ABBONATI

Omnicanalità: DigiTouch racconta la sfida più importante per le aziende di oggi

Autore:


Nel corso di un appuntamento svoltosi ieri a Milano e dedicato alla tematica, il Gruppo ha voluto affrontare quella che si preannuncia essere la keyword del 2018. E soprattutto una sfida da cogliere per tutte le imprese

È l’omnicanalità la keyword del 2018. Ne è convinto Gruppo DigiTouch, che ieri ha tenuto un evento sul tema “Omnichannel: walk in your customer’s shoes” parte del più ampio ciclo di incontri e confronti formativi “Start in Touch: l’innovazione a colazione”, che tornerà il prossimo 23 marzo e vedrà tra gli ospiti Google. A intervenire, ieri a Milano, sono stati Mario Bagliani, senior partner di Netcomm Services, Alessandra Tarenzi, head of DigiTouch Agency e Valentina Chiodini, client partner di DigiTouch Agency.

Lo scenario dell’ecommerce

A esordire è stato proprio Mario Bagliani, che ha sottolineato come la trasformazione digitale stia imponendo alle aziende cambiamenti importanti nella relazione con il consumatore e, più in generale, nel business. Ma qual è lo stato dell’arte dell’ecommerce in Italia e nel mondo? Oggi il commercio elettronico vale a livello globale il 10% del retail, in crescita del 15% su base annua. L’Italia si ferma a circa il 6%, lontana dai livelli della Gran Bretagna che con il contributo dei servizi, in particolare delle assicurazioni, supera addirittura il traguardo del 20%. «Il nostro Paese sconta un ritardo nell’offerta, la domanda e i consumatori ci sono ma disponiamo di pochi ecommerce ben funzionanti», ha spiegato il rappresentante del Consorzio.

L’importanza del Food & Grocery

Ma cosa può spingere la crescita del commercio in internet? Bagliani non ha dubbi: «Il food & grocery è l’ultima evoluzione dell’area prodotti, inizialmente dominata dall’elettronica e poi dal fashion». In questo caso ci si attende una positiva evoluzione nei flussi logistici, d’importanza strategica per l’ascesa del food & grocery, e non solo d’interfacce, comunque fondamentali nello stimolare il consumatore all’acquisto in rete. Altre opportunità sono rappresentate dal commercio cross-border e soprattutto dall’integrazione tra on e offline, tra punto di vendita fisico e digitale, in altre parole dalla capacità di garantire un’esperienza omnicanale. Il consumatore di questo tipo, infatti, ha una spesa media annua più elevata rispetto al cliente monocanale.

Le sfide del settore

Allo stato attuale il settore si connota ancora per una grande concentrazione: «In Italia 20 siti fanno il 70% dei 25 miliardi di giro d’affari ecommerce, in Cina l’80% del segmento è in mano ad Alibaba e JD», ha detto Bagliani. Il mobile, poi, è centrale nelle strategie di vendita online delle aziende: «Per esempio, fare funnelimg solo su mobile accorcia il time to conversion». E gli operatori hanno anche a che fare con un’ulteriore sfida: la complessità del digital marketing, una disciplina che richiede un costante aggiornamento anche in materia di tracking e tecnologia. «Per ovviare a questo problema, come Netcomm abbiamo avviato un tavolo di lavoro sul tema, coinvolgendo i nostri soci, tra cui naturalmente DigiTouch», ha concluso Bagliani.

Alessandra Tarenzi
2018: L’anno dell’omnicanalità

Quindi ha preso la parola Alessandra Tarenzi: «Se il 2015 è stato l’anno del mobile, il 2016 quello del programmatic e il 2017 quello dei big data, questo sarà quello dell’omnicanalità. Si tratta di un passaggio epocale: dalla multicanalità, che considera i vari canali come compartimenti stagni, si è arrivati all’omnicanalità, in cui l’approccio è integrato tra tutti i touchpoint. Una visione più completa, in linea con le aspettative del consumatore di oggi, ma che per la maggior parte delle aziende non è ancora realtà. «Questa “mancanza” si traduce nella perdita concreta di occasioni di business», ha ammonito Alessandra Tarenzi. «Occorrono più touchpoint e maggiore velocità».

Attese elevate

D’altra parte, come ha spiegato la stessa manager, oggi i consumatori hanno attese elevate: l’87% cerca informazioni su determinati prodotti prima di andare in negozio, mentre incrementa del 48% la quota di ricerche da mobile con “local intent”, secondo quanto suggeriscono due differenti analisi condotte da Google. Al contrario solo l’8% delle aziende considera l’omnicanalità come prioritaria (fonte Polimi), una forte distonia con le attese dei consumatori, a cui occorre fornire una rapida risposta. A partire dall’organizzazione interna: «Diviene necessario attuare un vero e proprio cambiamento culturale e armonizzare tutte le attività delle diverse unit che ruotano attorno all’omnicanalità», ha concluso Alessandra Tarenzi, sottolineando l’importanza di effettuare investimenti ad hoc.

Valentina Chiodini
Il cambio di approccio

Ultima a prendere la parola è stata Valentina Chiodini, per indicare la strada per rinnovare l’approccio strategico aziendale all’insegna dell’omnicanalità. Si parte da una prima fase di strategic consulting costituita da diverse operazioni: assessment, per avere una fotografia dell’approccio aziendale; digital market analysis, per avere un’idea dello scenario competitivo e l’analisi del rischio/opportunità; digital diagnostic, ossia la mappatura della presenza online del brand; communication strategy, in cui si definiscono KPI e obiettivi per la narrazione della marca; digital assets improvement, in cui si sviluppano gli asset della marca; infine c’è la digital media strategy, afferente alla scelta dei canali e degli strumenti. «Bisogna mettere al centro il consumatore», ha spiegato Valentina Chiodini, evidenziando la necessità di dare vita a strategie cucite su misura del singolo individuo.

Il comportamento delle aziende

E in questo scenario, cosa devono fare le aziende? Devono attuare un cambiamento di metodo a partire da dati, insignht ed execution. Innanzitutto i dati sono fondamentali per inquadrare il consumatore e definire gli obiettivi. Valentina Chiodini ha descritto tipologia dati e modalità per ricavarli, precisando come la gestione avvenga oggi «soprattutto per silos, mentre le informazioni vanno aggregate». Per questo è necessario sviluppare una infrastruttura in grado di mappare il comportamento dell’utente online e offline, matchare e deduplicare le diverse fonti, e identificare l’utente in chiave unica. Il tema degli insight è legato all’attivazione dati in strategie marketing che considerino nella loro interezza sia le esperienze digitali sia offline, personalizzando i messaggi sulla base della customer journey dell’utente. Quindi c’è l’execution che si esplica nella declinazione della campagna e del media mix sui diversi canali in cui si trovano le persone. «La sfida rimane legata all’attribuzione: occorrono novità in questo senso e agenzie come DigiTouch sono fondamentali per accompagnare le aziende in questo delicato processo di trasformazione», hanno concluso Tarenzi e Chiodini.


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy