Autore: Redazione
07/06/2016

Caso ADS: le nuove rilevazioni delle diffusioni sono attese per venerdì

La questione sollevata dal gruppo Condé Nast e riportata DailyMedia sull’utilizzo di questo canale distributivo è diventato un “caso” dopo che il tema è stato ripreso dal quotidiano Il Giornale, con la replica de Il Sole 24 Ore. Proprio ieri la testata di Confindustria ci ha informato di utilizzarlo solo in logica b2b. Intanto, gli editori attendono un parere legale sulla delibera che ne chiede la sospensione

Caso ADS: le nuove rilevazioni delle diffusioni sono attese per venerdì

Non ieri, come aveva ipotizzato il quotidiano Il Giornale di venerdì scorso. E nemmeno oggi. I nuovi dati ADS relativi alle diffusioni di aprile per quotidiani e mensili e quelli di marzo per i mensili usciranno venerdì prossimo. Lo annuncia la società stessa per gli Accertamenti Diffusione Stampa nel suo sito, anche se è stato impossibile effettuare verifiche con il suo nuovo presidente, Carlo Mandelli, d.g. Periodici di Mondadori, nonostante i numerosi tentativi esperiti in questi giorni. Forse solo lui avrebbe potuto confermare quello che succederà il 10 giugno e che potrebbe essere quanto già preannunciato come ipotesi da DailyMedia nell’articolo dello scorso 31 maggio che aveva rilanciato il caso della questione delle copie multiple digitali e della relativa chiarezza sulla loro effettiva avvenuta diffusione attraverso questo canale, sollevato da Condé Nast. E quello che potrebbe succedere (anzi, per Il Giornale del 3 giugno sarà sicuramente così) è che, nelle tabelle, non ci sarà la colonna sulle “vendite multiple digitali”, sottraendo quindi il loro contributo al totale delle diffusioni comunicate dagli editori. Questo, salvo cambiamenti dell’ultima ora che, comunque, è difficile immaginare possano essere stati avallati dal CdA di ADS, visto che, almeno fino a ieri, non ne era stato convocato alcuno né per i prossimi né per quelli successivi. In effetti, sempre in base a quanto abbiamo ricostruito, il presidente potrebbe comunicare già oggi stesso cos’ha deciso di fare sentito il parere legale che legittimi o meno la delibera presa dall’ultimo CdA che si è tenuto, quello del 18 maggio, e che Mandelli ha “ereditato” dall’allora presidente Azzurra Caltagirone. Il verbale che riportava la decisione di sospendere la pubblicazione dei dati relativi alle multiple digitali non era infatti sufficientemente chiaro in merito e questo sta causando il fatto che, almeno fino a ieri, agli editori non era stato ancora chiesto il loro contributo per il report atteso per venerdì prossimo. Il “caso” è diventato di interesse “nazionale” proprio quando Il Giornale ha ripreso l’articolo di DailyMedia, evidenziando che, tra i giornali che più sarebbero penalizzati, c’è Il Sole 24 Ore che, senza questo “contributo”, in base agli ultimi dati pubblicati, perderebbe il 29% delle proprie diffusioni, scendendo da oltre 380.000 a 270.000 copie. Forti riduzioni potrebbero subire, con le dovute proporzioni, anche soprattutto Italia Oggi (che ha 15.640 copie “vendute” attraverso questo canale, pari al 29% del totale diffusioni di 54.405 copie) ed Hearst Magazines Italia per una serie di sue testate, come è riscontrabile dalle tabelle ADS. Il Sole 24 Ore ci informa che “le vendite tramite questo canale avvengono in logica b2b e, quindi, ad aziende e associazioni professionali”. L’evidenza data da Il Giornale al tema ha causato la replica, il giorno seguente, del quotidiano confindustriale che, in una lettera, ribadisce che il problema “non riguarda in alcun modo il Gruppo Sole 24 Ore, che richiede da tempo che la materia venga regolamentata per evitare distorsioni e utilizzi impropri”. E sempre Il Sole 24 Ore  aggiunge che “non ci risulta sia stata comunicata alcuna decisione in merito alla sospensione delle copie multiple digitali”. Ma che questa sia molto probabile resta un’ipotesi altrettanto fondata. Da notare che, sempre nel citato CdA, il rappresentante de Il Sole 24 Ore ha proposto piuttosto la non pubblicazione di tutti i dati, in attesa, appunto, di ulteriori chiarimenti e dell’adozione di un regolamento più preciso, non ricevendo per altro alcuna adesione. Come, del resto, nella sua replica a Il Giornale, ha ritenuto di non smentire le indiscrezioni riferite da quest’ultimo che “la questione sembra già arrivata anche sul tavolo del neo presidente di Confindustria”, aggiungendo che “Vincenzo Boccia sta pensando di chiedere al nuovo CdA del Sole un’operazione verità. Per sgomberare il campo da ogni equivoco futuro”. Perché poi, se l’indiscrezione fosse giusta, debba essere Boccia a prendere questa iniziativa e non Giorgio Squinzi (almeno fino alla nomina del nuovo a.d., che dovrebbe essere Gabriele Del Torchio, e che è attesa per il 13 giugno), non è dato sapere.