Autore: Redazione
30/06/2016

ADS: in bilico la diffusione dei dati sulle multiple digitali

Il CdA dell'organismo presieduto da Carlo Mandelli deve decidere se riprendere la pubblicazione dopo la survey realizzata da Reply

ADS: in bilico la diffusione dei dati sulle multiple digitali

La nuova release dei dati ADS sulle diffusioni dovrebbe essere pronta per la prossima settimana. Ma ancora non è certo se conterrà anche quelli sulle copie multiple digitali. Oppure se ci saranno solo i dati di alcuni giornali e altri no. Il presidente Carlo Mandelli ha rimandato ogni decisione alla prossima riunione del CdA, che sarà convocata nei prossimi giorni. Com’è noto, i dati sulle multiple digitali sono stati sospesi dopo i dubbi sollevati da Condé Nast sull’effettivo scaricamento delle singole copie distribuite con questa modalità. Sospensione che durerà fino a quando il CdA, dopo aver vagliato le risultanze dell’auditing appositamente commissionato a Reply, non deciderà cosa fare. Secondo quanto ricostruito dal nostro giornale, il report della società di consulenza è stato completato e già analizzato dalla Commissione Lavori della stessa ADS, la cui sintesi verrà discussa dal CdA. Pare si tratti di un documento decisamente corposo, che delinea non meno di sei o sette forme di diffusione delle copie digitali e relative problematiche.

Le problematiche emerse dalla survey Reply

Le diffusioni mensili complessive si basano sulle dichiarazioni degli editori che, poi, nell’autunno dell’anno successivo, in fase di certificazione, possono “aggiustarne” le cifre. ADS ne è “garante” in virtù dei controlli che compie, ma è evidente che sono proprio gli standard di certificazione che devono essere rivisti e corretti. Se un’azienda, ad esempio, regala un abbonamento digitale a un suo dipendente ma quest’ultimo cambia posto di lavoro, le copie continuano a essere conteggiate? Se un editore vende in blocco una certa quantità di copie dei suoi giornali virtuali a un intermediario, sarebbe già opportuno sapere se quest’ultimo ottiene e controlla che vengano caricate nelle piattaforme alle quali le rivende. Ed è necessario avere la certezza che le singole repliche siano state realmente downloadate (e inoltre, che siano anche state lette, anche se è ancora un altro problema, valido pure per quelle cartacee). Inoltre, nel caso un editore regalasse o cedesse a prezzo di ulteriore favore anche rispetto al 30% di quello di copertina imposto dal regolamento ADS, le copie digitali a chi già ne ha acquistate un certo quantitativo cartaceo, questo elemento potrebbe distorcere il dato complessivo delle diffusioni. Come è stato fatto notare anche in Francia, dove le multiple digitali sono state sospese fino a chiarimenti. Mandelli, comunque, è ottimista; dice che si tratta solo di “stringere un po’ i bulloni” su questo canale, accettando, però, che il digitale crei discontinuità rispetto al passato. Ora vedremo se tutte queste problematiche verranno risolte in una sola riunione del CdA o se occorrerà più tempo. E, quindi, se la sospensiva verrà prorogata.