ABBONATI

Facebook ha sovrastimato per due anni la metrica dei video

Autore: A Rocca


Il social network ha calcolato male il tempo medio trascorso dagli utenti che hanno guardato i video sulla sua piattaforma

Colpo di scena nel mercato della pubblicità video digitale. Facebook ha sovrastimato enormemente il tempo medio di visualizzazione degli annunci video sulla sua piattaforma per due anni, secondo un’inchiesta condotta da The Wall Street Journal. Alcune settimane fa, Facebook ha infatti rivelato in un post sul suo “Advertiser Help Center” che la metrica usata per calcolare il tempo medio trascorso dagli utenti a guardare video è stata artificialmente gonfiata perché calcolata solo su visualizzazioni di più di tre secondi. La società ha detto che sta introducendo una nuova metrica per risolvere il problema.

Il mercato è stato informato

 

Alcuni dirigenti delle principali holding pubblicitarie informati da Facebook hanno chiesto maggiori dettagli al social network. Il metodo di misurazione usato ha probabilmente sovrastimato il tempo medio trascorso a guardare video tra il 60% e l’80%, secondo una lettera inviata ad agosto da Publicis Media ai propri clienti. “Abbiamo recentemente scoperto un errore di calcolo in una delle nostre metriche video”, ha dichiarato Facebook in un comunicato. “Questo errore è stato corretto, non ha avuto impatto sulla fatturazione e lo abbiamo comunicato ai nostri partner. Abbiamo anche ridefinito la metrica per rendere più chiaro quello che misuriamo. Questa metrica è uno delle tante che i nostri partner utilizzano per valutare le loro campagne video”.

facebook-video

Fonte d’imbarazzo

 

La notizia è fonte di grave imbarazzo per Facebook, che negli ultimi anni ha sbandierato la rapida crescita del consumo di video sulla sua piattaforma. A causa dei calcoli errati, i marketer potrebbero aver mal giudicato la performance della pubblicità video che hanno acquistato da Facebook negli ultimi due anni. E potrebbero anche essere stati influenzati nelle loro decisioni d’acquisto su Facebook rispetto ad altri venditori di video adv come ad esempio Google, YouTube, Twitter, e le reti televisive. Anche le società di media e gli editori sono coinvolte, dal momento che sono stati forniti dati inesatti circa il consumo dei loro contenuti video attraverso il social network. E molti usano queste informazioni per determinare il tipo di contenuti da pubblicare.

L’errore

 

Negli ultimi due anni Facebook ha conteggiato solo visualizzazioni video di più di tre secondi nel calcolo della sua metrica “ Average Duration of Video Viewed”. Le visualizzazioni video di meno di tre secondi, non sono state prese in considerazione, gonfiando così la media. La nuova metrica di Facebook, “Media Watch Time,” rifletterà le video view di qualsiasi durata e andrà a sostituire la metrica usata in precedenza. Nella sua nota ai clienti, Publicis ha detto che il cambiamento è stato un tentativo di offuscare i precedenti errori di calcolo di Facebook. “Nel tentativo di prendere le distanze dalle metriche errate, Facebook ha deprecato i vecchi parametri e introdotto “nuove” metriche nel mese di settembre. In sostanza, se ne stanno uscendo con nuovi nomi per una cosa che avrebbero dovuto misurare sin dall’inizio”, ha detto la nota. L’errore di calcolo potrebbe anche alimentare preoccupazioni tra gli inserzionisti e le società media circa i cosiddetti “walled gardens”, modo in cui aziende come Facebook e Google sono spesso descritte operare. Entrambe le company mantengono uno stretto controllo dei propri dati, consentendo alle imprese solo il tracciamento limitato di terze parti. La nota di Publicis, conclude: “Quello che è successo pone in evidenza ancora una volta l’assoluta necessità di avere criteri di misurazione e verifica di dati di terze parti sulla piattaforma di Facebook. Due anni di numeri gonfiati sono inaccettabili”.


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy