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Icbpi spinge sulla digitalizzazione dei pagamenti: per CartaSi rebranding e una gara a 6 per creatività e planning

Autore: V Parazzoli


Il marchio dell’Istituto Centrale delle Banche Popolari, di cui è a.d. Paolo Bertoluzzo, e del quale è da poco diventata responsabile Brand & Communication Erika Fattori, si affiderà a una tra McCann, GreyUnited, M&C Saatchi, Enfants Terribles, Italia Brand Group e Doing, che si presentano con relative centrali di riferimento

Passerà anche attraverso un rebranding e un nuovo piano di comunicazione l’anch’esso nuovo assetto di CartaSi, su cui sta lavorando con il suo team Paolo Bertoluzzo - già al vertice di Vodafone Italia e da poche settimane neo a.d. di Icbpi, cui fa capo CartaSi. Il supporto di comunicazione sosterrà la trasformazione in atto (probabilmente anche a livello di naming) del marchio leader nazionale dei sistemi di pagamento che, attraverso l’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, è controllato dai Fondi di private equity Advent, Bain Capital e Clessidra. I quali hanno programmato un investimento da 5 miliardi di euro appunto su Icbpi - CartaSi, per far risalire all’Italia la classifica dei Paesi che più utilizzano sistemi di pagamento alternativi al contante.

In Europa, solo i russi utilizzano più contanti dell’italiano medio. Tra l’altro, ha spiegato lo stesso Bertoluzzo in una serie di interviste, la grande diffusione del contante costa ai contribuenti più dei servizi di una carta di credito aurea: secondo una ricerca di Ambrosetti, il costo complessivo del contante in Italia ammonta a 10 miliardi l’anno (lo 0,53% del Pil contro una media Ue dello 0,46%). Allineandoci alla media degli altri grandi Paesi, si riuscirebbe quindi a risparmiare 1,5 miliardi l’anno. Dei citati 10, secondo Banca d’Italia, 8 vengono impegnati solo per la gestione, che vuol dire 133 euro pro-capite contro gli 11 delle carte di credito. “L’innovazione tecnologica renderà più facili, veloci e sicure le transazioni - precisa Bertoluzzo -: già oggi grazie ai Pos contactless (quelli cioè che per le piccole transazioni non richiedono nemmeno la firma dello scontrino) sta accelerando l’utilizzo delle nuove carte di credito”.

L’Italia ha imposto per legge a tutti gli esercenti di avere un Pos. Progressivamente, verranno sostituiti i vecchi apparecchi, più lenti e farraginosi. Già ora, però, i pagamenti digitali, dove la penetrazione è al 17%, contro il 75% del Nord Europa, il 60% dell’Inghilterra, il 45% della Francia e il 35-36% della media Ue, vanno accelerando anno su anno. E proprio puntando sull’innovazione tecnologica il Gruppo Icbpi, che ancora realizza quasi due terzi del suo fatturato da CartaSi, sta cercando di diversificare l’offerta di servizi per crescere più velocemente. “Il fintech è un’industria di servizi e tecnologia – ha spiegato sempre l’a.d. – e, come per tutte le aziende che offrono un servizio, gli investimenti e l’innovazione sono imprescindibili per crescere. Questo per noi resta un tema centrale della strategia per supportare le nostre banche partner”.

Intanto, nel 2016, gli investimenti sono cresciuti del 34%, e, nonostante, le difficoltà del mercato, Icbpi ha registrato un fatturato in crescita dell’1,1% a 688,5 milioni (+4,4% i ricavi da servizi), un margine lordo in aumento del 13,2% a 227,3 milioni, e profitti a 104 milioni (+14,9%). Bertoluzzo, dopo aver completato la sua squadra assumendo top manager con diverse professionalità nel settore bancario e delle tecnologie, come il cfo Bernardo Migrone (ex Uncredit e Mps), il capo della tecnologia Giuseppe Dallona (con una simile esperienza in Poste Italiane) e quello degli affari societari Saverio Tridico (ex Vodafone), sta lavorando sugli obiettivi fissati nel piano industriale e, anche se in questo non ci sono riferimenti, si prepara allo sbarco in Borsa.

Responsabile Brand & Communication, da inizio mese, è Erika Fattori, che riporta ad Andrea Mencarini, director della bu Issuing, e che ha iniziato a lavorare al nuovo posizionamento del brand CartaSi, oltre che alla comunicazione dei nuovi servizi payments, ai lanci commerciali delle soluzioni di pagamento per consumer ed esercenti, e all’organizzazione di eventi, workshop e convegni in partnership con le banche. In precedenza, è stata responsabile comunicazione in UniCredit per i segmenti Retail e Private Banking, fino a curare il lancio di Cordusio nel Wealth Management.

Per l’incarico relativo alla nuova creatività e al planning è stata aperta una gara alla quale sono state invitate 6 agenzie, ognuna delle quali si è associata a una centrale di riferimento per le proposte media. Le sigle coinvolte sono: McCann, GreyUnited, M&C Saatchi (agenzia di riferimento di UniCredit e della sua citata SIM), Enfants Terribles, Italia Brand Group e Doing.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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