Autore: Redazione
07/04/2016

A+E Networks Italy: le linee guida

I canali Crime+Investigation e History sono pronti ad affrontare l’arrivo della nuova stagione di programmazione televisiva con la consueta grinta e con l’apporto di diverse produzioni italiane. La general manager del gruppo, Sherin Salvetti, commenta i palinsesti. E non solo

A+E Networks Italy: le linee guida

E’ in arrivo una stagione molto forte su Crime+Investigation e History: grandi eventi, “drama” storico, anniversari, produzioni originali italiane, nuove serie. I palinsesti dei due canali saranno ancora una volta costruiti sulla base delle tre linee guida che guidano la linea editoriale di A+E Networks: innovazione, autorevolezza, intrattenimento. Lo spiega meglio in un’intervista rilasciata al nostro giornale la general manager di A+E Networks Italy, Sherin Salvetti. Quali sono nel dettaglio le prossime novità di palinsesto? History continuerà a rivoluzionare il mondo di raccontare il passato: storia e storie di ieri e di oggi che offrono chiavi di lettura originali e attuali e che possono aiutare lo spettatore a districarsi tra le complessità del mondo contemporaneo. Mentre Crime+Investigation accentuerà la sua missione investigativa accompagnando il pubblico nell’indagine dei diversi aspetti del crime, puntando sempre su accuratezza, credibilità e qualità, senza cedere al sensazionalismo, ma soffermandosi sulle emozioni. Gli spettatori ritroveranno nelle nostre storie parte della realtà che li circonda (femminicidio, delitti passionali e intrafamigliari, stalking, criminalità organizzata). Entrando nello specifico dei programmi, su History in primavera partirà una nuova serie, Il relitto da un milione di dollari. Prima del Titanic ci fu il transatlantico Republic, che affondò nel 1909 al largo delle coste del Nord America. Era soprannominata la nave dei milionari: non solo perché i suoi passeggeri erano tra le persone più ricche d’America e Inghilterra, ma anche perché si ritiene trasportasse un carico d’oro diretto in Russia. Dotato delle più costose tecnologie, il team di History va alla caccia di questo tesoro scomparso in fondo all’Oceano Atlantico. Da sempre il canale 407 di Sky commemora i principali anniversari della nostra storia. Il 25 aprile, in occasione della Giorno della Liberazione, proporrà lo speciale “Ostaggi delle SS sulle Alpi”, che racconta il destino di un centinaio di prigionieri, provenienti da diversi campi di concentramento e radunati dalle SS in un paesino dell’Alto Adige come merce di scambio per una resa onorevole. A maggio, invece, ci sarà “Roma: La settimana imperiale: sette giorni dedicati alla città eterna, tanti prodotti in prima visione che ne ricostruiscono, anche attraverso prospettive originali, la millenaria storia. Alcuni dei documentari in programmazione sono targati BBC e presentati da una delle più importanti studiose internazionali dell’antica Roma, Mary Beard, docente all’Università di Cambridge. A luglio sarà la volta di “Barbarians Rising”: una grande produzione televisiva dall’alto valore produttivo, con un cast stellare e storici di fama internazionale. E’ una docu-fiction in otto episodi che illustra in maniera non convenzionale la storia di Roma. Prima di “Barbarians Rising”, mai il passato dell’antica Roma era stato presentato dal punto di vista dei tanti e diversi popoli che si opposero a essa. E’ un taglio di grande attualità, in un momento storico in cui l’Europa vive sotto la pressione di grandi migrazioni di massa provenienti da altri continenti e da altre culture. Seguendo le vicissitudini di diversi capi barbari (da Annibale a Spartaco, da Budicca ad Attila e ad Alarico), che nel corso dei secoli sfidarono il dominio romano, la serie restituisce allo spettatore un grandissimo e originale affresco storico che comprende un arco temporale di circa mille anni. In estate, dopo il successo della prima stagione, tornerà sul canale “Alone“, a tutti gli effetti uno degli esperimenti televisivi “più estremi” mai realizzati. Un gruppo di uomini viene abbandonato nelle inospitali foreste della British Columbia in Canada: completamente isolato, ognuno di loro ha solo un piccolo zaino con lo stretto necessario per sopravvivere e, soprattutto, delle piccole video-camere per filmare la propria esperienza. Chi resiste più tempo, vince un premio milionario. L’anno scorso “Alone” è stato uno dei programmi più visti di History: media di ascolto di circa 100 mila spettatori, 1,1% di share tv sul target commerciale maschile, 35-44 anni, classe socio-economica medio-alta e alta. Ad aprile Crime + Investigation proporrà un programma unico nel suo genere, un vero e proprio esperimento sociale: “I miei 60 giorni all’inferno”. Sette cittadini modello, spinti da diverse motivazioni, decidono di vivere per due mesi all’interno di un carcere di massima sicurezza nell’Indiana, Stati Uniti. Né gli altri prigionieri né la guardie carcerarie conoscono la loro vera identità.  