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Oracle DMP: ancora la più riconosciuta e utilizzata ma altre, come Salesforce, stanno emergendo

Autore: Redazione


A rivelarlo è il report realizzato da Advertiser Perceptions “Q3 Programmatic Intelligence”, che ha raccolto il parere di oltre 300 decision maker tra agenzie e inserzionisti pubblicitari

Oracle DMP ha sempre avuto un successo elevato in termini di riconoscimento e adozione da parte degli inserzionisti e l’ha tuttora. Ma, la DMP di Salesforce ha raggiunto un alto livello di adozione dopo l’acquisizione della DMP Krux nel 2016, secondo il report di Advertiser Perceptions “Q3 Programmatic Intelligence”, pubblicato mercoledì. I risultati provengono da un sondaggio condotto su più di 300 decision maker, suddivisi quasi equamente tra agenzie e marketer. Previsione confermata Un report di Advertiser Perceptions, pubblicato ad aprile, prefigurava la crescente importanza della DMP di Salesforce tra gli ad buyer, grazie alla sua leadership di pensiero e al suo servizio clienti di qualità. Questa previsione è stata confermata, anche se Kevin Mannion, direttore strategico di Advertiser Perceptions, è rimasto sorpreso dall’impennata del business della company che si aspettava richiedesse più tempo. Al contrario, il suo nuovo posizionamento sul mercato sembra sia stato subito compreso dagli inserzionisti pubblicitari. L’impennata di Salesforce “L’anno scorso, quando Advertiser Perceptions ha chiesto ai partecipanti al sondaggio che DMP avrebbero scelto se avessero dovuto preferirne solo una, Salesforce non era stato preso in considerazione, e Oracle lo superava di 20 punti. Ora Oracle è posizionato solo quattro punti davanti a Salesforce”, continua Mannion. La DMP di Salesforce ha dato buoni risultati in una serie di considerazioni chiave per gli acquirenti. Ha superato i match rate DMP-DSP (stranamente, MediaMath è considerata meno performante nonostante abbia DMP e DSP integrate) ha dismostrato anche una certa forza nella leadership di pensiero, che ha aiutato con l’evangelizzazione. E, i clienti hanno considerato la sua DMP come tra le più versatili e semplici con cui lavorare. Oracle ancora leader Nonostante questi punti di forza, tuttavia, Oracle DMP detiene ancora la corona per l’utilizzo effettivo; quindi, mentre Salesforce ha fatto tendenza in termini di consapevolezza e di stima, ha bisogno di trasformare quelle vibrazioni positive in vendite per raggiungere i livelli detenuti, appunto, da Oracle. Leader sì, ma a rischio È anche importante che Oracle non si adagi troppo sugli allori, infatti, risulta in ritardo in molte categorie di comunicazione, ha spiegato Mannion. Advertiser Perceptions ha scoperto che Oracle non sta comunicando la sua esperienza tecnologica e la sua road map così bene come altri contendenti affamati tra cui Salesforce DMP, MediaMath e The Trade Desk - per citarne solo alcuni. E, Oracle non è considerato un partner facile con cui lavorare, né ha dimostrato una profonda comprensione delle esigenze dei clienti. Cambiamenti evidenti Con l’eccezione di Oracle, le DMP che un tempo venivano utilizzate dai marketer non sono ancora considerate le migliori. Le principali DMP utilizzate in passato, includevano MediaMath e [x+1]/Rocket Fuel (che ora fa parte di Sizmek) e Adobe Audience. Nel frattempo, le DMP che gli acquirenti sono maggiormente orientati a utilizzare l’anno prossimo, oltre a Oracle, includono Adobe al secondo posto e The Trade Desk al terzo. AOL e[x+1]/Rocket Fuel insieme al quarto, mentre MediaMath scivola al decimo posto. La lotta di MediaMath Questi risultati sono interessanti perché MediaMath ha ottenuto buoni risultati in numerose categorie di considerazione - seconda per il DSP match rate (dietro Salesforce), top nell’identity management (davanti al Trade Desk) e seconda in capacità di raccolta dati (dietro Acxiom). Ha, inoltre, condiviso il primo posto con Salesforce nella comprensione delle esigenze dei clienti ed è stata seconda nella leadership di pensiero (dietro Salesforce), terza come partner con il quale è più semplice lavorare (dietro Salesforce e The Trade Desk), prima nella competenza tecnologica (di fronte a Salesforce) e seconda nell’innovazione e nei road map insight (dietro Salesforce). Possibili motivazioni In gran parte, MediaMath non è così noto come Oracle, Salesforce e Adobe, quindi ha ancora molto lavoro da fare per ottenere maggiore considerazione. Tuttavia, non è del tutto chiaro perché altre aziende meno conosciute, che non erano classificate come altamente qualificate, siano risultate più passibili di utilizzo. Lo spazio DMP è ancora in continuo mutamento, e la considerazione degli acquirenti pubblicitari per la tecnologia rimarrà alta, soprattutto data la crescita del programmatic e delle esigenze degli inserzionisti. Le agenzie e gli operatori del marketing ritengono entrambi che il programmatic contribuisca a migliorare la focalizzazione e a consentire un migliore controllo dei dati ma, questi vantaggi, suscitano crescenti preoccupazioni per quanto riguarda le frodi, la brand safety e le verifiche.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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