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Il 2020 di Italiaonline, ancora più vicini ai clienti, con lo sguardo sicuro verso il futuro

Autore: D Sechi

Massimo Crotti, direttore di iOL Advertising


Un nuovo modulo di gioco che prevede il passaggio dall’orizzontalità generale delle concessionarie alla verticalità dei consulenti, in base alle varie industry. Un cambio di passo per creare ancora più valore, nel racconto del Direttore di iOL Advertising, Massimo Crotti

Italiaonline è un po’ come quegli amici che, qualsiasi cosa accada, caschi il mondo, tutti giù per terra, non appena citofoni, te li ritrovi sull’uscio, disponibili, organizzati, sempre pronti a inventarsi qualche cosa, a ravvivare la giornata, a creare un’alternativa. Anche nel 2020, soprattutto nel 2020. Volete una prova? Si chiama Newsonline, la business unit all’interno di Italiaonline, concepita come concessionaria in esclusiva per la vendita degli spazi pubblicitari per il più rilevante pool di siti nativi digitali della categoria news & information. Si tratta del primo network di questo genere in Italia e comprende una decina di siti di informazione: gli ultimi arrivati sono Linkiesta, Firstonline e l’agenzia di stampa Askanews. La concessionaria di Italiaonline non si è quindi mai fermata e anche in questo 2020, che sta finalmente volgendo al termine, ha continuato a macinare risultati, ma non solo. iOL Advertising si è infatti riorganizzata per continuare sempre più a portare valore al cliente, secondo un modello non più orizzontale, ma incentrato sulle varie industry di riferimento del mercato. Ed è quindi appropriato che a raccontarci l’ultima stagione, unica nel suo genere, come sperano tutti, sia Massimo Crotti: dal 2017 è il direttore di iOL Advertising, la concessionaria di pubblicità digitale del gruppo, che ha portato al primato grazie al traino dei dati delle sue web properties, ogni mese premiate da Audiweb, al top dei rispettivi ranking, e agli accordi siglati nel corso di questi tre anni, gli stessi che hanno portato la struttura a essere concessionaria esclusiva di pubblicità per importanti realtà digitali, da 3BMeteo a UPDAY for Samsung a WeTransfer. Ecco cosa ci ha detto.

Come si è evoluto il rapporto con i vostri clienti e cosa vi attende nel 2021?  

«Abbiamo ancora più riflettuto sull’importanza del ruolo di una concessionaria come iOL Advertising nei confronti dei nostri interlocutori. È stato un anno cruciale, durante il quale siamo stati al fianco delle nostre aziende clienti in maniera ancora più ravvicinata con uno sguardo sicuro verso il futuro. C’è stato uno scambio continuo, ci sono state molte richieste di consigli da parte dei clienti, abbiamo ragionato più di prima insieme per gli investimenti da pianificare. In altre parole, abbiamo capito che stavamo sviluppando come concessionaria un ruolo ancora più rilevante rispetto a quanto già avevamo ottenuto in questi anni. L’evoluzione ulteriore del rapporto con i clienti ci ha convinti ancora di più a ripensare il modello organizzativo di iOL Advertising: è stato l’ultimo tassello di un percorso che avevamo già in mente e che in questi ultimi mesi abbiamo capito di dover mettere a terra e così abbiamo fatto, per affrontare al meglio le sfide nel 2021 e portare il massimo valore ai nostri clienti. Come concessionaria leader nel digital adv, abbiamo sempre l’esigenza di evolverci per primi sul mercato».

Come si è riorganizzata la concessionaria di Italiaonline?

«Stiamo adottando un modulo di gioco che prevede il passaggio dall’orizzontalità generale delle concessionarie alla verticalità dei nostri consulenti, in base alle varie industry. È un modello che stiamo lanciando proprio a partire da quest’ultimo trimestre del 2020. Abbiamo già diviso i forecast per industry e non più per area territoriale: pertanto, la costruzione dei vari team commerciali è fatta rispetto alle categorie merceologiche, che poi sono quelle principali e che come Italiaonline raggiungiamo: dal finance al beauty e luxury, dal pharma alle telco all’automotive. Tutte le categorie saranno suddivise tra i vari e le varie industry manager della mia squadra».

