Autore: Redazione
04/11/2016

Facebook, tutte le cose da sapere dopo la trimestrale

L’azienda ha battuto ancora le attese ma l’atteso rallentamento della crescita dei ricavi preoccupa Wall Street. L’approfondimento del Wall Street Journal

Facebook, tutte le cose da sapere dopo la trimestrale

L’ottima trimestrale di Facebook è stata offuscata dalle deboli prospettive di crescita per l’anno prossimo. Nella conference call con gli analisti, infatti, il ceo Mark Zuckerberg ha spiegato come per il 2017 siano attesi livelli più bassi di sviluppo del business pubblicitario a causa dell’incremento di quello che in America chiamano “ad load”. Cos’è l’ad load? È il volume di annunci che gli utenti visualizzano nel newsfeed, aumentato secondo alcuni studi già del 50% nel corso degli ultimi dodici mesi. Naturalmente questo valore non può incrementare senza interferire nell’esperienza degli 1,79 miliardi di persone che ogni mese accede alla piattaforma. Il Wall Street Journal ha sintetizzato i cinque punti che ogni marketer deve conoscere dopo la trimestrale di mercoledì scorso e il primo di questi è proprio l’ad load. Infine, pur senza menzionare, bisogna ricordare che Facebook ha in cassa 26 miliardi di dollari, soldi che potrebbero servire per altre acquisizioni monstre senza dover ricorrere a una dilazione del controllo azionario.  

Lo spettro dell’ad load

L’incremento dell’ad load è stato il maggior driver di crescita delle entrate di Facebook negli ultimi anni. Lo scorso luglio, Facebook ha segnalato come ormai il carico pubblicitario avesse raggiunto il limite ma nell’ultima conference call il chief financial officer Dave Wehner ha addirittura ammonito gli azionisti che i tassi di crescita dell’advertising “diminuiranno in modo singificativo. È questo il motivo per cui le guidance per l’anno prossimo non hanno soddisfatto Wall Strett, facendo perdere al titolo il 7% nelle contrattazioni dell’after hour. Sicuramente questa situazione è compensabile in diversi modi, per esempio convincendo l’utenza a passare più tempo sull’app o aumentando ulteriormente il carico pubblicitario. Ma l’azienda si è preoccupata di avvertire gli investitori che l’anno prossimo non dovrebbe replicare le curve di questo che volge al termine.  

Facebook vs. Ad blocking

Un altro tema di grande interesse è relativo all’ad blocking: ad agosto, infatti, Facebook ha affermato di voler costringere gli utenti a visualizzare gli annunci su desktop anche con un software di blocco della pubblicità attivo. E nel terzo trimestre le entrate pubblicitarie da pc e Mac sono cresciute del 18%. Per Wehner, il trend è dovuto “ai nostri sforzi volti a ridurre l’impatto dell’ad blocking”.  

Snapchat

Come parte degli sforzi della transizione verso un social dominato dal video, Zuckerberg ha dichiarato che Facebook vuole concentrarsi su come gli utenti condividono i contenuti. “Allo stato attuale, per la gran parte delle app social un box testuale è la via di default per interagire. Presto crediamo che sarà una camera la via principale per entrare in relazione con gli altri”, ha detto. Ed è per questo che la società sta testando una nuova funzione che rende immediato l’accesso alla camera direttamente dal feed, una funzione molto simile a quelle di Snapchat.  

Il mobile

Facebook ha saputo conquistare la leadership nel mobile. Per la prima volta gli accessi su base giornaliera hanno superato il miliardo, attestandosi 1,09 miliardi, in crescita del 22% sull’anno precedente. In più l’84% degli introiti pubblicitari è riconducibile agli strumenti mobile, a conferma ulteriore di come Facebook abbia saputo trasformarsi in un business mobile.  

La scommessa della realtà virtuale

Facebook ha in mente grandi cose introno al tema della realtà virtuale, rese note a tutto il mondo quando nel 2014 ha speso 2 miliardi di dollari per comprarsi Oculus. Zuckerberg ha detto che l’azienda sta continuando a investire sul segmento. La società sarebbe pronta a sborsare altri 250 milioni per migliorare la presenza in ambito software. Mica noccioline insomma.