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Reviva chiude un nuovo aumento di capitale da 300mila euro

Autore: Redazione

Ivano De Natale e Giulio Licenza


Tra gli obiettivi futuri della startup, che si occupa di vivacizzare le aste immobiliari, il lancio di un nuovo portale dedicato, il miglioramento del sistema di machine learning e l’assunzione di 20 nuove figure. Le risposte di Ivano De Natale, Giulio Licenza, Michele Tesolin

Reviva, startup che si occupa di vivacizzare le aste immobiliari (www.vivacizzazioneaste.com), ha chiuso negli scorsi giorni un aumento di capitale da 300mila euro. La prima startup in Italia del settore si serve di un metodo che unisce intelligenza artificiale e marketing esperienziale e che permette così di aumentare il numero di immobili venduti in asta evitando una svalutazione economica a causa delle numerose aste deserte. Questo è il secondo round consecutivo di raccolta di capitale dall’inizio del 2021: il primo, concluso a fine marzo, ammontava a 250 mila euro ed è stato riservato esclusivamente a business angels, investitori e operatori real estate. La cifra raccolta contribuirà al raggiungimento dei prossimi obiettivi, come il potenziamento degli strumenti dell’area marketing, il miglioramento della tecnologia proprietaria e, in particolar modo, del sistema di machine learning alla base dell’intelligenza artificiale utilizzata da Reviva. La startup prevede, inoltre, una forte campagna di assunzioni, che punta ad arrivare da 20 a 40 dipendenti entro la fine del 2021 ampliando soprattutto la divisione del marketing, del web developing e dei data scientist preposti allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Nei prossimi mesi è prevista l’apertura di 20 nuove posizioni, che saranno rivolte a: Content Specialist, Copywriter, Seo Specialist, Funnel Specialist, così come Data Scientist e Machine Learning Specialist.

Aggiudicata!

Voci sempre più insistenti, e qualche prima conferma, parlano di un settore immobiliare rinvigoritosi, tra vendite, affitti, riparazioni. Che il post pandemia abbia creato un effetto rincorsa, con tutte le conseguenze del caso? Mentre si aprono i Giochi di Tokyo, ci posizioniamo ai blocchi partenza e, con spirito olimpionico e competitivo, chiediamo, per non incespicare alla prima curva, il parere a Ivano De Natale, CEO di Reviva, Giulio Licenza, CBDO, Michele Tesolin, Growth Hacker Manager.

Come ci si muove sul mercato online delle aste immobiliari? Come è cambiato, quali sono i trend attuali?

Giulio Licenza: «Le aste immobiliari attualmente vengono pubblicate online sul PVP (portale delle vendite pubbliche) che è il sito in cui devono obbligatoriamente apparire tutte le aste immobiliari d’Italia. Avere un unico portale dove confluiscano tutte le aste immobiliari è stata sicuramente una misura utile per accentrare tutte le informazioni, tuttavia c’è ancora molto da fare sotto gli aspetti di comunicazione e user experience in quanto gli annunci sono poco chiari, sprovvisti di foto e quindi non attirano le persone. Dal 2018 a questa parte sono anche state introdotte le aste telematiche con l’obiettivo di favorire la partecipazione anche da remoto, cosa che in parte ha funzionato, soprattutto in questo periodo dove la pandemia ci ha costretti al distanziamento, tuttavia il fatto che per partecipare sia necessaria la firma digitale e la pec sono due grandi ostacoli che non consentono a molte persone di partecipare all’asta, soprattutto ai privati».

Quali sono i punti/focus sui quali occorre puntare?

Giulio Licenza: «Favorire la digitalizzazione e la “e-commercializzazione” degli immobili è sicuramente il tema chiave per il futuro, sul quale in Reviva stiamo sicuramente investendo molto. Fra i prossimi lanci su cui stiamo lavorando c’è una nuova piattaforma per promuovere gli immobili in asta in modo efficace e con una user experience migliore in grado di attrarre acquirenti in questo settore. Altro punto su cui mettere focus sono i dati, fondamentali per conoscere, misurare e migliorare questo settore, grazie all’estrazione e analisi dei dati del PVP Reviva ad oggi possiede il più grande data base sulle aste immobiliari ed è questo che ci ha anche permesso di creare il report “scenario aste immobiliari”, ormai considerato il punto di riferimento per gli operatori del settore».

