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Gruppo Tempocasa, il 4% del fatturato per una comunicazione di più ampio respiro

Autore: D Sechi

Valerio Vacca


Con l’ambito immobiliare in crescita quasi schizofrenica, ma con la necessità di essere “rinfrescato”, l’agenzia ripensa a se stessa e si apre a una strategia che tenga in maggior conto la brand reputation. Ce ne parla il nuovo direttore marketing e comunicazione Valerio Vacca

Fermi tutti, state a casa! Un ordine recepito da tutti, due mesi di stop in attesa del go. Ma, intanto, tutt’intorno, il mercato immobiliare, ripresosi dopo la catastrofe economico-finanziaria di un decennio orsono, non ci ha pensato minimamente ad arretrare il proprio raggio d’azione, tutt’altro. Certo, non poche ripercussioni si avvertiranno da qui al prossimo futuro, qualche prezzo è già calato, ma il settore, nonostante le ovvie perdite percentuali, è vivo e lotta come non mai. Gruppo Tempocasa, tra le agenzie più attive del segmento, leader nell’intermediazione immobiliare con oltre 440 punti vendita in tutta Italia, nel frattempo, sta progressivamente cambiando pelle, al punto che potrebbe diventare un volano per tutto un settore ancora troppo radicato nelle proprie vetuste certezze. Ne abbiamo parlato con il nuovo direttore marketing e comunicazione Valerio Vacca.

Una domanda ormai classica: si era partiti con il vento in poppa e i migliori propositi, ma poi il 2020 ci ha fatto lo sgambetto; come sta andando il mercato immobiliare?

«Il nostro settore non si è fermato, neanche nei due mesi di lockdown, le compravendite sono continuate. È ovvio che qualche ritardo, anche piuttosto evidente, è stato accumulato, ma si è seminato bene e infatti si avverte una grande ripresa in tutte le grandi città, a parte forse Roma. Milano è il centro urbano che attrae maggiormente, anche dall’estero».

Qualche problema la pandemia però lo causerà…

«Certo, più che altro farà selezione: chi non si adeguerà alla modernizzazione, comunque già in atto, verrà spazzato via. Un settore in grande crescita, in cui le abitazioni medio piccole la fanno da padrone, il lusso, come tale, non cala mai, anche perché chi può permetterselo, in una situazione del genere, mostra ancora di più il proprio status. In generale, si nota una corsa selvaggia verso qualsiasi immobile, soprattutto a Milano. Certo poi occorrerà attendere un probabile rimbalzo negativo a fine anno»

Gruppo Tempocasa sembra in decisa forma

«Noi, a differenza di altri franchising, abbiamo continuato a martellare, mi passi il termine magari poco elegante. Siamo riusciti a concludere, in questo lasso di tempo tormentato, oltre 1000 vendite. In un ambito che alla fine ha smarrito per strada circa il 90%, noi ci siamo fermati a un -50%. Abbiamo da tempo avvertito l’esigenza di andare oltre i classici confini bianco-verdi, per abbracciare un discorso comunicativo a più ampio raggio, per poter accrescere la nostra brand reputation. Da questo proposito, abbiamo cominciato a strutturare il nuovo management, un modo per rinfrescare un settore ancora troppo ancorato alle sue certezze».

In particolare cosa state facendo?

«Stiamo portando avanti il processo di digitalizzazione, tenendo conto delle questioni legate al GDPR, divenuto oggi un asset fondamentale per ogni azienda. Ogni giorno cerchiamo di sensibilizzare la rete sull’argomento. Un precorso di crescita agevolato dalla partnership con We Can Consulting, agenzia che ci aiuta su tutto quel che riguardai processi di automazione. Stiamo curando poi tutto il reparto delle risorse umane. Infine, la comunicazione, per la quale abbiamo stanziato il 4% del fatturato. Una strategia che comprende tv, web e social».

Avevate iniziato il 2020 on air

«A gennaio siamo stati in Rai, a maggio sul circuito Mediaset, a giugno su TeleLombardia, quindi un mix di tv nazionali e locali. Online tra febbraio e marzo. Due i temi portanti della nostra comunicazione: la possibilità di valutare le abitazioni non solo tramite un algoritmo ma con l’appoggio di un consulente; la ricerca del personale, un tema per noi molto sensibile, visto l’obiettivo che ci eravamo prefissato per il 2021 di 500 punti vendita che invece raggiungeremo alla fine di quest’anno».

Con quali agenzie lavorare?

«Con Publitalia studiamo le campagne; in rete lavoriamo con ComoComunica, mentre Zucchi39 ci aiuta su SEO e SEM. Oltre alla citata We Can Consulting».

L’obiettivo finale?

«Rendere umana la figura dell’agente immobiliare, raccontare la sua storia. Continueremo su questa strada e a settembre saremo di nuovo sulle reti Mediaset, in maniera mirata sul nostro target».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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