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Yahoo, trimestrale deludente; attese novità sulla vendita

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Nel secondo quarter dell'anno Yahoo incrementa i ricavi ma sconta un rallentamento dello sviluppo del Mavens e l'ulteriore taglio della valutazione di Tumblr

Ieri sera Yahoo ha rilasciato i dati relativi al secondo quarter dell’anno in quella che potrebbe essere l'ultima trimestrale da quotata e indipendente. Non è un periodo facile per la società, impegnata soprattutto nel lungo processo di vendita degli asset core. Il terzo e ultimo round di offerte, secondo indiscrezioni degli scorsi giorni, dovrebbe essere avvenuto nella giornata di lunedì. Tra i pretendenti nessuna grande sorpresa, con il nome di Verizon a giganteggiare su tutti gli altri. Tornando ai numeri le revenue sono state di 1,3 miliardi, ben sopra al miliardo scarso atteso e in crescita sugli 1,24 miliardi di un anno fa grazie alla vendita di un immobile a Santa Clara e a una modifica nella presentazione dei risultati. Ma l’utile per azione è stato di 9 centesimi e non 10, come preventivato dagli analisti. In ogni caso i riflettori sono puntati sulla vendita più che sulle performance finanziarie.  

La vendita del core business

Come rilevava il Wall Street Journal prima dell’uscita dei risultati, la capitalizzazione attuale di Yahoo è di 36 miliardi di dollari. Secondo Kara Swisher di Re/Code le offerte arrivate ieri non superavano i 4 miliardi. Il resto della valutazione della company lo fanno le partecipazioni in Alibaba (15%) e Yahoo Japan. Inoltre la società ha messo in vendita circa 4.000 patenti, ma questo asset è parte di deal separati. Resta invece ancora aperta la questione Mozilla. In sintesi, ancora niente purtroppo è dato sapere su una delle più vecchie company della Silicon Valley, che può ancora vantare un business molto appetibile costruito su asset come Meteo, Finance e Mail, con la vendita che dovrebbe completarsi per fine mese. La società raggiunge oltre 1 miliardo utenti al mondo ogni mese e in Italia, dove a inizio anno ha chiuso gli uffici e affidato le attività commerciali a Mediamond, rivaleggia per a prima posizione nelle classifiche Audiweb. Ecco perché un business come Yahoo ha interessato diverse realtà come AT&T o fondi di private equity.  

La trimestrale di Yahoo, volano i costi

Guardando ai numeri, non ci sono buone notizie per Yahoo: i costi sono lievitati da 200 a 466 milioni mentre il rosso è stato di 440 milioni. Le revenue ex TAC, cioè escluse le commissioni pagate ai partner per il traffico web, sono scese del 19% a 841 milioni, principalmente a causa dei costi sopra citati. Si tratta del settimo declino consecutivo per questo parametro. Inoltre Yahoo ha comunicato di aver abbassato ulteriormente la valutazione di Tumblr: la piattaforma di microblogging comprata per 1 miliardo di dollari nel 2013 oggi ne vale circa un terzo. L’acquisizione di Tumblr, dunque, rischia di rivelarsi l’ennesimo autogol di Marissa Mayer, che comunque cerca di tranquillizzare il mercato: “Il nostro business è drammaticamente semplificato e continuiamo a gestire i costi mentre guidiamo in modo efficiente la company”.   Mayer-Marissa Marissa Mayer  

Mavens

Uno degli indicatori dell’andamento di Yahoo sono i Mavens - Mobile, Video, Social, Native -, una linea di business che non esisteva prima dell’arrivo di Mayer e che ha registrato sempre crescite importanti. Oggi l’incremento sta rallentando la sua curva. Nel secondo trimestre questa metrica è cresciuta del 26% a 504 milioni. Nel primo quarter l’aumento era stato del 6,8%, nell’ultimo quarter del 2015 del 26%, nel terzo del 43% mentre nel secondo del 60%. Si notano poi ancora difficoltà di monetizzazione del mobile, a quota 378 milioni di ricavi contro gli 875 del dekstop.  

Search

Le entrate search lorde sono state pari a 765 milioni di dollari nel secondo trimestre, in decrescita del 17%. I costi pagati ai partner sono stati pari a 392 milioni, in crescita del 32%. Il numero di paid click è diminuito del 24% mentre i prezzi sono incrementati dell’8%.  

Display

Le revenue lorde da display sono state di 470 milioni, in decremento del 7% mentre sono scesi i costi sui siti affiliati a 74 milioni. In aumento gli ads venduti, + 9%, mentre il prezzo è calato del 15%. A partire dalle prossime settimane la pubblicità su Tumblr sarà acquistabile tramite Facebook Audience Network per quanto riguarda i formati display e native. Schermata 2016-07-19 alle 12.13.40

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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