Autore: Redazione
11/07/2016

Frodi pubblicitarie, ecco le linee guida pubblicate da WFA

Un documento per identificare le modalità per aiutare i brand a rispondere al problema

Frodi pubblicitarie, ecco le linee guida pubblicate da WFA

Con l’incremento delle frodi pubblicitarie è emersa la necessità di dotarsi di delle linee guida che possano combattere il fenomeno. A questo scopo, la World Federation of Advertisers (WFA) ha stretto un’intesa con l’Advertising Fraud Council e redatto un documento per identificare le modalità migliori per aiutare i brand a rispondere alle frodi. Diviso in quattro parti, fornisce una serie di indicazione per tutelare il proprio budget media e marketing. Sviluppare competenze in house A livello base, le aziende devono sviluppare expertise interne allo scopo di prendere decisioni consapevoli sui partner pubblicitari, così come per quelli di cyber security. Non solo, una conoscenza della materia può essere utile ad analizzare la trasparenza dei siti editoriali dove si veicolano i propri annunci. Aspettative chiare In seconda istanza, i marchi devono avere chiare le aspettative circa i propri partner, incluse metriche appropriate e richiedendo informazioni sulla prevenzione delle frodi. Puntare sulla sicurezza WFA consiglia anche di prediligere ambienti e modalità di compravendita sicure e di scegliere in nome della sicurezza digitale preferendola agli obiettivi degli investimenti. Rivedere i contratti con vendor e agenzie Il quarto punto, quello più forte, sostiene di dover rivedere i contratti esistenti con agenzie e vendor, considerando il potenziale delle frodi pubblicitarie. WFA suggerisce anche l’inserimento di penali per l’allocamento di budget su inventory fraudolenta. Questo perché ci sono alcune realtà della catena programmatica che hanno beneficiato dall’attività fraudolenta nella forma di fee e commissioni Advertiser uniche vittime delle frodi Per Stephan Loerke, ceo di WFA, “gli advertiser sono le uniche vittime delle frodi e WFA vuole equipaggiarli degli strumenti migliori per minimizzare la loro esposizione. C’è molto che gli inserzionisti possono fare per migliorare la situazione in termini di nuovi standard, cambiamenti contrattuali e maggiore trasparenza; ma in sintesi, occorre una nuova prospettiva per l’industry”.