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Amazon e altri grandi marchi congelano gli investimenti su YouTube: è di nuovo emergenza brand safety

Autore: Redazione


Un’inchiesta del Times in UK ha individuato che le campagne di alcune aziende, inclusa anche Adidas, erano state presentate accanto a video che raffiguravano bambini “nudi” o “poco vestiti” attirando “commenti pedofili”

È di nuovo burrasca per YouTube. Diversi grandi brand hanno, ancora una volta, congelato l’ad spend sulla piattaforma a causa del fatto che alcuni loro annunci sono stati serviti accanto a video inappropriati che, questa volta, ritraevano bambini poco vestiti e, persino nudi, attirando i commenti di alcuni pedofili. Scandalo in prima pagina La notizia è apparsa sul Times meno di un’ora dopo il passo finale di YouTube dell’anno, ossia l’incontro con gli inserzionisti pubblicitari al suo evento Brandcast, che si è tenuto in Gran Bretagna il 23 novembre. Durante l’upfront, proprio affrontando i precedenti problemi di brand safety sulla piattaforma (che non è nuova al tema) Ronan Harris, a capo di Google nel Regno Unito e in Irlanda, aveva affermato: “Per noi è del tutto inaccettabile che uno dei nostri brand partner faccia vedere la sua pubblicità accanto a contenuti indesiderati. Ed è del tutto inaccettabile che questi contenuti indesiderati possano essere mostrati ai nostri utenti”. L’inchiesta del Times Secondo il londinese Times, il colosso dell’ecommerce, Amazon, figura tra i brand che hanno congelato la spesa su YouTube, insieme a Diageo, HP, Cadbury, Adidas, Mars, Deutsche Bank e Lidl che hanno tutti ritirato le loro campagne in risposta all’articolo apparso sulla prima pagina del giornale. Adidas ha definito la situazione “completamente inaccettabile”, mentre Mars ha affermato: “Non faremo pubblicità su YouTube fino a quando non ci saranno misure di salvaguardia”. Anche Diageo ha dichiarato un “arresto immediato delle sue attività pubblicitarie su YouTube”. Molti dei video esaminati nel report erano stati pubblicati dai bambini stessi, compresi filmati innocenti che mostravano ragazze giovani che si riprendevano in intimo, sul letto e in altre situazioni quotidiane. Crisi di brand safety Aggiungendo un ulteriore dimensione all’attuale crisi legata alla brand safety di Google, il documento ha osservato che gli algoritmi di YouTube suggerivano anche le clip simili - tra cui una che mostrava bambini nudi in una vasca da bagno e che la sezione commenti a tali video era stata “utilizzata da pedofili” per fare osservazioni predatorie. Commentando il rapporto, un portavoce di YouTube ha dichiarato: “Non ci dovrebbero essere annunci pubblicitari in esecuzione su questi contenuti e stiamo lavorando con urgenza per risolvere il problema. Nel corso dell’ultimo anno, abbiamo lavorato per garantire che YouTube sia un luogo sicuro per i marchi. Anche se abbiamo già apportato numerosi cambiamenti significativi in termini di prodotti, politiche, enforcement e controlli, continueremo a migliorare”. Ulteriori misure di protezione Durante il Brandcast, Harris aveva anche sottolineato una serie di aggiornamenti di prodotto che YouTube implementerà per contrastare il problema. Il primo di questi cambiamenti, ha spiegato, ha coinvolto il blocco dei commenti inappropriati - o nelle parole di Harris “predatori”- sui video con i minori e persino il blocco totale di questi ove necessario. Il secondo passo è una collaborazione con il Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati (NCMEC) che ha riferito commenti di questa natura, nonché comportamenti illegali, riscontrati sulla piattaforma. Non è la prima volta Dunque YouTube ricasca su uno dei temi più dibattuti nell’intero arco di quest’anno. L’affaire aveva avuto inizio la scorsa primavera con diversi advertiser che avevano deciso di sospendere le relazioni commerciali con la piattaforma, tra cui AT&T e P&G, per via dell’associazione dell’advertising a contenuti terroristici o comunque inappropriati. Da allora la piattaforma ha preso una serie di provvedimenti, incluso un nuovo algoritmo di machine learning, e assunto nuove persone per monitorare i contenuti. Evidentemente ciò non è bastato e ora lo scandalo si allarga a contenuti offensivi per i minori, promettendo di generare un nuovo terremoto in tutto il mercato advertising. Il commento di Dario Caiazzo, managing director di Teads Italia DailyNet ha raccolto un commento di Dario Caiazzo, managing director di Teads, sul tema brand safety. «Sono anni che cerchiamo di evangelizzare il mercato sull’importanza di sostenere una clean advertising. È chiaro che la natura “user generated” di alcune piattaforme renda il controllo più complicato, ma qualcosa va fatto, altrimenti a pagarne le conseguenze sarà tutta la industry. È un dovere soprattutto etico utilizzare tutte le tecnologie disponibili per garantire un ambiente safe alla pubblicità», ha dichiarato Dario Caiazzo al nostro giornale. <

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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