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La7: Corrado Guzzanti in arrivo nel palinsesto autunnale, a giugno raccolta pubblicitaria in positivo

Autore: S Antonini


Urbano Cairo rinnova i contratti a Lilli Gruber, Corradio Formigli e David Parenzo, confermati Luca Telese e Gianluigi Paragone; attesa per fine anno una chiusura dell’adv lievemente positiva a livello di Gruppo

La principale novità del palinsesto autunnale di La7 è l’arrivo di Corrado Guzzanti, con una sua “cartolina” satirica di cinque minuti che andrà in onda dal lunedì al venerdì, subito dopo “Otto e mezzo”, a partire da novembre e fino a giugno 2018. Con l’arrivo del nuovo direttore di rete Andrea Salerno, al timone dell’emittente dallo scorso 1° giugno, si crea l’occasione per il ritorno dell’attore romano alla tv generalista, da cui era assente da anni. È uno dei colpi messi a segno da Urbano Cairo per la prossima stagione, dopo l’annuncio dell’ingresso di Diego Bianchi, in arte “Zoro”, e di tutta la sua squadra (ex “Gazebo”), per cui è allo studio un programma di prime time. Al vignettista Makkox è affidata la realizzazione di “Skroll”, una striscia di una decina di minuti prima del tg delle 20, una sorta di “social blob” sui fatti di attualità realizzato, però, a partire dai social network e, in particolare, Instagram.

Durante la presentazione dei palinsesti, che si è tenuta ieri a Milano, Cairo ha anche annunciato i rinnovi di alcuni contratti di prossima scadenza: in primo luogo quello di Lilli Gruber, fino a tutto il 2022. Confermato anche Corrado Formigli per i prossimi tre anni, e David Parenzo fino a tutto il 2020. Per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria, «dopo un primo trimestre negativo, il secondo è in miglioramento. Abbiamo avuto un buon maggio, e giugno anche migliore, siamo contenti» afferma Cairo.

L’amministratore delegato di Cairo Pubblicità, Uberto Fornara, commenta: «Nel primo semestre il Gruppo dovrebbe registrare un risultato migliore del -2%. Ma per fine anno dovremmo chiudere con un lieve segno positivo». La7 ha un target alto consumante che si posiziona nelle fasce più adulte: «Il mercato è alla costante ricerca dei Millennials - aggiunge Fornara -, dimenticando, però, che il 70% dei consumi li fanno gli over 50, e questo sarà un target molto importante anche in futuro».

Il palinsesto d’autunno di La7

Manca la definizione di alcune serate, ma da settembre sicuramente l’access prime time sarà presidiato da “Otto e mezzo”, con Lilli Gruber. Confermato anche Giovanni Floris con “DiMartedì” «che in 32 serate su 35 ha vinto il confronto con Rai3. Con il 5,5% di share è il talk di approfondimento più visto», dice Cairo, mentre la copertina con Luca e Paolo è in forse. L’editore conferma anche Enrico Mentana alla guida del TgLa7 «Mentana ha inventato un nuovo genere, la maratona, che ha ottimi risultati. Ricordiamo il 12% circa registrato in occasione del referendum dello scorso 4 dicembre», e con gli approfondimenti di “Bersaglio Mobile”.

Altre serate confermate sono la domenica con “Faccia a faccia”, di e con Giovanni Minoli, dalle 20:30, e “L’ispettore Barnaby” al sabato, che nell’ultima puntata dell’8 luglio avrebbe registrato uno share del 4%. Restano da collocare “Piazzapulita”, 4,4% lo share medio dell’ultima stagione, in crescita del 10%; “Grey’s Anatomy” (in onda anche su La7d), “Atlantide”, condotto da Andrea Purgatori - forse al mercoledì - e la rassegna di otto film di Nanni Moretti, introdotti dal registra stesso. Per quanto riguarda il daytime, torneranno tutti i contenitori, da “Omnibus” con Alessandra Sardoni e Gaia Tortora, a “Coffee break”, con Andrea Pancani, e “L’aria che tira” di Myrta Merlino, la mattina.

Al pomeriggio torna Tiziana Panella con “Tagadà” e, a seguire, riapre Simone Rugiati con “Cuochi e Fiamme”. Cairo ha anche annunciato l’arrivo di 70 puntate di “Star Trek”. In squadra c’è anche Luca Telese, che sta conducendo “In Onda” (4,6% nella prima settimana) con David Parenzo. Per quest’ultimo è possibile un programma ad hoc. Anche Gianluigi Paragone resta a La7, nonostante la chiusura de “La Gabbia”, e anche per lui sarebbe allo studio qualcosa di nuovo.

Editore e neo direttore stanno pensando anche a un prime time da affidare a Myrta Merlino, che con l’ultima stagione de “L’aria che tira” ha fatto il 5,7%: «Ci avevamo già provato con cinque puntate nel 2014, con buoni risultati di ascolto, il 4,5% circa; penso che possa fare benissimo». Ci sarà anche “Miss Italia”, sempre da Jesolo, condotto da Francesco Facchinetti e, forse, con la presidenza della giuria affidata a Christian De Sica. Su La7d si confermano “Grey’s Anatomy” e altri programmi per il pubblico femminile, da “Chi sceglie la seconda casa” a “Giardinieri in affitto”, da “Indovina cosa sceglie la sposa” a “Cambio cuoco”, tra gli altri.

