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Business Process Outsourcing, il nuovo modello di Covisian

Autore: D Sechi

Andrea Fileccia


La soluzione del dilemma per le aziende, causato dalle visioni spesso contrastanti delle agenzie web e delle società di customer management. Andrea Fileccia, Head of Innovation del gruppo, ci spiega il modello che integra al suo interno tutte le competenze della filiera

C’era una volta un mercato in cui per vendere si sfruttava la rete fisica, i media cosiddetti tradizionali. Ma da qualche anno a questa parte il digital, dopo aver fatto irruzione, si è progressivamente impossessato dei processi lavorativi e delle nostre abitudini, cambiandole carte in tavola. Sono così mutati i parametri, le modalità di azione sul mercato, le gestioni aziendali. Si sono fatti strada, fino a istituzionalizzarsi, nomi, sigle, che nascondono i significati del nuovo mondo. Sapete che cosa è il BPO? Il Business Process Outsourcing, che visto per esteso comincia ad assumere un senso più concreto, è l’esternalizzazione dei processi gestionali e di controllo di un’impresa, la quale decide di affidarsi alle cure di un partner con qualifiche tali da poter liberare risorse interne e far sì che si dedichino ad attività più orientate al core-business aziendale. Cosa offrono questi fantomatici partner del BPO? Controllo e acquisizione di dati, costruzione di database, supporto  alle procedure informatiche anche da remoto.

E intanto un tempo se ne va’… Evoluzioni e Covisian

Conoscete Covisian? È una delle sigle di maggior prestigio del pianeta BPO, come amano dire gli uffici stampa è tra i leader del mercato. Abbiamo deciso di approfondire l’argomento incontrando Andrea Fileccia, Head of Innovation dell’azienda, e con lui abbiamo parlato di marketing digitale e della filiera di generazione dei contatti e delle vendite, di un’epoca che secondo Covisian è giunta al termine.

Quale è il mondo che ha ormai giocato tutte le sue carte e deve necessariamente farsi da parte?

«Stiamo parlando di un modello tradizionale che vede da una parte le agenzie web, da cui le aziende committenti comprano lead generation, e le società di customer management dall'altro, a cui le aziende si affidano per fare conversione dei contatti in clienti. Solitamente gli obiettivi delle parti coinvolte sono contrastanti e questo comporta dei limiti. Per fare un esempio, le liste delle agenzie web funzionano solo parzialmente quando le società di customer management le lavorano. Covisian ha sviluppato un modello diverso, integrando al suo interno tutte le competenze della filiera, per sviluppare un percorso più integrato e coordinato, con un unico soggetto che progetta le campagne promozionali, gestisce la lead generation e poi le conversioni e infine le vendite».

Chi è dunque Covisian?

«Siamo un gruppo leader italiano (diventato un player globale a seguito di un solido percorso di internazionalizzazione), specializzato in Business Process Outsourcing (BPO). La conoscenza della materia ci permette di offrire servizi di Customer Management ed esternalizzazione dei processi aziendali. Occupandosi di gestione del contatto con i consumatori per conto delle aziende committenti, il gruppo si è evoluto negli anni verso una gestione dei contatti, sia sui canali digitali sia su quelli tradizionali, grazie a un impiego massiccio della tecnologia».

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Come operate?

«Non misuriamo il numero dei contatti, bensì il ROI del committente, ci chiediamo quale livello sia stato raggiunto e poi monitoriamo l’avanzamento dell’attività quotidiana».

Che numeri avete raggiunto nell’ultimo periodo?

«Per il 2020, a livello globale, prevediamo di raggiungere un fatturato di 340 milioni, mentre sul mercato italiano abbiamo fatturato 160 milioni nel 2019, che dovrebbero diventare 180mln nel corso del 2020».

Il 2020 sarà anno di grandi conquiste, intese come acquisizioni di clienti?

«No, il focus sarà generare più valore sui clienti più importanti, non aumentarne il numero. Poi, sia chiaro, ci siamo anche resi protagonisti di importanti acquisizioni, tra le quali Enel, Sky, Aruba, Leroy Merlin. Possiamo dire che nel 2020 guarderemo maggiormente al mercato estero».

Cosa chiedono le aziende?

«Innovazione, che latita e che si trova nell’erogazione di un servizio che sappia bilanciare tech e fattore umano».

Con quali settori lavorate in maniera più continua?

«Il bancario-finanziario, il più tradizionalmente presente, ma anche le Telco che in questo periodo soffrono di bassi margini e hanno la necessità di gestire e trattenere i clienti. E ancora Energia, Digital, Retail, Media».