Quali strumenti tecnologici, tra AI e ultimi ritrovati vengono utilizzati?

Ivano De Natale: «Oltre al lancio del portale Immobili all’Asta, del quale saranno curati con particolare attenzione la user experience e i processi di inbound marketing, di lead e conversioni, sul fronte della tecnologia si sta lavorando per affinare maggiormente il sistema di machine learning messo a punto dal nostro team che permette di prevedere la probabilità in percentuale di aggiudicazione di un’asta. L’obiettivo è aumentarne il grado di accuratezza, a oggi dell'80%, e portarlo fino al 95%. Si lavorerà inoltre per implementare un meccanismo di Natural Language Processing nell’ambito del Deep Learning che consenta di automatizzare l’estrazione dei dati significativi, che influenzano le valutazioni del sistema di machine learning, direttamente dall’analisi delle perizie».

Reviva vuole potenziare l'area marketing: quali sono i progetti in tal senso?

Michele Tesolin: «Puntiamo a far conoscere il mercato degli immobili all’asta al grande pubblico. Per questo motivo, Reviva si appresta a lanciare il nuovo portale Immobili all’Asta, brand attraverso il quale promuoverà gli immobili in asta ed educherà il pubblico nei confronti del settore. Sono già programmati investimenti importanti sia per nuovo personale, sia per pubblicità e per strumenti di marketing da mettere in campo. Il team mktg raddoppierà, come numero di persone, già nel corso di quest’anno, e gli investimenti in brand awareness e marketing aumenteranno esponenzialmente».

Ulteriori obiettivi a breve/lungo termine?

Ivano De Natale: «La vision di Reviva è migliorare l’economia favorendo il recupero di liquidità da parte degli istituti di bancari e, di conseguenza, diminuendo il debito dei proprietari degli immobili all’asta. Per farlo, stiamo lavorando per trasformare la percezione che mediamente le persone hanno nei confronti delle aste immobiliari, facendole apparire non più come l’alternativa per pochi eletti, bensì una semplice modalità di acquisto differente, ma importante come la compravendita tradizionale».

Una fotografia del mercato, alla luce della crisi dell'ultimo biennio

Giulio Licenza: «La pandemia ha segnato pesantemente anche le vendite del settore, infatti siamo passati dalle 254.000 aste fissate del 2019 alle 117.000 del 2020 con conseguenze negative sul recupero dei crediti Non Performing. A marzo 2020, con l'inizio dell’emergenza sanitaria, i tribunali hanno sospeso le vendite in asta per poi riprenderle gradualmente nell’ultimo trimestre dell’anno, dove comunque il numero di immobili in vendita era inferiore al Q3 del 2021 a causa della decisione del governo di sospendere le aste relative a immobili classificati 1° casa del debitore (poi giudicata a giugno di quest’anno incostituzionale e abolita). Guardando al futuro abbiamo visto che nel 1° semestre del 2021 le aste fissate sono state 93.000, che rappresenta un dato negativo del 29% se lo paragoniamo al 1° sem 19 dove erano state 131.000, ma quasi raddoppiato se paragonato allo stesso periodo del 2020 dove erano state solo 48.000. Questo significa che gli effetti del covid progressivamente si stanno allentando sull’attività dei tribunali e che, ora che è venuta meno la sospensione degli immobili 1a casa ed è stato ordinato di procedere nuovamente a fissare le vendite, prevediamo che da settembre/ottobre torneremo progressivamente a dei numeri di aste fissate più vicini al periodo pre-covid. Ora con l’aumentata offerta di immobili in asta, a fronte di una domanda incerta a causa della situazione economica, la grande sfida sarà quella di sostenere i prezzi di vendita degli immobili ed evitare che si svalutino troppo, creando danni così a creditori, agli stessi debitori e al mercato immobiliare. Sostenere i prezzi di vendita a favore dell’economia è l’obiettivo principale di Reviva da sempre».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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