Quali sono i vantaggi di un modello di concessionaria per industry e perché lo state adottando? 

«È un modello che creerà valore per entrambi gli attori del processo, ossia industry manager e clienti. Il ruolo del consulente di vendita si evolve, specializzandosi nelle varie industry di cui quindi dovrà conoscere tutti gli aspetti, per sedersi a fianco del cliente e avere un dialogo alla pari. Anche il ruolo del cliente quindi cambia: i grandi clienti come quelli con cui collaboriamo hanno sempre più piacere di essere al tavolo con qualcuno che non soltanto “chieda”, ma “offra”; qualcuno che abbia cose interessanti da raccontare e che sia in possesso di informazioni statisticamente rilevanti, cosa che noi siamo in grado di fornire. Come concessionaria più importante d’Italia siamo nelle condizioni di compiere questo salto in avanti e di sederci a fianco del cliente molto prima della sua allocazione di budget, oltre che a valle della stessa. Questo modello verticale per industry è la nostra principale sfida per il 2021, anche perché naturalmente è un “learning by doing”, ma noi abbiamo l’autorevolezza per poterlo fare».

Quanto conta nel nuovo modello di iOL Advertising la varietà e l’audience dei siti e dei portali verticali di Italiaonline?

«Naturalmente conta molto. Italiaonline non è mai ferma e rilancia continuamente, quindi anche il perimetro delle attività cresce. I nostri portali si rafforzano insieme alle nostre partnership e come sapete abbiamo da pochi mesi lanciato il network Newsonline per la raccolta adv in esclusiva per siti di digital news. Ma non basta: la nostra ambizione è quella di continuare a sviluppare le idee in progetti e occasioni di business da proporre al mercato. Anche per questo motivo era necessario un approccio di specializzazione, che definirei quasi chirurgico, per le varie industry. Parallelamente, abbiamo la fortuna come Italiaonline di poter lavorare non soltanto sui grandi numeri delle mail di Libero e Virgilio, ma anche sulle audience dei vari portali verticali e quindi di poterci specializzare per i vari ranking. Da sempre c’è coerenza tra l’approccio commerciale della concessionaria e l’approccio editoriale guidato dal nostro publishing marketing. La qualità e la brand safety dei nostri portali tematici attira sempre più brand ai quali siamo in grado di offrire un posizionamento premium».

A proposito di portali verticali di Italiaonline, ci vuole indicare degli esempi di come vi state muovendo come concessionaria?

«I nostri verticali sono tutti best in class o sul podio nei loro rispettivi ranking, superando anche realtà con una tradizione molto più radicata della nostra. Mi riferisco ad esempio a DiLei, che da parecchi mesi è regolarmente in testa nel ranking dei portali femminili, o a Virgilio Motori, che dopo la riapertura del Paese dopo il lockdown della scorsa primavera ha fatto un gran balzo in avanti sulla scia della ripresa dell’automotive ed è tornato in testa nel suo ranking. Colgo però quest’occasione per spendere qualche parola su QuiFinanza, che è stabilmente il secondo sito italiano nel ranking dei portali di economia con i suoi più di 9 milioni di utenti unici mensili, ma che soprattutto è visitato da un’audience pregiata, che vuole informarsi sapendo di trovare indicazioni chiare e utili per i propri investimenti. QuiFinanza si conferma l’alternativa più valida ed efficace ai media tradizionali di economia, dai quali ormai si è distinto con una linea personale e che attira sempre più brand di prestigio che vogliono pianificare campagne con noi. Infatti, a livello di profilazione del target, parliamo di un’audience in maggioranza altospendente e in possesso di istruzione medio-alta: una garanzia per chi vuole investire in campagne su QuiFinanza sapendo di poter raggiungere il target che per spesa e interesse è quello giusto».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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