima di lanciare questo aggiornamento, abbiamo effettuato dei test in tutto il mondo con l'obiettivo di comprendere come offrire agli utenti una scelta chiara e la massima trasparenza. Il risultato è che questa scelta è 100% opzionale - se l'utente non acconsente alla modifica, la sua esperienza su Google rimarrà invariata. Di altrettanta importanza: abbiamo fornito notifiche ben visibili agli utenti su questo cambiamento, con un linguaggio semplice e uno strumento altrettanto semplice che lascia agli utenti il controllo dei dati o la possibilità di cancellarli. Gli utenti possono accedere a tutti i controlli sull'account visitando Account Personale e siamo felici di poter dire che più di un miliardo di persone lo ha già fatto in questo primo anno.