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EasyJet, per la prima volta dal 2009 calano gli utili

Autore: Redazione


Nel dettaglio, l’utile lordo è atteso in flessione del 28%, tra i 490 e i 495 milioni di sterline (pari a 556-562 milioni di euro). Tra i motivi della debacle ci sono: Brexit, sterlina debole e attacchi terroristici

Le nostre previsioni per il lungo termine sono positive. Ci aspettiamo che la domanda nei mercati in cui operiamo rimanga sostenuta e che EasyJet, su questi mercati, continui a vincere. Per quanto riguarda la compagnia, prevediamo una crescita annua dei passeggeri del 7%, supporteremo il margine grazie al controllo rigoroso dei costi, continuando nel trend positivo di profittabilità. Rimaniamo focalizzati nell’offrire ai nostri passeggeri tariffe convenienti e un servizio di qualità». Sono passati solo 12 mesi da quando Carolyn McCall, il ceo di EasyJet, ha parlato con gli analisti, commentando i risultati record registrati nel 2015 (ricavi totali +3,5% a 4,686 milioni di sterline, 68,8 milioni di passeggeri che hanno utilizzato i collegamenti del vettore con un incremento del 6% e un load factor record in agosto pari al 94,4 per cento). Ma tutte le sue previsioni, a un solo anno di distanza, sembrano non avere niente a che fare con quanto effettivamente verificatosi nel 2016. La compagnia aerea britannica, infatti, stando quanto comunicato su base preliminare avrebbe fatto registrare un brusco scivolone, con il titolo che sulla Borsa di Londra è crollato, segnando la peggiore performance del Ftse100 sui minimi da tre anni. L’anno in corso, che fiscalmente si è chiuso per la società lo scorso 30 settembre, si preannuncia il primo con gravi perdite degli utili dal 2009 a oggi. Nel dettaglio, l’utile lordo è atteso in flessione del 28%, tra i 490 e i 495 milioni di sterline (pari a 556-562 milioni di euro). I risultati, però, saranno annunciati il 15 novembre. Pesano Brexit e allerta terrorismo I motivi di questa cattiva performance? Una sterlina molto debole - provocata dalla Brexit - e l’incognita terrorismo che attanaglia l’intero Vecchio Continente. La compagnia aerea, dal canto suo, non ha fatto nessun riferimento diretto all’esito del referendum di quattro mesi fa, nonostante appaia evidente come l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue possa mettere in discussione molti aspetti “di volo”. A conferma di quelle che, al momento, rimangono solo previsioni, ci sono le attività registrate dal titolo di Borsa, che ha perso sul listino circa il 35% da giugno. L’amministratore delegato McCall ha affermato che EasyJet nel corso di quest’anno “È stata colpita in maniera sproprzionata da eventi straordinari”, nonostante abbia registrato un aumento del 6,6% dei passeggeri. L’impatto negativo dei tassi di cambio è stimato in 90 milioni di sterline sul bilancio. La società, inoltre, è stata penalizzata anche dagli effetti di scioperi di controllori di volo e piloti, ma ha beneficiato del calo dei prezzi del greggio sulla bolletta carburante. I risultati non sembrano pesare sul fronte comunicativo È di circa un mese - lo scriveva il DailyMedia in data 16 settembre - la notizia che la compagnia aerea britannica ha stanziato un budget di 5 milioni di euro per comunicare, cifra in crescita rispetto allo scorso anno. La protagonista è la nuova campagna multimediale “Why Not?”, pensata per celebrare le caratteristiche della generation EasyJet e ispirare sempre più persone a viaggiare, pianificata su tv, ooh, digital e social da OMD. Al centro della comunicazione uno spot, veicolato attraverso una pianificazione che include tv, digital, esterna e innovativi formati digitali out-of-home, creato per raccontare le diverse ragioni per volare e offrire coinvolgenti occasioni per farlo. La creatività è di VCCP, che già segue il brand a livello internazionale, mentre FCB Milan, che è la nuova agenzia locale della compagnia da inizio anno, ne ha curato gli adattamenti, oltre che gli sviluppi sui social.

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Tv

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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