Un triennio in un trittico di operazioni

Covisian si presenta sul mercato nel 2017, dopo essere stata fondata nel 2016 con l'acquisizione di Contacta SpA, Visiant Contact Srl su iniziativa della società di private equity indipendente Aksìa Group SGR.  La sua è una ascesa repentina che può essere raccontata da tre storie rilevanti dislocate in questo lasso di tempo piuttosto breve. Tre esempi del modo di lavorare del gruppo.

Innovazione

Sul finire del 2017, Covisian acquisisce l’88% del capitale di Vivocha, azienda italiana specializzata in sistemi digitali per il CRM, controllata prima dell’operazione da fondi di venture capital italiani, da società internazionali e dai fondatori. A seguito dell’operazione il 12% andrà ai fondatori, che resteranno all’interno del gruppo. Attraverso l’acquisizione del controllo di Vivocha il gruppo fa sapere di aver rafforzato le proprie competenze tecnologiche, coerentemente con la propria strategia di continua crescita improntata all’innovazione e alla differenziazione sul mercato per soluzioni digitali ad alto valore aggiunto. Fondata nel 2012, Vivocha permette a qualunque azienda di comunicare con i clienti direttamente sul proprio sito web o Mobile App, utilizzando una combinazione dei canali Video, Voce, Chat e strumenti per condividere contenuti e collaborare in tempo reale. Un sofisticato motore di proattività è in grado di ottimizzare i contatti con gli utenti, nell’ottica di ridurre i costi di servizio ed evitare chiamate ridondanti verso il contact center. Da quel momento, Covisian supporta Vivocha e i suoi clienti nell’offrire le migliori soluzioni integrate di customer management attraverso interfaccia digitale.

Sparta

Il Gruppo investe da anni nello sviluppo e nel miglioramento di ‘Sparta’, un sistema e un modello operativo proprietari che, grazie a sofisticati algoritmi di pianificazione, consente di massimizzare l’efficacia e la qualità, permettendo di raggiungere l’eccellenza nei servizi offerti. Tale tecnologia si è evoluta e oggi, accanto a ‘Sparta’, è nata “Sparta AI”, la soluzione che consente a Covisian di offrire ai propri clienti nuovi modelli di partnership basati sull’intelligenza artificiale e la generazione di valore a lungo termine. Nel corso del 2019 Covisian estende l’utilizzo di questo suo modello in tutto il mondo, integrandolo all’interno di una serie di aziende che acquisisce e che porta al proprio interno. Parliamo ad esempio di Grupo GSS, grande e storica realtà spagnola, caratterizzata da una solida esperienza nell’intera gamma dei servizi di gestione del cliente, presente in Spagna (Madrid, Barcellona, Bilbao, Saragozza, La Coruña, Badajoz), nei principali 7 paesi dell’America Latina, e in USA, con circa 7.700 persone che ogni giorno interagiscono con i clienti dei più grandi operatori di un ampio ventaglio di settori. Con GSS, il Gruppo Covisian si attesta su un volume d’affari di circa 300 milioni di euro generato da oltre 14.000 persone in 2 continenti e 12 Paesi.

Internazionalizzazione

Sul finire dello scorso anno, Covisian prosegue la sua espansione all’estero acquisendo 4 aziende del Gruppo Avanza e crescendo così ancora in Spagna e Sud America. A seguito dell’operazione il Gruppo raggiunge un fatturato di oltre 330 milioni di euro, con un organico di 17.000 lavoratori, distribuiti in 6 Paesi. L’acquisizione rientra nella strategia di internazionalizzazione del gruppo italiano. Viene anche acquisita una Business Unit di Avanza dedicata al BPO che, nello specifico, gestisce processi transazionali e attività di back office che generano valore in termini di qualità della relazione con il cliente. L’operazione è stata realizzata proprio attraverso GSS, realtà spagnola, caratterizzata da una solida esperienza nell’intera gamma dei servizi di gestione del cliente, presente in Spagna e in America Latina. In questo modo entrano a far parte di Covisian: Unitono Contact Center, Uniglobal Insurance Mediation, Avanza Insurance, tutte basate in Spagna. Mentre per quanto riguarda il Sud America, viene acquisita Avanza Colombia. L’acquisizione di Avanza Colombia in particolare significa per il Gruppo l’ingresso in nuovo paese, che consentirà a Covisian di fornire servizi a clienti locali e internazionali in Spagna, Stati Uniti, Cile, Perù, Brasile, Porto Rico e Colombia.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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