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Mediaset spinge sul progetto MFE e attacca Vivendi, gli OTT e, per dumping, la Rai, che replica: «I nostri spazi costano più della concorrenza»

Autore: S Antonini

Fedele Confalonieri, Presidente di Mediaset


Durante l’Assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2019 il presidente Fedele Confalonieri è tornato anche sul tema degli OTT del web e sulla azione della UE a sostegno degli editori europei

Continua l’attacco di Mediaset alla Rai per la pratica di dumping dei prezzi degli spazi pubblicitari. Venerdì scorso il presidente Fedele Confalonieri, nel discorso di apertura dell’assemblea degli azionisti per l’approvazione del bilancio 2019, è ritornato sul tema che nei giorni scorsi ha tenuto banco per le indiscrezioni stampa su un presunto sconto del 94% sui listini praticato dalla concessionaria del servizio pubblico, a seguito delle quali l’amministratore delegato di Rai Pubblicità Gian Paolo Tagliavia è stato duramente criticato anche dalla Commissione parlamentare di Vigilanza.

«Le concessionarie del gruppo Mediaset hanno contenuto la flessione della raccolta pubblicitaria in un 3,6% al netto delle discontinuità legate al calcio – ha detto Confalonieri -. Un dato quindi migliore rispetto al mercato di riferimento. Ciò è ancora più significativo se si pensa che la Rai non ha mai cessato la pratica scorretta dell’abbassamento dei prezzi della pubblicità tramite sconti selvaggi, con il risultato di bruciare valore e sottrarre risorse agli investimenti in contenuti originali».

E ancora, parlando della concorrenza sleale da parte degli Over the Top digitali non soggetti a tassazione in Italia, ha rincarato la dose: «Rimanendo in Italia, certamente non mancano situazioni che vanno a peggiorare il quadro già pesante che abbiamo visto a livello continentale. La concorrenza non è “fair” neppure a livello locale dove la Rai, italianissimo protagonista di punta dello scenario dei media, ha dato vita ormai da anni a una pratica scorretta e anticoncorrenziale, fatta di una politica di sconti molto aggressiva, resa possibile unicamente dalla presenza del canone di cui Rai è unica beneficiaria».

Appello per un sistema più equilibrato

Confalonieri ha ricordato che la pratica di dumping è stata accertata da AgCom «che ha rilevato come la condotta di Rai nella vendita degli spazi pubblicitari non sia trasparente e non garantisca la concorrenza ad armi pari con gli altri operatori privati, che hanno nella pubblicità l’unico introito».

Il servizio pubblico televisivo, aggiunge Confalonieri, «quasi in tutta Europa non raccoglie pubblicità o ne raccoglie in misura limitata. Auspichiamo che cessi questa inaccettabile pratica anticompetitiva, un ritorno a un confronto concorrenziale pubblico-privato equo e anche una rifocalizzazione della Rai come servizio pubblico, con un ruolo di equilibrio per tutto il sistema. Le leggi ci sono, le Autorità di sorveglianza pure. I tempi sono più che maturi per ricondurre Rai e la sua Concessionaria pubblicitaria all’osservanza delle norme, che, a differenza del web, qui ci sono e sono precise».

L’attacco agli OTT

Confalonieri ha parlato anche del persistere delle disparità concorrenziali che hanno favorito gli OTT anche in questo periodo di crisi per l’emergenza Covid-19, e chiede un maggior impegno della UE nel controllo delle posizioni dominanti. I colossi del web, che competono con Mediaset sia sul fronte delle audience, sia su quello della raccolta pubblicitaria, hanno visto crescere notevolmente il consumo come la tv. «Ma i loro fatturati, spinti spesso da disinformazione e sensazionalismo informativo, sono cresciuti mentre i nostri si sono contratti. Per non parlare delle tasse, che in Europa continuano a non pagare. L’Autorità Antitrust europea dovrà dare uno sguardo più attento alle posizioni dominanti che svantaggiano economicamente gli operatori comunitari, sottraendo loro risorse vitali ed estraendo valore tra imponibile e occupazione dal mercato europeo».

