Autore: Redazione
14/06/2016

BEM Research: l’Italia e i servizi di egovernment

Il nostro Paese in ritardo rispetto all’Europa. Venezia è il comune con le migliori prestazioni sull’online, seguito da Bari, Bologna, Firenze e Milano. Roma è settima, Torino ottava e Napoli nona

BEM Research: l’Italia e i servizi di egovernment

Migliorare la qualità dei servizi di e-government aiuterebbe l’Italia a guadagnare lo 0,5% del Pil. È quanto emerge dal rapporto “Quanto costa all’Italia il ritardo nell’e-gov?”, pubblicato da BEM Research, istituto che monitora le prestazioni sul web di istituzioni pubbliche e società private. Aumentando l’efficienza dei servizi di e-gov, l’Italia potrebbe ridurre il prezzo medio sostenuto per l’acquisto di beni e servizi facendo calare la spesa pubblica di 8 miliardi di euro, senza intaccare la quantità di beni e servizi erogati e migliorando la fruizione da parte dei contribuenti. “La diffusione dell’innovazione - spiega Carlo Milani, direttore di BEM Research - è tra i più importanti fattori che determinano le capacità di crescita di un Paese. Dalla digitalizzazione dei processi produttivi si possono ottenere guadagni in termini di produttività molto elevati e il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione gioca un ruolo importante”. Italia in ritardo L’Italia è in notevole ritardo rispetto agli altri paesi europei. Appena il 24% degli italiani hanno interagito telematicamente con la PA nel 2015; solo Romania (11%) e Bulgaria (17%) fanno peggio in Europa, dove invece l’utilizzo medio dell’e-gov si attesta al 50%. Dal 2008 a oggi, inoltre, la diffusione dell’e-gov è cresciuta in Italia di soli 4 punti percentuali, un aumento che è tra i più bassi d’Europa. “Le amministrazioni virtuose - aggiunge Milani - sono quelle che puntano su trasparenza e nuove tecnologie. Se il Governo Renzi provasse a migliorare la qualità dell’e-gov in Italia si risparmierebbero fino a 8 miliardi di euro. Si taglierebbe la spesa legata alla gestione dei moduli cartacei, con un discreto vantaggio anche per l’ambiente; ci sarebbe una minore esigenza di sportelli pubblici sul territorio; si potrebbero impiegare meno lavoratori pubblici nella gestione delle pratiche burocratiche”. I comuni virtuosi Tra le best practice italiane ci sono alcuni comuni capoluogo di regione. Secondo l’analisi di BEM Research, Venezia è il comune con le migliori prestazioni complessive sull’online, seguito da Bari, Bologna, Firenze e Milano. Tra le altre grandi città Roma è 7a, Torino 8a e Napoli 9a. Maglia nera per Campobasso, preceduta da L’Aquila e Palermo. Sui social network è Bologna a fare meglio degli altri; Cagliari è il capoluogo di regione al top per l’applicazione mobile sul trasporto pubblico locale.