Autore: Redazione
28/01/2016

Gli italiani, più di tutti, comprano online prodotti direttamente dall’estero

E' quanto evidenzia il rapporto “Connected Commerce”, pubblicato da Nielsen, secondo cui la media di connazionali che acquista beni oltreconfine è pari al 79% ben al di sopra del pari dato globale. Sul fronte dei metodi di pagamento, PayPal è utilizzato dal 55% del campione del nostro Paese. Fantasia: “Offline e online non possono essere considerati come canali distinti”

Gli italiani, più di tutti, comprano online prodotti direttamente dall’estero

Secondo quanto emerso da un’analisi effettuata dalla Global Survey “Connected Commerce” di Nielsen, realizzata su un campione di 13.000 individui in 24 Paesi, l’Italia risulta essere il paese con il più alto tasso su scala globale di acquirenti online che scelgono di comprare prodotti oltreconfine (79%) contro una media globale pari al 57% e una media Europa intorno al 65%. Per quanto riguarda i metodi di pagamento, oltre la metà degli italiani si affida a PayPal (55%) a fronte di una media globale del 43% ed europea del 56%. L’obiettivo dell’analisi di Nielsen è stato quello di studiare motivi e modalità di approccio all’ecommerce nel mondo. “Online e offline - ha dichiarato l’a.d. di Nielsen Italia Giovanni Fantasia - non possono più essere considerati due canali di vendita distinti. Oggi ci troviamo di fronte a un consumatore che si sposta dal canale fisico a quello virtuale con estrema facilità. è la tradizionale nozione di shopping experience che deve essere ridefinita. Le grandi catene della distribuzione devono passare da una visione di marketing lineare a un modello sempre più frammentato”, ha poi concluso.

Nella fase pre-shopping

Nielsen ha sondato le motivazioni che spingono i consumer italiani a utilizzare un canale online per l’acquisto di prodotti, constatando che innanzitutto si va in rete per ricercare l’affare migliore (42%), trovare prodotti non disponibili negli store (39%) o ricercare prodotti online prima dell’acquisto in negozio (39%). Si passa poi alla visita del maggior numero possibile di siti per intercettare l’offerta al prezzo più basso (39%), al risparmio di tempo (38%), alla ricerca di suggerimenti per prendere decisioni (36%) fino all’accesso a punti vendita non localizzati nella zona di residenza (34%).

Prodotti acquistati

Sono diverse le attività che si svolgono online nella Penisola, a prescindere dalla categoria merceologica d’interesse: il 47% ricerca informazioni relative al prodotto, il 41% controlla e confronta i prezzi, il 33% intende individuare sconti, promozioni e coupon. Tra le tipologie di prodotto acquistate online spiccano i viaggi (49%), poi libri/musica (48%), il settore moda, vestiti e borse (43%), il settore tecnologico (33%), i biglietti concerti/eventi sportivi (32%), l’elettronica di consumo (32%), i prodotti per la cura della persona e cosmetica (25%). E ancora, videogame (18%), cibo per animali (14%), arredamento (12%), prodotti per la casa (10%), alcolici (9%), medicinali (8%), alimentari in confezione (8%), cibo da asporto (6%), prodotti per l’infanzia (6%), cibi freschi (2%). Quest’ultimo dato è largamente inferiore a quello della media europea (14%).

Modalità di pagamento

Oltre a PayPal che è la prima modalità di pagamento in Italia con il 55%, i principali strumenti sono le carte prepagate (51%), le carte di credito (42%), le gift card rilasciate dal singolo negozio (27%) e i contrassegni (25%).

I limiti dell’ecommerce

Nielsen, infine, ha analizzato anche possibili barriere (psicologiche) che possono frenare lo shopping online. Si parte dal voler esaminare i prodotti di persona (56%) all’essere preoccupati perché la spedizione dei prodotti può avvenire quando non si è in casa (45%) fino al timore che i prodotti non siano quelli ordinati online (40%). In ambito alimentare, anche se il 44% dei consumatori italiani non acquista prodotti di questo genere online se questo implica un pagamento per la spedizione, quelli che invece li acquistano sono preoccupati per la freschezza del prodotto in base alla data di scadenza (39%) e per la qualità del prodotto (38%).