“Una certa idea di tv”

«La7 - sottolinea Cairo - è una tv generalista che prosegue nella sua missione principale di dare spazio all’approfondimento e all’informazione libera, cercando di intercettare le nuove tendenze e i cambiamenti della società». In questo contesto si inserisce, per esempio, il “traino social” del tg affidato a Makkox, ma anche tutto il nuovo corso introdotto dal direttore di rete, che ha coniato lo slogan “La7, una certa idea di tv”. Cairo ragiona anche sul tema della comicità, dopo la cancellazione del talent “Eccezionale veramente”: «Con il 3% la prima stagione è stata incoraggiante, la seconda di quest’anno è stata meno buona. Per noi funzionano meglio la satira e quel modo ironico di fare informazione, anche se i temi sono seri e rappresentano la cifra di Diego Bianchi, Makkox, Guzzanti».

Nonostante questi arrivi, «La7 non si sposta a sinistra, La7 non è mai stata da nessuna parte». Sport e musica sono generi che mancano, «ma ovviamente ci interessano, ci stiamo ragionando»; però è praticamente escluso che Cairo faccia una tv sportiva: «ci ha già provato RCS, senza molta fortuna; è costata molto, ci penso cento volte». E per quanto riguarda il calcio «è senz’altro la killer application, ma per quanto riguarda i diritti tv vedremo il secondo bando, si tratta di capire se ci sono i ritorni».

Andamento degli ascolti

La7 è la tv generalista «che cresce di più negli ascolti». Il giorno medio si attesta sul 3,19%, in crescita del 6% rispetto all’annata 2015-2016, e del 3% rispetto al 2014-2015. Nel prime time lo share medio è del 3,91%, con un milione di spettatori medi, in crescita, rispettivamente, del +3% e del +2%. Il network, complessivamente, si attesta al 3,7% nel totale giornata, con un incremento del 5% sull’anno precedente e del 4% sul 2014-15, migliore performance degli ultimi tre anni. Altri dati, per programma: “Omnibus”, (4,1% di share e +11%); “Coffee Break”, 4,8% e +11%; “L’Aria che tira” (5,7% e +12%); “L’Aria che tira oggi” (3,8% e +21%); “Tagadà” (2,6% di share e +25%).

Il Tg meridiano si attesta sul 3,9% di share, in crescita del 18%, mentre il TGLa7 delle 20.00, nella versione feriale condotta da Mentana, è l’edizione principale tra tutti i notiziari nazionali che cresce di più in termini percentuali (5,8% di share e +4%). Nel corso dell’ultima stagione tv sono state trasmesse quasi 85 ore di Speciali TGLa7, con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente, per uno share medio del 4,61%.

“Otto e mezzo” si conferma il talk di approfondimento più visto della tv italiana per ascolto medio (6,1%) e in costante crescita (15%), anche nella versione del sabato (share 4,3% e +27%). La7d ha chiuso il 2016 allo 0,55% medio di share (+10% rispetto anno precedente), conferma l’ultima stagione allo 0,52% e la propria concentrazione sul pubblico femminile alto spendente. Sul digitale, il network La7 è in crescita, con 18 milioni di browser unici per il sito nel periodo luglio 2016 - giugno 2017 (+10% sull’anno prima). La nuova app TGLa7 ha superato i 52mila download.

RCS, nel primo semestre il trend dei conti è positivo

Con il passaggio dei canali sul mux di proprietà, si è effettuato un risparmio di oltre 1 milione di euro all’anno, al netto di eventuali affitti a terze parti o lancio di canali propri. «L’affitto è una cosa che abbiamo in animo di fare ma siamo appena partiti, i broadcaster dovevano vedere come va e siccome sta andando bene è un buon biglietto da visita». Con l’occasione si è parlato di RCS: per il primo semestre il trend dei conti «è positivo. Ci siamo concentrati sul rilancio del core business stampa, che rappresenta l’85% dei fatturati. Per il digitale dobbiamo capire, il paywall ha fatto qualche buon risultato, ma non è la soluzione definitiva; stiamo lavorando sull’infinite scroll. Intanto, la raccolta pubblicitaria de L’Economia è cresciuta del 30% da marzo a luglio, mentre quella di Sette, da aprile a luglio, è raddoppiata. Stiamo pensando a iniziative per il Corriere della Sera nei giorni in cui non c’è nulla; il domenicale La Lettura vende 80mila copie al costo di 50 centesimi aggiuntivi. Abbiamo rilanciato IO Donna, stiamo arricchendo il Corriere, e anche la Gazzetta dello Sport in cui abbiamo introdotto le notizie geolocalizzate. Nel frattempo stiamo lavorando al restyling di Sportweek. Abbiamo rinnovato Oggi e lanciato Oggi Cucina, il nuovo Enigmistica vende 60mila copie, contro le precedenti 4mila, a un prezzo più basso».

Smentite, invece, le ipotesi di un nuovo maschile: «Style ha registrato un incremento della pubblicità del 5%». Smentite anche le ipotesi di vendita di La7 in presenza di una buona occasione: «Oggi La7 ha una posizione finanziaria superiore agli 88 milioni di euro che abbiamo ricevuto in dote da Telecom, e non abbiamo speso un soldo. Le perdite in bilancio sono dovute agli ammortamenti di vecchi beni (leggi: programmi ndr) acquistati a prezzi molto alti. Per come la vedo io, a Telecom è andata anche bene: in dieci stagioni hanno perso 100 milioni l’anno, un miliardo di euro, nel periodo in cui il mercato ancora andava bene, meglio di quello attuale. Se hanno perso 100 milioni allora, oggi cosa farebbero?». Altri progetti di business, al momento, non ce ne sono: «La radio è un mercato piuttosto chiuso ormai, noi ne abbiamo una in Spagna, Radio Marca»; mentre per quanto riguarda l’eventuale tv della Lega Calcio «è un’ipotesi che potrebbe diventare realtà, ma non abbiamo mai parlato della raccolta pubblicitaria».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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