Il presidente ADCI e co-fondatore dell’agenzia GittoBattaglia22 sottolinea la necessità per i brand di ridisegnare il proprio ruolo nel mercato e dare continuità al flusso della comunicazione
La velocità con cui l’epidemia da coronavirus ha preso piede ha creato un vuoto rispetto al ruolo che ognuno di noi svolge nella società e in particolare questa condizione interessa le aziende e i brand, che sono costretti a fronteggiarla senza ben sapere come. «Questo è il primo, e più grosso problema da affrontare – spiega Vicky Gitto, presidente dell’Art Directors Club italiano e co-fondatore dell’agenzia GittoBattaglia22 -. Le aziende ora stanno cercando di capire come possono colmare le enormi lacune che si sono create, garantendo anche continuità al flusso della comunicazione».
Da un momento all’altro infatti – a meno che non si appartenga alle categorie dei beni e servizi essenziali – si è ridotta sensibilmente la funzione svolta da tanti marchi e prodotti ma anche da tante professioni. E in vista della ripartenza, «bisogna capire come stare vicini alle persone senza dare l’idea che si voglia cavalcare il momento. E’ una fase estremamente delicata».
Cambiano le relazioni tra brand e consumatori
Si è parlato già di come il virus stia azzerando ogni differenza sociale. Al fenomeno non sfuggono i brand: «Il mercato è stato messo davanti a una situazione trasversale, senza distinzione di target che sia alto o basso spendente, che abiti in centro o in periferia, che si trovi al nord o al sud del Paese. Tutte le logiche di relazione tra marche e consumatori si stanno ridisegnando però i brand sono molto attenti in questo momento, ma proprio perché improvvisamente ci si è trovati scollegati gli uni dagli altri bisogna trovare il modo di “esserci” senza lasciare troppo vuoto».
Cresce l’impegno sociale
L’emergenza coronavirus impone alle aziende di adottare pratiche sempre più coerenti con la richiesta di impegno sociale da parte dei consumatori: «Oggi le marche devono avere la capacità di inserire nelle proprie strategie una significativa attenzione a temi di interesse pubblico, come la salvaguardia del pianeta o la tutela delle persone. Se non lo fanno, non sono aggiornate. Dal punto di vista valoriale, questo momento così potente in tema di impatto sul sociale imporrà una revisione profonda dei valori in ognuno di noi, molti brand che prima non lo facevano cominceranno a condividere con il mercato la propria visione rispetto a questi temi».
La GittoBattaglia22 si è subito impegnata in questo senso con l’operazione “Pale/rgamo”, scattata a favore di una trentina di turisti bergamaschi in vacanza in Sicilia messi in quarantena in un albergo di Palermo, all’inizio dell’emergenza coronavirus. A queste persone è stato offerto un box che conteneva un piatto della tradizione bergamasca, i casoncelli, e una bottiglia di vino siciliano. «L’obiettivo era dare un segnale di inclusività dopo le dichiarazioni opinabili rilasciate anche dalle istituzioni in quel frangente».
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Le aziende rivedono le strategie
La necessità di creare dei collegamenti, ora più che mai cruciali non solo per lavorare ma anche per tenere insieme relazioni e affetti nel momento in cui siamo forzatamente separati gli uni dagli altri farà esplodere i servizi online. Le aziende stanno rivedendo in corsa le proprie strategie: «Come agenzia stiamo assistendo a comportamenti diversi: alcuni brand ci hanno chiesto di mettere in pausa tutti i canali per fare un ‘reset’ interno, altri stanno chiedendo di dare messaggi coerenti con la situazione che stiamo vivendo, in generale ognuno sta cercando di dare continuità alle proprie tematiche di business in modo sensato».