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Gerundio  e Todis puntano sull’influencer marketing per il lancio del nuovo brand di Pasta Linea Bianca “Cuore Mediterraneo”

Autore: D Sechi


In soli 30 giorni di campagna: 376K visualizzazioni organiche e un tasso di engagement del 7,5%. Le parole di Ramon Sembianza, General Manager di Gerundio, creative agency romana che si è occupata dell'attività di comunicazione

Un piatto di pasta non si nega a nessuno. Se poi ci si trova, casualmente, nel 2021 il rischio è di essere assediati dai piatti di pasta. Dai fornelli giungeranno sicuramente voci, pareri, opinioni e anche qualche certezza: la pandemia ci ha spinti verso l’ingrasso, il prossimo trend sarà quello dei dietologi. Ma non è proprio andata così. Sono infatti dieci anni, ma forse anche qualcosa di più, che i media si sono arresi alle padelle e oggi un feed social è quasi ostaggio di condimenti, nozioni, passaggi, tentativi anche deprecabili, il tutto con il contorno di commenti tra il sadico, l’ammirato e l’esterrefatto, nessuno viene risparmiato, nel bene e nel male. Sorge quindi il problema, che per ora riguarda soprattutto gli addetti ai lavori, ma a breve potrebbe deflagrare: ma se tutti parlano di cucina e dintorni, come sarà possibile comunicare un simile mercato senza incorrere nella ripetizione? Fellini e i suoi rigatoni non ci sono più, Silenzio parla la tal pasta nemmeno, perché tutti devono commentare per forza… Abbiamo chiesto lumi a Ramon Sembianza, General Manager di Gerundio, creative agency romana, il quale per spingere il nuovo brand di Pasta Linea Bianca “Cuore Mediterraneo”, prodotto dell’insegna Todis, ha puntato sull’influencer marketing.

I primi numeri raggiunti

Il messaggio sarà arrivato a destinazione? La campagna avrà funzionato? Continuate a leggere. L'attività di comunicazione ha puntato sulle Instragram stories e su post in feed per un totale di 97 contenuti prodotti che hanno raggiunto una Interaction Instragram (views, clic, commenti) di oltre 376K visualizzazioni organiche e un tasso di engagement del 7,5% in soli 30 giorni. Insomma mica male. Il canale social, Instagram, inoltre ha registrato nel periodo della campagna 273,3K di account raggiunti e un incremento del pubblico (numero dei follower) in organica del +4,7%. Il sentiment rilevato è stato del 94% positivo, un dato calcolato su 796 commenti, e il 6% neutrale. I 3 creator più rilevanti hanno avuto una media di 87K di engagement. In particolare, sono state due le influencer più rilevanti, entrambe campane, Mery Casertano, con 49,1K di follower complessivi, è riuscita ad avere un engagement totale di 113,5K, e Martina Di Fusco con 28,3K di follower complessivi, ha avuto un engagement di 77,1K.

Come non incappare nel food risaputo?

«Il settore è sicuramente saturo, ma nonostante tutto ancora in crescita. Pensiamo, per fare un esempio concreto, a tutto quello che ruota intorno alla spesa online, un’attività che di fatto non è ancora decollata in forma mainstream. Il food è veramente dappertutto, non c’è dubbio, ecco perché occorre scovare sempre strade differenti, una bella sfida. Da qui è partita e si è concretizzata l’idea di ricorrere alla figura degli influencer».

Come li avete scelti? Anche in questo caso, l’ambito è veramente ricco di possibilità quasi un paese…

«Ci siamo affidati a un tool di AI, che ci ha permesso di analizzare tutti i numeri del singolo protagonista, dal numero dei follower alla fondamentale geolocalizzazione, visto che l’insegna è diffusa al centro-sud. Ne abbiamo scelti 20, dei quali abbiamo mappato le performance, l’engagement, la natura dei commenti. Gli influencer hanno cucinato la pasta, tra questi c’è chi si muove per diletto, altri a livello professionale, tutti hanno presa su tipi di pubblico differenti».

Da chi è composto questo pubblico?

«Mamme e padrone di casa, responsabili dirette degli acquisti. Poi, ormai immancabile, viene toccato anche il segmento del lifestyle. Infine, tutto l’ambito della Cucina professionale. La fascia 25-44 anni si è dimostrata la più attiva».

Il progetto avrà un seguito?

«Per il momento possiamo contare su numeri e risultati relativi al mese di campagna. Potrebbero nascere ulteriori iniziative legate ad altre referenze».

Sempre a bordo dell’influencer marketing?

«L’attività alla fine si è rivelata una piccola grande competizione, in 3 sono riusciti a prevalere e da loro ripartiremo per possibili nuovi progetti. La figura dell’influencer è sempre più al centro dell’attenzione e delle polemiche. Ma se se si amalgama bene al prodotto che racconta, se lo rispetta allora il legame e la comunicazione funzionano. Un lavoro in cui è difficile sbagliare il prodotto, un po’ come accade all’attore quando si trova ad analizzare una sceneggiatura. Diventa una questione di credibilità, altrimenti il rischio è divenire dei semplici testimonial. Precisiamo anche che la scelta dei 20 protagonisti è caduta sull’area dei middle influencer, quelli che possono vantare un bacino di 100.000 follower al massimo. Persone che si si sono ritagliate una nicchia, come dei veri professionisti»


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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