L’azione della Commissione Europea

Il presidente Mediaset ha quindi rimarcato positivamente l’azione della Commissione Europea rispetto alla sovranità digitale e la posizione del Commissario Paolo Gentiloni contro il dumping fiscale, nonché ha ricordato le dichiarazioni del Commissario per la Concorrenza Margarethe Vestager a favore della web tax e l’impegno di Thierry Breton, Commissario al Mercato Interno, a sostegno della filiera industriale dei media europei.

«Tutti i provvedimenti sono tesi a limitare lo strapotere di queste piattaforme e a consentire ai media europei l’accesso a risorse sufficienti. È il momento per costruire un vero “Level playing field” fiscale e regolamentare. Condividiamo l’obiettivo della Commissione di creare un’economia dei dati. A tendere, sarà necessario fare chiarezza sull’utilizzo dei cookie di terze parti e sulle modalità utilizzate dai player d’oltreoceano per fare affari con i dati dei nostri utenti».

Lo sviluppo pan europeo

Confalonieri ha anche ricordato tutte le azioni messe in atto con il lockdown per garantire la continuità editoriale e industriale mettendo al sicuro la liquidità e la struttura patrimoniale, e infine anticipando la cassa integrazione al personale che non è stato in grado di lavorare da casa. «Abbiamo, inoltre, messo in atto tutte le azioni economiche e finanziarie necessarie per affrontare questa crisi con un bilancio solido».

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Pier Silvio Berlusconi, Amministratore Delegato Mediaset

 

Ad aprile Mediaset ha incrementato la partecipazione in ProsiebenSat1, raggiungendo una quota vicina al 25% dei diritti di voto. Si consolida così la strategia pan europea che trova il suo fulcro nel progetto MFE-Mediaforeurope lanciato nel 2019. L’opportunità per i broadcaster di crescere adottando una prospettiva internazionale «è il motivo per cui nelle ultime settimane – anche durante l’emergenza sanitaria – abbiamo ricevuto molto interesse da parte di investitori finanziari e partner industriali, per le prospettive che questa nuova dimensione potrebbe aprire. MFE è un'operazione che parte da un'azienda italiana che cerca di crescere all'estero, senza delocalizzare, continuando a pagare le imposte in Italia e in Spagna e restando quotata alla borsa di Milano e di Madrid».

Nei confronti del progetto MFE prosegue l’ostruzionismo di Vivendi e Simon Fiduciaria, i cui appelli contro il via libera del Tribunale di Milano all’operazione MFE è stato rigettato dallo stesso lo scorso 19 giugno 2020. «Una perdita di tempo e soldi che si risolverà in tribunale». Venerdì scorso però Vivendi è stata ammessa a partecipare ai lavori dell’assemblea e a esercitare il diritto di voto. Esclusa invece Simon Fiduciaria sia dalla partecipazione sia dal voto.

Produzione originale al centro del business

Al centro del business di Mediaset si conferma la produzione di contenuti locali e fiction. Nel 2019 sono state trasmesse 15mila ore di prodotto originale. «Una strategia oggi seguita da altri broadcaster europei e che non verrà messa in discussione nel contesto di Mfe. I contenuti originali sono la risorsa più importante e rappresentano il punto di forza della nostra programmazione e la caratteristica distintiva rispetto alla competizione emergente. Aumentare la produzione di contenuti locali e fortemente identitari di intrattenimento, di cinema e di fiction, rimarrà prioritario in avvenire, visto il successo e il vantaggio competitivo che ce ne deriva in raffronto agli operatori internazionali».

Sul fronte fiction «abbiamo in serbo titoli molto promettenti. Si tratta di investire e scegliere le storie più belle e meglio raccontate». Nel frattempo, Mediaset perde il calcio spagnolo – Liga e Champions League - che trasmetteva attraverso il suo OTT Mitele, in quanto il detentore dei diritti Telefonica li ha ceduti a Movistar+ e Orange per la stagione 2020/21. L’accordo tra Mediaset e Telefonica cessa dopo solo un anno.

