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Sono 12 i soggetti ammessi alla gara da 798.000 euro di ISMEA per una campagna a favore della maggior diffusione del biologico

Autore: Redazione


La comunicazione prevede tv, radio, servizio fotografico e serie web

Sono 12, tra singoli operatori e rti, i soggetti ammessi da Ismea - Istituto di Servizi per il Mercato agricolo alimentare  - alla gara per l’ideazione e produzione di uno spot tv, di uno per la radio, di un servizio fotografico e l’ideazione, produzione e promozione di una serie web per una campagna di comunicazione per favorire una maggiore diffusione del biologico. Si tratta di: Lumelab con Menabò Group; The AD Store Italia; Swan & Koi; Pezzilli & Company; Silverback con Organica; Traipler; Imille; Conversion E3; Bottegacinema; Digital Angels; Kiwi Digital con Triboo Digitale; e Wow Tape con SPK More Production. E’ stata esclusa invece per vizi formali Show Reel Agency. L’appalto ha un valore di 532.000 euro, iva esclusa, per una durata di 28 mesi. Ma poiché entro il triennio successivo alla stipula del contratto originale possono essere affidati all’aggiudicatario nuovi servizi consistenti nella ripetizione di servizi analoghi o similari a quelli oggetto dell’appalto, per un importo stimato complessivamente non superiore al 50% del valore del contratto iniziale, il valore totale dell’appalto è di 798.000 euro.

Il contesto

Il settore del biologico – recita il capitolato - pur evidenziando una costante crescita negli ultimi 15 anni, con un vero e proprio “boom” collocabile a partire dal periodo 2014-2017, conosce oggi uno di “stagnazione”. Inoltre si rileva come permangano nel settore criticità di natura dimensionale - il biologico ha un’incidenza stabile del 4% sul consumo agroalimentare – oltre agli squilibri geografici, per effetto di un consumo concentrato nelle grandi città del Nord Italia e, al contrario, molto basso nel Sud Italia. Per far emergere il settore da una nicchia in cui risulta ancora posizionato, è necessario, quindi, amplificare la diffusione della conoscenza base del biologico (marchio, etichetta) alla quale associare elementi informativi chiari, semplici e convincenti sui benefici del consumo bio, in termini di salute e sostenibilità.

Obiettivi

La campagna informativa sul biologico si rivolgerà in via prioritaria ai responsabili d’acquisto con l’utilizzo di messaggi in grado di aumentare la consapevolezza dei benefici dell’intero sistema del biologico. La possibilità di veicolare la campagna su un mix articolato di canali di comunicazione, inoltre, consentirà di intercettare in maniera efficace anche il target composto dai consumatori più giovani. La campagna di comunicazione per il biologico tiene conto di quattro macro-obiettivi di comunicazione: promuovere il consumo dei prodotti biologici presso il grande pubblico; informare il grande pubblico sui benefici del consumo di prodotti bio; educare il grande pubblico a riconoscere le informazioni dei prodotti bio (p.e. logo, etichetta, ecc.); formare le nuove generazioni (a partire dagli adolescenti) al consumo del bio, invogliandoli alla scoperta del mondo del bio.

Key messages

-Biologico non significa naturale. Si tratta di qualcosa di diverso, qualcosa di più. Perché chi compra biologico sostiene un processo sostenibile e controllato lungo tutte le fasi produttive, dal campo alla tavola. I prodotti biologici rispettano l’ambiente preservando il suolo, l’aria e l’acqua da contaminazioni chimiche e rappresentano una garanzia per il consumatore in termini di qualità e sicurezza alimentare- -Mangiare biologico significa quindi non solo mangiare in maniera sana, ma soprattutto mangiare in maniera sostenibile. -Le tecniche colturali sono disciplinate dall’Unione europea con la volontà di renderle non inquinanti e compatibili con le esigenze di recupero dell’ambiente: non possono essere utilizzati prodotti derivati dalla chimica di sintesi come i fitofarmaci e i fertilizzanti. Per concimare la terra gli agricoltori biologici usano le deiezioni degli animali o loro derivati e la coltivazione di piante che messe in rotazione arricchiscono i terreni. La ricaduta sull’ambiente e sulla biodiversità è ampia e decisiva. -Garantire il benessere degli animali è principio di base della zootecnia biologica che deve garantire sempre adeguati spazi aperti al pascolamento e ridurre l’uso degli antibiotici solo ai casi di malattie più gravi. -Chi produce bio ottiene una certificazione rigorosa che accompagna il prodotto durante tutto il processo, dalla fase di coltivazione a quella di trasformazione e commercializzazione. Questa è una garanzia per il consumatore. -Le informazioni sul biologico sono in etichetta, assieme al marchio che lo distingue all’interno dei confini dell’Unione europea: la foglia stilizzata circondata dalle stelle della bandiera europea su sfondo verde la cosiddetta “Euroleaf”. -Anche i più giovani (dai teenagers ai giovani in età universitaria) devono sapere che mangiare bio, proprio per questa attenzione all’ambiente, è una vera e propria scelta “green” in favore del pianeta. -L’agricoltura biologica ha positivi risvolti sociali. La coltivazione bio non potendo utilizzare i ritrovati della chimica di sintesi necessità di più forza lavoro umana e quindi dà lavoro a più persone. -Gli effetti positivi del biologico per l’ambiente si ottengono meglio se più aziende vicine collaborano tra loro. È per questo che nascono i biodistretti che tra l’altro sono fondamentali nella valorizzazione dei territori e delle loro produzioni.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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