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Taeda, la boutique della comunicazione che ti rende speciale

Autore: D Sechi

Simone Puliafito


Da Verona con passione e verticalità: la storia della giovane creatura inventata da Simone Puliafito, tra creatività, progetti dedicati e una strategia web completa

Comunicazione, basta la parola. Ma è solo un’impressione. Al netto della figuraccia epocale che caratterizza i media, non solo nostrani, in quest’epoca storica eufemisticamente disagiata, comunicare è un atto che viene spesso dato per scontato, ma che invece nasconde insidie, vuoi perché i suoi meccanismi sono risaputi, e quindi lo scoglio della ripetitività è difficilmente superabile, vuoi perché l’aggiornamento spesso si trasforma in una chimera. E in un mercato, come quella attuale, in cui la rete detta legge, i cambi sono repentini. Occorre quindi distinguersi, per tecnica, ma anche per capacità per così dire umane. Un mix che profuma di antico, direbbe qualcuno, un insegnamento che viene da lontano, e forse per questo spesso dimenticato. Simone Puliafito, CEO e Founder di Taeda, agenzia di comunicazione integrata di Verona (che ha appena accolto la nuova Graphic Designer, Valentina Bissoli), è probabilmente mosso da uno spirito nostalgico, perché alla precisione dei dati accosta un atteggiamento affettuosamente familiare nei riguardi dei propri clienti. Curiosi come sempre, lo abbiamo contattato per raccontarci le sue modalità di lavoro.

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Valentina Bissoli, la nuova Graphic Designer

 

Come e quando nasce Taeda?

«A Verona, città in cui ho cominciato il mio apprendistato in qualità di ufficio stampa dell’Hellas Verona. Le mie esperienze sono proseguite nel ramo della comunicazione ospedaliera. Da quel momento, nel 2014, ha cominciato a prendere piede il progetto Taeda, con un’attenzione particolare per il social media marketing. Gli interessi si sono via via allargati e oggi l’agenzia conta 12 persone, all’interno di una struttura verticale, con l’obiettivo di rendere il cliente distintivo, riconoscibile fra mille, grazie a un’offerta integrata tra on e offline».

Cosa offrite nello specifico?

«Una strategia marketing completa: content, social, website e e-commerce, graphic design, Google ADS, Photo e Video, SEO. Per il nostro cliente siamo come una sorta di ufficio marketing».

L’ambito social oggi come oggi non ha rivali, rimane un vostro focus?

«È fondamentale, certo, ma siamo consapevoli che in rete tutto può cambiare da un momento all’altro, ecco da cosa dipende la nostra verticalità, il nostro essere specializzati in più ambiti. Non sappiamo come potrebbe svegliarsi domani Mark Zuckerberg, un tempo credevamo molto in MSN Messenger… ».

Il punto di partenza quindi potrebbe essere la proprietà

«Esatto: l’importanza del proprio sito, sempre aggiornato, di un house organ, di una possibile newsletter».

Con quali settori vi interfacciate maggiormente?

«Luce, gas e fibra, quindi tutto ciò che fa energia, ambito che ha un potenziale infinito. Operiamo con costrutto anche nella Sicurezza sul Lavoro: faccio l’esempio di Studio Essepi, il cui sito da noi rinnovato ha in breve tempo raccolto un traffico medio di 1.2000.000 utenti, grazie anche ai costanti approfondimenti presenti sul blog interno. Ancora energia, ma quella rinnovabile: lavoriamo con una multinazionale tedesca, BAIWA-r.e. cui offriamo una strategia content, per poi passare sui social, Facebook e LinkedIn e, per finire, una newsletter (che viene prodotta anche per Enrico Mantovanelli, consulente finanziario, e Zetalinea, che commercializza stufe e camini a legna e gas). In controtendenza, non tralasciamo la carta».

Oltre la newletter?

«Sì. Redigiamo una rivista che si chiama Vision, un mensile che raccoglie tutte le tematiche da noi affrontate, con una tiratura di 60 copie inviate a i nostri clienti, anche quelli potenziali. È un modio per conoscersi e approfondire il rapporto, in un mercato estremamente frenetico. All’interno di Vision raccontiamo, spieghiamo, chi siamo, cosa facciamo, cosa possiamo offrire, in che modo possiamo rendere unico il cliente. È un qualcosa di differente, che sembra nuovo, il piacere di avere sulla scrivania qualcosa di tangibile».

Un modo per coccolare il cliente.

«Un’attività che completiamo con una serie di iniziative speciali, esperienze esclusive, come per esempio selezionare i nostri primi dieci budget e invitarli in una cantina di Trento, con viaggio personalizzato e tutti i confort possibili. Clienti che poi ci raccontano l’esperienza in video interviste che vengono riverberate a tutti, soprattutto a quelli che un giorno potrebbero essere selezionati a loro volta tra quei 10. È una strategia che ci sta premiando: il tasso di fidelizzazione è altissimo, c’è stato un piccolo turnover durante il lockdown, che ha riguardato il ramo eventi e dintorni, ma chiuderemo comunque l’anno con una crescita del 6-7%».

Che settori vi piacerebbe coprire?

«In primis il mercato del vino, ma è difficile entrarci, è dominato da logiche patriarcali, e la comunicazione viene vista come un accessorio, come un riempitivo. È un mondo molto affascinante, ma dall’approccio sin troppo pragmatico, dove non regna la concorrenza, la frenesia e c’è il grosso sostengo delle sovvenzioni fiscali. Certo, oggi con l’e-commerce qualcosa si è aperto, ma si gioca sempre sul prezzo, quando invece il vissuto del vino è molto romantico. Un altro segmento è quello della ristorazione, soprattutto all’interno di una città come Verona, che è una piccola Roma, ricca di storia, suggestioni».

Qui potremmo pure entrare in un discorso turistico.

«Certo, ma ci sono troppi campanilismi, che portano a un’eccessiva frammentazione. Certo, sarebbe una grande opportunità. Ma diamo tempo al tempo».

Siete impegnati in qualche gara?

«Non lavoriamo per consultazioni, andiamo direttamente dai possibili clienti: il contatto diretto, arricchito da una Communication Box, proprio così, con all’interno la nostra storia, tutto il materiale pratico, la check list per monitorare il sito. La personalizzazione inizia dal primo approccio».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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