I necessari interventi del Governo italiano

Confalonieri ha anche ricordato che l’Italia deve recepire la Direttiva Avms (Servizi media audiovisivi) e la Direttiva Copyright. «Le priorità di Mediaset sono che il governo recepisca integralmente le disposizioni previste dalla Direttiva soprattutto in tema di maggiore flessibilità del 20% di affollamento pubblicitario e che ci sia puntuale e fedele recepimento anche delle misure in materia di responsabilità delle piattaforme. La recente crisi Covid-19 ha dato ulteriore conferma che il codice di condotta sulla disinformazione si dimostra inadeguato e non rispettato. Per funzionare bene avrà bisogno di attuare sistemi efficaci di “notice-and-action”».

Prioritaria è anche la Direttiva Copyright. Mediaset ribadisce che la necessità di acquisire licenze ex-ante per le piattaforme che comunicano al pubblico (come Youtube) - prevista all’art. 17 della Direttiva Copyright – non sia ulteriormente mitigata. Infine, in merito all’azione di Governo per fare fronte alla crisi, «il Decreto Rilancio contiene una norma particolarmente rilevante per noi: si tratta di un Tax credit per gli investimenti pubblicitari sulle televisioni commerciali, che speriamo esca rafforzato nel dibattito parlamentare di approvazione».

Dopo la crisi generata dalla emergenza sanitaria, «siamo costretti a reinventare un modello di crescita che garantisca occupazione e programmi prodotti in Italia. Mediaset è pronta a farlo e confida sul fatto che il sistema Italia possa effettivamente creare le condizioni perché questo avvenga, in un contesto concorrenziale regolato ed equo».

Il voto dell’assemblea

L’Assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio di Mediaset chiuso il 31 dicembre 2019 con ricavi consolidati netti per 2.925,7 milioni di euro (3.401,5 milioni nel 2018), ebit a 354,6 milioni contro i 73,7 del 2018, e un risultato netto di Gruppo a 190,3 milioni (468,2 nel 2018).

L’Assemblea ha deliberato di riportare l’utile a riserva straordinaria accogliendo la proposta del consiglio di amministrazione in vista della costituzione della nuova holding internazionale MFE che provvederà alla distribuzione del dividendo già annunciato.

Inoltre, è stato nominato il nuovo consiglio sindacale di cui fanno ora parte Giovanni Fiori (presidente, da lista Vivendi); Riccardo Perotta e Flavia Daunia Minutillo (sindaci effettivi da lista Fininvest); Francesca di Donato, Leonardo Quagliata e Francesca Meneghel (sindaci supplenti, da lista Fininvest).

 

Rai Pubblicità: piena collaborazione con AGCOM, il tema del dumping è fuorviante 

La concessionaria della Rai risponde all’attacco da parte di Mediaset, secondo cui il servizio pubblico praticherebbe sconti eccessivi sui listini pubblicitari

 

In merito alle dichiarazioni del Presidente di Mediaset, Rai Pubblicità precisa che il tema del dumping, evidentemente, non sussiste dato che il costo degli spazi pubblicitari della Rai è più alto rispetto a quello dei concorrenti privati. Ciò è dimostrato in maniera inequivocabile dal fatto che negli ultimi anni la quota di mercato dei soggetti privati si sia notevolmente espansa, proprio a danni della quota di mercato Rai.

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Gian Paolo Tagliavia, Amministratore Delegato Rai Pubblicità

Rai Pubblicità ricorda inoltre, come già anticipato in sede di audizione alla Commissione di Vigilanza Rai, che proporrà al mercato una profonda revisione al ribasso dei propri listini e degli sconti in vigore a partire da settembre, nello spirito di una piena collaborazione con le autorità e in particolare con AGCOM


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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