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comScore: Netflix si attesta a quota 5,4 milioni di utenti in Italia

Autore: Redazione


Se si passa a metriche qualitative, come il tempo speso online, il fenomeno mostra la sua reale magnitudo: nella classifica italiana delle prime dieci properties per tempo speso online, Netflix occupa l’ottavo posto

Mentre gli editori televisivi continuano la loro battaglia a colpi di share (televisivo, appunto), continua l’erosione di utenti e consumo media da parte dei nuovi operatori on demand. Tra essi, l’ultimo arrivato in ordine di tempo, ma primo nella quantità di investimenti - la società ha da poco annunciato una nuova tornata di 8 miliardi di dollari in Emea per la produzione di contenuti originali - è Netflix, colosso statunitense che sta procurando più di un grattacapo all’intera filiera televisivo-cinematografica, come dimostra la recente polemica innescatasi tra ’azienda e il Festival del Cinema di Cannes, che non le ha permesso di iscrivere le sue produzioni in gara. Una preoccupazione, quella degli operatori locali, che sembra essere più che fondata: secondo le ultime rilevazioni effettuate nel mese di marzo da comScore, Netflix Italia vanterebbe già 5,4 milioni di utenti connessi alla piattaforma. Non solo, se dal dato quantitativo, ormai poco indicativo della reale attenzione degli utenti nei confronti dei contenuti mostrati, si passa a metriche qualitative, come il tempo speso online, il fenomeno mostra la sua reale magnitudo: nella classifica italiana delle prime dieci properties per tempo speso online, Netflix occupa l’ottavo posto, con 27 milioni di ore totali spese dagli utenti sulla sua piattaforma.

Il trend

Dati che evidenziano, ancora una volta, una tendenza ormai inarrestabile, con la quale gli editori nostrani stanno già facendo i conti come possono, con risultati alterni: entrambe le property sono presenti nella top ten italiana, ma mentre il gruppo Mediaset  occupa la posizione sopra a quella di Netflix, con 38 milioni di ore complessive, i siti e le app di Rai raccolgono 21 milioni di ore, piazzandosi al decimo posto.

«Ancor prima di analizzare quello che accade ai singoli operatori, guardando i dati sul consumo mediatico mese per mese appare più che evidente come stiano progressivamente crescendo di importanza, su tutte le piattaforme, i contenuti di qualità e di durata maggiore - ha spiegato Fabrizio Angelini, CEO di SenseMakers e portavoce di comScore in Italia, nel corso della presentazione dei dati di marzo -. Si tratta di un trend che può offrire agli editori, soprattutto quelli di maggiori dimensioni, un’opportunità in più per competere con gli Ott (Google e Facebook, ndr) che per formula di business, abitudine degli utenti, nonché per la  mancanza di inventory proprietarie, sono probabilmente meno inattaccabili sul fronte dei video di qualità. Un esempio è quello della BBC nel Regno Unito, che è riuscita a ritagliarsi un ruolo primario anche online, nonostante lo strapotere dei suoi (e nostri) competitor», ha concluso Angelini.

Il nuovo Panel Mobile

L’occasione per mostrare i dati di scenario di marzo da parte di comScore è stata il lancio, da parte del gigante statunitense delle rilevazioni, del nuovo Panel iOS (2.500 individui maggiorenni attivi), i quali si aggiungono al già presente Panel Android di 3.200 persone. Si tratta di uno dei più grandi panel “mobile” esistenti in Italia che consente finalmente la rilevazione delle versioni più aggiornate dei due sistemi operativi.

Le possibilità derivate dalla nuova estenzione

comScore potenzia, quindi, l’offerta Mobile Metrix, che già permette l’attribuzione agli editori taggati delle audience mobile provenienti dal traffico in-browsing effettuato su app di terze parti e sulle piattaforme di distribuzione di contenuti come Facebook Instant Articles e Google AMP.

Oggi, grazie alla nuova estensione, sarà possibile effettuare analisi di Reach&Frequency dedicata ai centri media, e di sovrapposizione delle audience su Mobile e Total Digital Population, in aggiunta a quella già disponibile sul Desktop. Editori, centri media e investitori potranno calcolare gli utenti deduplicati ed effettuare analisi di affinità tra gli oltre 2,5 milioni di domini ed entità riportati globalmente da comScore.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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