Autore: Redazione
16/12/2016

L’AgCom interviene sulla scalata di Vivendi a Mediaset, sotto i riflettori l’eventuale eccesso di concentrazione

I francesi replicano a Berlusconi: azione non ostile, ma non negano di voler crescere ancora nel Biscione; il controllo da parte di Fininvest possibile solo con l’aiuto di soci amici o con l’opa

L’AgCom interviene sulla scalata di Vivendi a Mediaset, sotto i riflettori l’eventuale eccesso di concentrazione

L’ accende i fari sulla scalata di Vivendi a Mediaset, e in particolare sulle possibili conseguenze in tema di concentrazione nel settore delle tlc, poiché l’azienda francese, oltre 20% acquisito nell’azienda di Cologno Monzese, è primo azionista in Telecom Italia con una quota del 24%.

L’Authority sottolinea come Telecom Italia controlli il 44,7% delle telecomunicazioni del Paese, mentre a Mediaset fa capo il 13,3% del paniere pubblicitario complessivo (dati 2015). Operazioni che generino un eccesso di controllo nelle mani di un solo operatore, vale a dire Vivendi, potrebbero essere contrarie alla normativa vigente in tema di concorrenza e su questo fronte l’Authority vuole vederci chiaro. Un’operazione che Silvio Berlusconi non ha esitato a definire ostile in una nota ufficiale, nella quale ribadisce la compattezza della famiglia di fronte al tentativo di “ridimensionare il nostro ruolo di imprenditori” e annuncia un ulteriore incremento della presenza di Fininvest nei limiti consentiti dalla legge.

ed-img6678263-e1466180794341
La sede Mediaset a Cologno Monzese (Milano) dove si trovano gli studi televisi e parte degli uffici del gruppo, 26 ottobre 2015.
ANSA / MATTEO BAZZI

Attualmente la holding dei Berlusconi detiene il 39% e per provare a “blindare” Mediaset dovrebbe raggiungere il 50% e quindi o fare conto sull’appoggio di qualche socio silente, oppure uscire allo scoperto con una offerta pubblica d’acquisto. Dal prossimo aprile, comunque, potrà procedere all’acquisizione di un ulteriore 5%. Fininvest incassa comunque l’appoggio di Intesa Sanpaolo, il cui consigliere delegato Carlo Messina ha dichiarato: «Supportiamo Mediaset in questa operazione. Le aziende italiane devono restare tali». Intanto Vivendi ha detto che considera Mediaset come un “asset strategico” ma non smentisce di voler superare la quota del 20% e nega che l’operazione sia un atto ostile per quanto non sollecitato, effettuato a fronte del fallimento dell’accordo per Mediaset Premium.

In tutta questa vicenda è intervenuto anche il Governo italiano, per mezzo del ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda che in una nota ufficiale ha definito la scalata Vivendi a Mediaset “modo di procedere non appropriato, il governo monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione”, subito stigmatizzato dal Movimento 5 Stelle, che ha definito “totalmente inappropriato” l’intervento dell’esecutivo a tutela di Mediaset quando lo stesso si disinteressò della scalata di Vivendi a Telecom. Ieri il titolo Mediaset ha chiuso con un calo dell’1,5%, mentre Telecom Italia ha chiuso in rialzo di circa il 3,7%.