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Dimostrare l'efficacia del contextual targeting per un mondo senza cookie

Autore: Redazione

Caroline Hugonenc, Global VP Insights and Research di Teads


Una soluzione che permette di posizionare i contenuti pubblicitari all’interno di articoli che ne esaltino il messaggio pubblicitario e amplifichino l’esperienza dell’utente

a cura di Caroline Hugonenc, Global VP Insights and Research, Teads

Negli ultimi anni, la privacy dei dati è diventata una priorità non solo tra gli specialisti del settore ma anche tra gli stessi utenti, determinando un aumento della consapevolezza rispetto all’uso dei dati personali e aziendali. Dopo la notizia dell’allineamento tecnologico di Google Chrome, entro la metà del 2022, alle posizioni di Safari e Firefox e gli ultimi aggiornamenti di Apple, la privacy è diventata un argomento di discussione internazionale che delinea nuovi scenari e sfide nel settore. Sebbene i cookie siano stati per molto tempo una parte consistente della pubblicità online, l'ecosistema non dipende da essi. Il fenomeno cookieless non determina la fine della pubblicità personalizzata e pertinente ma identifica la transizione in corso verso modelli pubblicitari responsabili e sostenibili per il nostro settore. Sviluppare nuove strategie e modelli per una personalizzazione non intrusiva è quindi prioritario per un approccio strategico efficace e duraturo nel mercato.

Il targeting contestuale

Una delle soluzioni disponibili è il Contexual targeting che permette di posizionare i contenuti pubblicitari all’interno di articoli che ne esaltino il messaggio pubblicitario e amplifichino l’esperienza dell’utente. Quando un utente legge una news online (che dell'ultimo prodotto tecnologico o una notizia locale), si pone in automatico in un atteggiamento mentale attentivo. Il targeting contestuale fa leva su questi alti livelli di attenzione e intenzionalità per amplificare l’impatto del messaggio pubblicitario costruendo una narrazione unica tra contesto e contenuto pubblicitario che non interrompe la fruizione ma la potenzia arricchendo l’esperienza dell’utente e generando ottimi risultati per i brand.

Teads Contextual Targeting Blog Header-2 (1).jpeg

State attenti!

L’attenzione ha sempre rappresentato un fattore chiave per brand e inserzionisti in quanto principale driver dell’efficacia su diversi KPI. Nel caso del contextual targeting assume un ruolo ancora più essenziale costituendo il cuore della soluzione cookieless. Non tutte le piattaforme saranno in grado di andare oltre la pianificazione intuitiva e passare a insight concreti e azionabili. Molti player offrono ancora soluzioni che si basano su parole chiave, una strategia che fa affidamento su singoli trigger e che può portare a falsi positivi e non garantire il massimo livello di accuratezza.

Here & Now

Un’altra sfida di questo modello di targeting è legata alla granularità e alla capacità di raggiungere effettivamente il coinvolgimento adeguato con il pubblico giusto nel contesto giusto. Testare i media partner sui livelli di accuratezza contestuale, granularità, il posizionamento e l’azionabilità delle loro soluzioni di targeting contestuale è essenziale per qualsiasi brand o advertiser. I partner che hanno una comprovata esperienza e che attingono a grandi volumi di contenuti, per un lungo periodo di tempo, saranno nella posizione migliore per comprendere il consumo di contenuti e quindi il pubblico che li sta leggendo.

Brand Pulse

Il targeting contestuale non dovrebbe più essere considerato come un piano B, ma come una vera soluzione per fornire efficacia media di qualità. La tecnologia si è evoluta per renderlo altamente praticabile e degno di considerazione. Nel tempo sono stati apportati miglioramenti che ci consentono di risolvere le principali sfide di accuratezza, granularità, allineamento, posizionamento e azionabilità. In Teads abbiamo condotto un A/B test utilizzando la nostra soluzione proprietaria Brand Pulse per dimostrare le potenzialità della nostra soluzione di targeting contestuale sui KPI dell'inserzionista. La metodologia Brand Pulse elabora le risposte di un massimo di 3 domande erogate sulla nostra inventory confrontando un panel di utenti esposti con un panel di controllo. Per gli A/B test contestuali, eseguiamo essenzialmente due test Brand Pulse, uno con targeting contestuale e uno senza, quindi confrontiamo la differenze nella brand uplift. Ad esempio, se il brand uplift per l’awareness nello studio non contestuale fosse del 7% e l' awareness uplift dell'annuncio erogato con targeting contestuale fosse del 13%, il brand uplift del targeting contestuale sarebbe calcolato come 86%.

I primi risultati

Sebbene i nostri test siano nelle prime fasi, i risultati si dimostrano davvero interessanti:

 

% brand lift

(gruppo esposto- controllo)

% tra allineamento contestuale e non contestuale

Aided Ad Recall

+56%

+177%

Ad Awareness

+43%

+16%

Message Association

+43%

+68%

Consideration

+18%

+281%

Purchase Intent

+7%

+29%

Tutti i KPI di Branding

+35%

+135%

 

Nestlè

I risultati di cui sopra si basano sui dati di 8 diverse campagne su verticali e aree geografiche, di cui è stata considerata una media. Numeri davvero incoraggianti arrivano anche da diversi Case Study condotti con alcuni partner, come nel caso della campagna con Nestlé e UM erogata a novembre e dicembre 2020 in Spagna per il lancio della sua nuova gamma Nesquik Intenso per giovani adulti. La strategia di targeting era composta da dati socio-demografici, dati sugli interessi e targeting contestuale che sono stati utilizzati per identificare i migliori ambienti e contenuti per l’erogazione dell'annuncio. Durante la campagna è stato lanciato uno studio Brand Pulse, che mirava a misurare l'efficacia del branding dei diversi segmenti di targeting utilizzati. Lo studio ha coinvolto più di 250 intervistati esposti alla campagna, in ciascuno dei diversi segmenti di targeting: dati socio-demografici, targeting contestuale e dati sugli interessi. L’advertising recall dopo l'esposizione alla campagna, è aumentato dell'86% nel gruppo oggetto della segmentazione dei dati socio-demografici e dell'87% nel segmento del targeting contestuale. I dati dimostrano quindi che sfruttando l'allineamento contestuale con un partner che ha la giusta precisione e scalabilità tecnologica si può raggiungere la stessa efficacia di un targeting socio-demografico cookie based. Ramón Ruiz, Media and Consumer Relationship Manager Nestlé ha commentato: “Continueremo a scommettere sulla ricerca di forme innovative di segmentazione che ci aiutino a raggiungere i nostri obiettivi, soprattutto ora che la fine dei cookie di terze parti è vicina e dobbiamo tutti adattarci per rimanere efficaci. È un momento di transizione ed è importante per noi testare alternative ed essere pronti per un mondo senza cookie dal 2022”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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