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Infuria la battaglia tra Mediaset e Vivendi, arrivata al 20% del capitale. Ma il Biscione reagisce

Autore: Redazione


Anche Silvio Berlusconi ieri è intervenuto con forza sulla manovra portata avanti senza indugio dal finanziere e imprenditore francese Vincent Bollorè

Silvio Berlusconi entra in campo. Fa sentire la sua voce nella vicenda Mediaset-Vivendi, schierando la famiglia compatta nella reazione all’offensiva di Vicent Bolloré. E promette che la holding Fininvest “nel rispetto delle leggi” alzerà ancora la sua partecipazione. Una mossa resa ancor più urgente dal fatto che la società transalpina è ufficialmente salita ieri al 20% del capitale del gruppo di Cologno Monzese, dopo aver dichiarato soltanto tre giorni fa una partecipazione del 3,01%.

Vincent Bollorè Vincent Bollorè

Le parole di Berlusconi

Berlusconi ieri è intervenuto con grande fermezza: “L’acquisto di azioni Mediaset da parte di Vivendi, non concordato preventivamente con Fininvest, non può essere considerato altro che un’operazione ostile - ha dichiarato -. Quanto a noi - ha aggiunto - c’è la compattezza più assoluta della mia famiglia su un punto molto preciso: non abbiamo alcuna intenzione di lasciare che qualcuno provi a ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori. Per questo abbiamo aumentato la nostra partecipazione e continueremo a farlo nei limiti consentiti dalle leggi”. L’azione di difesa della cassaforte di famiglia, salita al 39% dei diritti di voto delle tv di Cologno, può servire a rendere più complicata un’eventuale scalata ostile dei francesi e per tentare di “blindare” il 50% della società. Fininvest, da parte sua, potrà acquistare un altro 5% della controllata dal prossimo aprile senza incorrere nell’obbligo di Offerta pubblica su tutta la società.

Intesa lontana

Mentre un’intesa tra i due ex alleatisembra parecchio lontana: “Vivendi ha avuto l’opportunità, con l’accordo strategico firmato nello scorso aprile, di avviare con Mediaset una collaborazione che si preannunciava proficua per entrambi i gruppi - ha specificato lo stesso Berlusconi, come riportato già nel pomeriggio di ieri dai siti della stampa nazionale e internazionale -. Purtroppo, questo accordo è stato disconosciuto da Vivendi nei modi e con le conseguenze anche giudiziarie che sono note. Non è certo questo il miglior biglietto da visita che Vivendi possa esibire nel riproporsi come azionista industriale della società”. Sempre nella giornata di ieri è sceso in campo anche il Governo.

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Scende in campo anche il governo

Una “scalata ostile” non è il modo più appropriato di procedere “per rafforzare la propria presenza in Italia”, ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda. Il Governo, ha aggiunto, “monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione”. “Premesso l’assoluto rispetto del Governo italiano per le regole di mercato - ha dettagliato il Ministro - non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani, sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia”. La Borsa, intanto, tiene alta l’attenzione sulla vicenda e Mediaset ha chiuso la giornata ancora parecchio acquistata a Piazza Affari, dove ha segnato un rialzo dell’1% con fortissimi volumi di scambi. Confermando, così, i valori raggiunti hià martedì, quando era balzata del 31%. L’andamento del titolo Mediaset, proprio per le recenti fiammate, ha così recuperato i valori della primavera, prima che scoppiasse il contenzioso con Vivendi sulla cessione di Premium

Prosegue l’azione legale

Ad accendere gli acquisti sul Biscione è dunque l’ormai conclamata battaglia tra la Fininvest e il finanziere bretone Vincent Bolloré, che con un blitz ha acquistato a man bassa le azioni delle televisioni attraverso il suo colosso Vivendi. Dopo mesi di stallo per la lite italo-francese sul destino di Premium - che Vivendi si era in un primo momento impegnata ad acquistare, salvo poi fare retromarcia con tanto di strascichi a carte bollate - la partita ha accelerato nel giro di poche ore. Lunedì i francesi sono usciti allo scoperto, dichiarando di controllare il 3,01% di Mediaset e l’intenzione di salire in fretta verso il 20%. Martedì ha fatto un passo importante p, arrivando al 12%, e ieri ha tagliato il traguardo indicato. Fininvest non è rimasta a guardare e ha rastrellato altri titoli e diritti di voto, arrivando a un passo dal 40% che rappresenta il limite oltre il quale dovrebbe lanciare un’Opa. E la stessa holding è passata anche all’azione legale, denunciando l’operato del finanziere bretone alla Procura di Milano che ha aperto un fascicolo per manipolazione del mercato. Mediaset e Fininvest hanno subito bollato l’operazione come una “scalata ostile”, facilitata dal fatto che il contenzioso aperto proprio con Vivendi avrebbe in parte depresso il titolo di Piazza Affari nel corso degli ultimi mesi.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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