L'analisi di Brand Finance per comprendere l’impatto del virus sul valore dei principali brand del mondo. Top 100 brand europei: enterprise value mediamente -25% mentre brand (trademark) value mediamente solo -13%
Brand Finance ha condotto un’analisi per comprendere l’impatto del Covid-19 sul valore dei principali brand del mondo. La ricerca sulle principali 4.700 marche del mondo, è emerso che tra l'1 gennaio e il 18 marzo 2020 tutti i 36 settori considerati hanno perso valore di impresa. I settori che perso maggiore valore sono aerospazio, energia, turismo, abbigliamento e banche. Quelli che hanno meno risentito della crisi sono: prodotti per la casa, utility, telecomunicazioni, alimentari, farmaceutico. Anche tra i settori che perdono più valore ci sono sotto sotto-settori e brand che hanno delle buone prospettive come Amazon, Netflix, WhatsApp e Skype.
L’impatto del Coronavirus
La valutazione di Brand Finance ha anche permesso di stimare impatto attuale del Coronavirus rispetto ai valori fissati al 1° gennaio del valore del trademark - uno dei principali asset che concorrono al valore di impresa. Da questa valutazione sintetica emerge che i 500 principali brand del mondo potrebbero perdere fino a quasi 1 trilione di euro, cioè un miliardo di miliardi, di valore originato da immagine & reputazione. Dalla nuova classifica dei 100 principali brand europei, ordinati per valore originato da immagine & reputazione, emerge che complessivamente l'impatto negativo sul trademark value è stato solo del 13%, mentre i medesimi brand hanno perso circa il 25% di valore d'impresa. Questa differenza di impatto mette in luce ancora una volta l'importanza degli investimenti su questo asset intangibile che contribuisce al valore d'impresa,
Il commento
Massimo Pizzo, managing director Italia di Brand Finance, afferma: "Proprio per l’importanza e per la resilienza del trademark asset, le imprese dovrebbero aumentare oggi gli investimenti su immagine & reputazione a partire da una analisi per mettere a punto la strategia di branding in modo da non trovarsi nei prossimi mesi a competere con armi inadatte a un mercato che ha subito forti cambiamenti. Da come sarà percepita la gestione della crisi si comprenderà con maggiore precisione l’impatto di immagine & reputazione del brand Italia sul PIL e sul business delle singole imprese. Infatti dopo il brutto colpo iniziale del brand Italia, che a ottobre valeva oltre 2.000 miliardi di dollari, ora che la pandemia si sta diffondendo anche in molti altri paesi, e che molti di questi stanno utilizzando le pratiche italiane a modello, ci aspettiamo un recupero della forza del brand Italia nell'influenzare le scelte di acquisto di consumatori e investitori internazionali".