Saranno considerati criminali a tutti gli effetti: stessa uniforme, stesso cibo, stesse regole. A maggio proporremo una nostra produzione originale, la mini-serie “Camorriste”. Ex signore della camorra, ora dissociate o pentite, raccontano la propria esperienza all’interno della criminalità organizzata campana, svelandone retroscena, intrighi, regole interne. Attraverso interviste a giornalisti e rappresentanti della magistratura e delle forze dell’ordine, il programma sottolinea anche l’impegno dello Stato per contrastare la Camorra. La messa in onda di “Camorriste” avviene in concomitanza con la partenza di “Gomorra 2”: legando alla fiction il prodotto factual, rinnoviamo la partnership editoriale con Sky, che già in passato ha dato ottimi  frutti. Sto pensando ai casi della Mala del Brenta, la Banda della Magliana e di “1992”. A giugno ritornerà uno dei programmi di maggior successo del canale: la seconda stagione di “Profondo Nero”, dedicata questa volta ai grandi omicidi d’Italia e alle passioni e alle pulsioni segrete che li hanno animati. A guidarci nel lato oscuro della realtà italiana, illuminando i meandri della mente di carnefici e vittime, sarà sempre lui, Carlo Lucarelli, maestro del genere, ritornato al “crime” proprio sul nostro canale. Quali sono i vostri risultati per quanto riguarda gli ascolti? E in termini di raccolta? Il 2015 è stato un anno davvero molto positivo per quanto attiene la nostra raccolta pubblicitaria. Rispetto allo scorso esercizio fiscale, quello relativo al 2014, l’incremento della raccolta pubblicitaria è stato del 36%. L’anno scorso History è stato il primo canale del mondo factual per tempo medio di visione sul pubblico maschile, il che dimostra il gradimento dei nostri programmi da parte del nostro target, un successo confermato anche in termini di ascolto: History è il secondo canale factual sia nel totale giorno sia in prime time. Se poi andiamo a guardare un target esigente e qualificato, quello dei laureati, siamo addirittura al primo posto. E Crime+Investigation, da parte sua, è molto amato dal pubblico femminile: nel 2015, rispetto a questo target, si è poizionato come il secondo canale della piattaforma Sky in termini di tempo medio di visione tra le 7 e le 21. Che novità ci sono in termini di offerta pubblicitaria? Dal punto di vista commerciale renderemo ancor più stretto e solido il rapporto che abbiamo instaurato con le aziende investitrici. Come dimostra il successo della raccolta pubblicitaria, le aziende puntano sui nostri brand perché sono riconoscibili, hanno pubblici ben definiti e altamente profilati, capaci di dare effettivamente un valore aggiunto ai loro investimenti. Vogliamo essere ai loro occhi un partner su cui è possibile sperimentare nuove forme di promozione televisiva, che coniughino innovazione di linguaggio e analisi strategica dei target, incrementando il lavoro sulle iniziative speciali. Quali sono le vostre strategie di crossmedialità, su internet e anche sul territorio? Dal punto di vista internet e social la nostra comunicazione sta premendo sul pedale dell’acceleratore. Sempre più spettatori, appartenenti specialmente alle fasce giovanili, guardano la tv stando connessi a internet (tramite computer, smartphone, tablet). Il gruppo A+E tiene conto di questo nuovo scenario: è un’opportunità da cogliere al volo. L’universo digital è un elemento integrato della nostra programmazione. I siti web e i relativi profili Twitter, Facebook e Instagram sono uno strumento di promozione e informazione di quanto i canali propongono quotidianamente. Sono un luogo dove trovare materiale creato appositamente (info, curiosità, video e foto) e che rappresenta un vero e proprio approfondimento del programma. E, soprattutto, sono un elemento fondamentale per coinvolgere concretamente il pubblico. Non a caso History si porta a casa il primato, fra i canali factual, in termini di engagement su Facebook e Twitter.  Sui nostri profili gli spettatori possono esprimere la propria opinione, confrontarsi con gli altri, vedere in anteprima estratti dei programmi e commentarli in diretta attraverso il live blogging. E non ci fermiamo qui. Proprio in un’ottica di continuo sfruttamento delle nuove tecnologie lanceremo l’app ufficiale di History, che fornirà tantissime informazioni sulla sua programmazione. Possiamo concludere con una case history di successo? Voglio citare il caso “De Gustibus”, la serie in sei episodi che ricostruisce l’epica storia degli italiani a tavola, condotta da John Dickie, storico inglese e volto del canale. Per la promozione del programma abbiamo dato vita a un’attività a 360 gradi che ha coinvolto diversi mezzi. In onda, insieme alla serie, abbiamo trasmesso delle pillole: brevi filmati provenienti dagli archivi che illustravano diverse ricette tipiche del nostro Paese, introdotti da Dickie. Abbiamo realizzato un mini-sito con contenuti extra di approfondimento e un blog dove venivano raccontate le peculiarità degli ingredienti tipici della cucina italiana. Abbiamo anche lanciato un concorso online: gli utenti dovevano condividere una ricetta di famiglia creando una sorta di memoria storica digitale dei piatti italiani più autentici. In palio un soggiorno enogastronomico di lusso in Toscana e buoni Eataly. Trattandosi di un programma dedicato alla storia culinaria del Paese non poteva mancare la pasta. In collaborazione con il pastificio Rummo abbiamo realizzato circa 25.000 pacchi di spaghetti brandizzati De Gustibus distribuiti nei centri commerciali delle principali città italiane. In questo modo abbiamo anche voluto dare il nostro piccolo contributo a sostegno dell’iniziativa #SaveRummo lanciata dal pastificio beneventano, duramente colpito dall’alluvione dello scorso autunno. Il risultato è stato entusiasmante. La serie è stata vista da 1,3 milioni di spettatori unici e ha raggiunto 4,8 milioni di utenti sui social con più di 110.000 interazioni, totalizzando lo 0,33% di share tv e il 2,56% di share Sky sui maschi 35-54 anni.