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Giovanna Furlanetto racconta come continuare a stupire l’utente finale: un obiettivo che in casa Furla si traduce in continua sperimentazione e interesse per l’innovazione tecnologica al servizio della moda
Un’affascinante palazzo del ’700 con soffitti affrescati, immerso nel verde di un magnifico parco: non poteva esserci sede migliore per un marchio dove arte, creatività e moda sono uniti da un legame indissolubile dal 1927. Siamo a Bologna, per incontrare Giovanna Furlanetto, Presidente e fondatrice del marchio Furla. Assistiamo in pochi secondi ad un’imprenditorialità proiettata al futuro, una visione innovativa che ha permesso al brand di evolversi nel tempo e imporsi nello scenario internazionale. Un’energia che si riconosce subito dalla curiosità e dalla voglia di sperimentare. Registriamo la nostra intervista in una delle sale della villa, una location suggestiva circondati da opere d’ arte contemporanea: il richiamo alla Fondazione Furla è inevitabile. Parliamo dell’impegno culturale che vede coinvolta in primo piano e con grande entusiasmo Giovanna nel promuovere la creatività e monitorare generazioni di giovani artisti grazie al sostegno del Premio Furla, giunto quest’anno alla sua decima edizione. Capire la vera sinergia tra arte e moda è d’altronde fondamentale per comprendere fino in fondo la filosofia Furla. “La vicinanza con il mondo dell’arte può aiutare l’innovazione: è da qui che traiamo gli stimoli per le nostre scelte stilistiche d’avanguardia.” Una di queste è sicuramente la CandyBag, il bestseller Furla che ha premiato l’audace tentativo di accostare le pelli più pregiate e lussuose a materiali industriali come il PVC.