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Il digital Made in Italy conquista l’Europa, Beintoo e Caffeina sono i protagonisti della nuova classifica Deloitte

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A rivelarlo è la sedicesima edizione della “Technology Fast 500 Emea”, graduatoria delle società di 28 paesi dell’area Emea cresciute di più negli ultimi quattro anni nel settore tecnologico. I commenti di Andrea Campana e Tiziano Tassi

L’Italia sembra essere in ripresa, lenta ma comunque innegabile. Questa tendenza positiva è emersa anche guardando i risultati della sedicesima edizione della “Technology Fast 500 Emea”, la classifica delle società di 28 paesi dell’area Emea cresciute di più negli ultimi quattro anni nel settore tecnologico. “Tra il 2005 e il 2009 nemmeno un’azienda italiana era presente”, ha spiegato Alberto Donato, partner Deloitte durante la presentazione del rapporto. Oggi invece il nostro Paese può contare su 10 aziende digital oriented presenti, che hanno fatto registrare una crescita del fatturato tale da farle inserire nel ranking. Un numero non enorme e nemmeno esaltante, soprattutto se si guardano gli altri Paesi europei, Francia e Uk in testa con, rispettivamente, 94 e 70 aziende. Ma è comunque un buon passo di partenza. La prima per crescita di ricavi è la mobile data company italiana Beintoo, che può vantare uffici anche a Londra, New York e Shanghai. Al posto si è classificata Marketing Arena, l’agenzia fondata nel 2007 da Giorgio Soffiato che si occupa di tutti i principali ambiti del digital marketing, mentre a completare il podio c’è la digital agency Caffeina,  specializzata in progetti di digital marketing integrati. Dunque, il mondo digitale italiano sta dando concreti segni di ripresa, che vengono certificati anche da classifiche internazionali.

Tiziano Tassi Tiziano Tassi

Il commento di Tiziano Tassi, managing director Caffeina

«Non è facile entrare una volta all’interno della classifica e nell’area EMEA. Essere inseriti in classifica una seconda volta, nell’anno successivo alla prima, è la conferma del percorso che stiamo facendo e delle scelte fatte in passato. Abbiamo una visione molto chiara di dove Caffeina dovrà andare e quale ruolo dovrà ricoprire all’interno del settore in cui opera. La chiave del successo che cerchiamo è nella sfida organizzativa e gestionale: oggi abbiamo oltre 60 persone che lavorano per i nostri clienti e ciò che può continuare a permetterci di crescere ha un nome ben preciso: struttura. Le attese sul 2017 sono buone, ci aspettiamo un altro anno di crescita dove ci consolideremo in Italia e apriremo probabilmente una nuova sede a supporto del nostro HQ di Parma», ha commentato Tiziano Tassi, managing director di Caffeina. Rispetto invece al fatto che le italiane in classifica siano “solamente” 10, numero inferiore rispetto ad altri Paesi europei, Tassi ha così commentato: «È una segnale che scoraggia se guardiamo ai numeri assoluti, ma va letto in senso positivo. Infatti, in Italia c’è chi cresce, c’è chi fa impresa innovativa e con nuovi strumenti, c’è chi interpreta il cambiamento e prende decisioni coraggiose. Noi facciamo il tifo per il nostro Paese e abbiamo scelto di crederci: Caffeina non è nata in Italia per caso, è stata una precisa scelta della proprietà che ha scelto di investire e scommettere sull’Italia e sulle caratteristiche rendono gli Italiani le persone che meglio di tutte possono sviluppare la loro creatività e capacità, in particolare a livello internazionale. Il Made in Italy non può essere anche “digitale”? Noi crediamo di sì, e ci investiamo con coraggio».

Andrea Campana Andrea Campana

Il commento di Andrea Campana, ceo di Beintoo

«Per noi questo è un risultato molto importante e che ci rende orgogliosi di quanto fatto fino a questo momento, sia a livello italiano sia internazionale. È la dimostrazione del fatto che continua il periodo di crescita e questo riconoscimento fa ancora più piacere se pensiamo al fatto che nel nostro settore specifico - Beintoo è un’azienda specializzata in soluzioni di mobile e cross device advertising - ci sono diverse realtà in campo e molti dei competitor europei sono tanto più strutturati a livello interno, quanto più agevolati dal contesto “Paese”. Questo risultato, se da un lato rappresenta un punto di arrivo, dall’altro invece lo viviamo come un punto di partenza, in quanto l’azienda proprio quest’anno ha raggiunto la profittabilità e genera cassa». «Beintoo nel 2016 ha fatto registrare ancora numeri positivi e in crescita: il fatturato è stato di 6,5 milioni, che significa un incremento di circa il 30% rispetto al 2015. Per quanto riguarda il fatto che in classifica ci siano solamente 10 realtà italiane - continua Andrea Campana - non deve essere visto per forza come un risultato negativo. Mi spiego: sarebbe interessante capire effettivamente quante aziende hanno partecipato e da li poi ricavarne una considerazione adeguata in base al rapporto partecipanti/premiati», ha fatto notare il ceo, ponendo un quesito dai risvolti interessanti.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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