Autore: Redazione
19/05/2016

Ecommerce Forum: il commercio elettronico italiano vale 19,3 miliardi

Raddoppiato in cinque anni, nel 2016 crescerà ancora del 17%. Gli acquisti conclusi tramite smartphone crescono del 51% e valgono già il 15%. I dati dell’Osservatorio Netcomm PoliMi

Ecommerce Forum: il commercio elettronico italiano vale 19,3 miliardi

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Cresce meno che all’estero, ma cresce ancora a doppia cifra l’ecommerce in Italia: il valore degli acquisti online degli italiani raggiungerà nel 2016 i 19,3 miliardi di euro con un incremento del 17% rispetto al 2015, pari a oltre 2,7 miliardi di euro. E' la stima realizzata dall’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano e presentata ieri, di fronte a una platea di 6.200 persone, nel corso della XI edizione del Netcomm eCommerce Forum, la due giorni che ogni anno celebra e fa il punto insieme agli operatori del settore sulla situazione del commercio elettronico in Italia. Secondo le previsioni del PoliMi, che non tengono conto dei settori legati alle scommesse e alla vendita di contenuti, nel 2016 a crescere di più saranno ancora i settori che hanno trainato l’ecommerce fino ad oggi: Turismo (+11%), Informatica ed Elettronica (+22%) eAbbigliamento (+25%), ma anche l’Editoria (+16%). Molto bene anche i comparti simbolo del Made in Italy che, pur considerati ancora emergenti per la vendita online, stanno registrando le crescite più alte: il Food&Grocery otterrà un incremento del 29% e supererà di poco quota 530 milioni mentre l’Arredamento&Home Living crescerà del 39% sfiorando i 570 milioni. Lo scontrino medio vale 75 euro per l’acquisto di prodotti, per un totale di 115 milioni di ordini, e di 253 euro nei servizi, per 45 milioni di ordini. Nel complesso, la penetrazione dell’ecommerce nel 2016 raggiungerà il 5% delle vendite retail. Tuttavia, benché l’acquisto online di prodotti cresca a un tasso più elevato (+27%) rispetto all’acquisto di servizi (+10%), il mercato ecommerce b2c resta ancora legato prevalentemente ai servizi, al 55%.  In quest’ambito, il Turismo, con 8,525 milioni di euro, contribuisce per il 44% del mercato, le Assicurazioni, con 1,294 milioni di euro, il 7% e gli altri servizi (Ticketing per eventi, Ricariche telefoniche, ecc.), con 836 milioni di euro, il 5,5%. Tra i comparti di prodotto spiccano invece Informatica ed Elettronica, che, con 2,789 milioni, vale il 14% del mercato e l’Abbigliamento che, con 1,835 milioni di euro, pesa per il 9%. Troviamo poi l’Editoria (4% del mercato, pari a 691 milioni di euro). Crescono il Food&Grocery (3% del mercato, pari a 531 milioni di euro), l’Arredamento & home living (3% del mercato, pari a 566 milioni di euro) e anche la categoria degli Altri prodotti (16%, pari a 2,214 milioni) che comprende Beauty, Giocattoli, Fai Da Te e i prodotti del “bazar” di marketplace stranieri. Bene anche l’Export, inteso come il valore delle vendite da siti italiani a clienti stranieri, aumenta del 18% e supera quota 3,5 miliardi di euro. Il 42% di questo valore è imputabile al Turismo, grazie prevalentemente agli operatori del trasporto e ai portali di hotel, e per il 38% all’Abbigliamento grazie ai grandi marchi e ai retailer ma anche alle boutique multi-brand italiane (sia tradizionali che Dot Com). Offerta concentrata, domanda mobile Le due tendenze principali emerse dalla ricerca condotta dal PoliMi riguardano, rispettivamente, la domanda e l’offerta di beni e serivizi attraverso i canali digitali. Sull’esperienza d’acquisto del consumatore i dispositivi mobile stanno giocando un ruolo sempre più rilevante: gli acquisti online tramite smartphone aumentano del 51%, superano il valore di 2,8 miliardi e valgono il 15% dell’ecommerce nel 2016, il 24% se aggiungiamo quelli via tablet. Tra i servizi più acquistati via smartphone a prevalere sono quelli legati al Turismo (10% del totale); tra i prodotti, invece, troviamo al primo posto Arredamento & Home Living ed Editoria, entrambi con il 23%, a seguire Informatica (20%), Abbigliamento (19%) e Food & Grocery (9%). L’altro fenomeno destinato a condizionare le modalità con cui le aziende italiane che non lo hanno ancora fatto si accosteranno all’ecommerce è la notevole spinta alla concentrazione dell’offerta di prodotti e servizi. Sebbene siano circa 40mila le aziende italiane che vendono attraverso l’online, il 70% del mercato è infatti concentrato nelle mani dei primi 20 brand e di essi la metà è un marketplace modello Amazon.
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