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UNA: industry della comunicazione, il 53% degli occupati è giovane, donne in calo per la pandemia

Autore: S Antonini

Marianna Ghirlanda, CEO DLVBBDO e Presidente Centro Studi UNA


Dal Rapporto sul mercato del lavoro relativo al 2019 e al 2020 emerge un settore attrattivo, ma meno per i professionisti formati; anche l’occupazione femminile scende con l’avanzare dell’età

Le persone sono il più grande valore della industry della comunicazione. Lo ribadisce il rapporto di UNA sul mercato del lavoro nel settore della comunicazione in Italia. La ricerca prende in considerazione due periodi completamente diversi: il 2019 pre pandemico e il 2020 profondamente influenzato dal Covid. «L’anno scorso non l’abbiamo pubblicato perché uscire con dati del 2019 sarebbe stato fuorviante. Questa ricerca biennale, invece, ci offre molte informazioni sulla evoluzione che stiamo vivendo», dichiara Marianna Ghirlanda, CEO di DLVBBDO e Presidente Centro Studi UNA.

Alla survey hanno partecipato 172 agenzie e la prima evidenza è la composizione del mercato, per l’87% e oltre costituito da micro e piccole imprese, con fatturati che vanno da 1 a 10 milioni di euro all’anno. Quindi, un mercato frammentato, polarizzato tra Roma e Milano, dove quest’ultima la fa da padrone, in cui le grandi società da oltre 40 milioni annui rappresentano il 7% e le medie, da 10 a 40 milioni, il 6%.

Un mercato molto giovane sul fronte delle aziende perché il 61,5% di queste è nato nel Terzo Millennio con il traino del digitale, e il 2,8% dopo l’esplosione della pandemia, per rispondere con efficacia e rapidità alle esigenze di cambiamento che si sono imposte. Il settore è giovane anche sul fronte dell’impiego, con più del 53% del personale tra i 15 e i 34 anni, il 32% superiore alla media nazionale, mentre i cinquantenni e oltre rappresentano l’11,5% degli occupati, il 26,5% in meno rispetto al dato complessivo italiano.

Questo significa che l’industria della comunicazione è molto attrattiva ma non offre sufficienti prospettive di crescita per trattenere i professionisti più adulti: «Il settore è super dinamico, però non è in grado di far crescere in maniera omogenea le persone, e dove l’ageing può essere un tema da valutare e interpretare», commenta Ghirlanda.

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Lavoratori per classi di età; fonte, Indagine UNA 2021
L’occupazione femminile

Dalla ricerca emerge il tema donne, più rappresentate per numero totale di dipendenti e superiore alla media nazionale, ma il trend congiunturale legato alla pandemia conferma anche nel settore della comunicazione un calo importante dell’occupazione femminile, attualmente al 50,3% - contro il 49,7% degli uomini – mentre nel 2019 si aggirava intorno al 65%. Non solo: a fronte di un 41,8% di donne in ingresso negli organici, quelle in uscita sono il 58,4%, soprattutto per effetto delle maggiori responsabilità di gestione famigliare e di assistenza ad anziani e malati che si sono riversate sulle loro spalle.

E nonostante le donne siano numerose, la loro presenza all’interno dei board di direzione delle società intervistate si ferma al 35,8%, contro il 64,2% degli uomini. «La cosa interessante è che, laddove le donne sono rappresentate nel board, si tratta di agenzie molto piccole» sottolinea Ghirlanda, e in particolare nel 55% dei casi in cui il board è composto da una sola persona (61%). Sono in maggioranza donne anche le persone messe in cassa integrazione, 56,2% contro il 43,8% degli uomini. Si verifica anche per l’occupazione femminile l’inversione di tendenza relativamente alle fasce d’età: dal 58,5% di 15-34enni impiegate nelle agenzie di passa al 9,4% delle lavoratrici tra i 50 e i 64 anni, evidenziando le difficoltà incontrate dalle donne nel mantenersi attive nel settore con l’avanzare del tempo: «Questo vuol dire che le nostre agenzie non sono luogo di lavoro adatto a donne di età matura. Possiamo legare questo dato al momento storico attuale, ma in realtà esisteva anche prima, dovuto ai ritmi e all’impegno richiesto».

Esattamente l’opposto di quanto accade a livello nazionale nel comparto servizi, dove il 18% è tra i 15 e i 34 anni, e l’82% è tra i 35 e i 64; più contenuto il divario nel settore UNA, in cui della fascia 35-64 lavora il 41,5% contro, appunto, il 58,5% delle più giovani. In conclusione, «la pandemia ha rallentato i processi di riduzione del gender gap e in generale tutti i trend legati all’inclusione, e la fuoriuscita di personale femminile dal mondo del lavoro ha accentuato questo effetto». Comunque, per quanto di grande attualità, il settore non è ancora particolarmente attivo sul tema Diversity & inclusion, poiché solo il 17,9% dei rispondenti dichiara di aver predisposto programmi in questo senso, mentre l’82,1% dichiara di non disporne.

Smartworking e cassa integrazione

La delocalizzazione del lavoro ha avuto un impatto fortissimo sul settore, sebbene lo smartworking fosse già praticato dal 42% circa delle aziende nel 2019. Nel 2020 si sale al 100% o quasi, in quanto solo il 2,63% delle società intervistate non l’ha attivato, e il 15,8% lo ha attivato per tutto l’anno. In ogni caso, è destinato a rimanere: un terzo dei rispondenti ha dichiarato di volerlo adottare al 100%, un altro terzo fino al 50% e solo il 14,5% circa prevede di non mantenerlo.

Per quanto riguarda la cassa integrazione Covid (CIG-COVID), il 67,79% delle società rispondenti dichiara di aver fatto ricorso nel 2020, mentre il 32,21% dichiara di non averla utilizzata. Solo il 7,5% ha fatto ricorso alla CIG (FIS) prima dell’emergenza COVID. Come già sottolineato, la CIG (FIS) ha riguardato il 56,2% delle donne e il 43,8% degli uomini.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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