Autore: Redazione
10/11/2016

Approvata la nuova legge sul cinema: maggiori finanziamenti e criteri di selezione più efficienti

Approvata la nuova legge sul cinema: maggiori finanziamenti e criteri di selezione più efficienti

Dopo un’attesa durata molti anni, il cinema in Italia è finalmente regolato da una nuova legge. La Camera ha infatti approvato in via definitiva il testo di “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo” che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2017. Il nuovo disegno di legge prevede la creazione di un fondo completamente autonomo per il sostegno dell’industria cinematografica e audiovisiva grazie al quale verranno garantite risorse certe per 400 milioni di euro all’anno (+150 milioni, +60%) e strumenti automatici di finanziamento con forti incentivi per giovani autori e per chi investe in nuove sale e a salvaguardia dei cinema, dei teatri e delle librerie storiche. Il Ddl governativo, che sostituirà la precedente legge sul cinema e interviene in modo sistemico su cinema e audiovisivo, consiste in una riforma che riconosce il ruolo strategico dell’industria cinematografica e che interviene sulla disciplina del settore cinematografico e della produzione audiovisiva, razionalizzando e introducendo un nuovo meccanismo di attribuzione degli incentivi statali con ingenti risorse in più. Tale modifica porterà anche a comportamenti e criteri di selezione più trasparenti infatti, come già avviene in altri settori e sostanzialmente tutti i paesi occidentali, saranno gli stessi operatori a definire e classificare i propri film; mentre lo Stato interverrà e imporrà sanzioni solo in caso di abusi. In breve, le principali novità introdotte dalla riforma del cinema 2016 sono l’istituzione di un “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo” del valore di 450 milioni di euro all’anno; maggior sostegno finanziario, attraverso ad esempio il tax credit; l’abolizione delle commissioni ministeriali che finora avevano il compito di stabilire i criteri e l’entità dei contributi riconosciuti alle imprese e ai film; l’abolizione della censura di Stato; la valorizzazione delle sale cinematografiche italiane tramite anche previsioni urbanistiche ed edilizie volte a favorire il potenziamento o la costruzione di cinema e centri culturali multifunzionali; il riordino normativo di importanti settori e strumenti nel cinema e nell’audiovisivo; incentivi ai giovani e alle società che producono film e l’istituzione di criteri più oggettivi nella selezione delle opere cinematografiche da sostenere; la profonda riorganizzazione del settore dello spettacolo dal vivo attraverso un “Codice dello spettacolo” che semplifichi le procedure amministrative e incentivi la qualità dell’offerta artistico-culturale in Italia. Si tratta, come afferma Il ministro dei Beni e delle Attività Culturali Dario Franceschini, di una riforma attesa da decenni e gli interventi approvati sono stati accolti molto bene dall’ambiente del cinema. Il settore audiovisivo in Italia infatti soffriva da qualche tempo di un’inferiorità in termini di fatturato rispetto ai principali Paesi europei e rispetto alle sue vere potenzialità. Era quindi tempo di intervenire in modo deciso con nuove norme nel settore del cinema e dell’audiovisivo e grazie alla nuova “Disciplina del cinema e dell’audiovisivo” si realizzerà finalmente una ridefinizione della disciplina vigente da cui ne conseguirà il rilancio e lo sviluppo di un settore strategico dal punto di vista culturale e sociale, ma anche economico. Allo Stato verrà così affidata la promozione e il sostegno del cinema e dell’audiovisivo, quali fondamentali mezzi di espressione artistica, di formazione culturale e di comunicazione sociale, che contribuiscono alla definizione dell’identità nazionale e alla crescita civile, culturale ed economica del paese, promuovono il turismo e creano occupazione.