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UPA: al via Nessie, piattaforma condivisa di big data per i servizi di marketing e comunicazione

Autore: S Antonini

Da sinistra: Lorenzo Sassoli de Bianchi e Vittorio Meloni


Con questo progetto, sviluppato con Neodata, le aziende recuperano il controllo delle informazioni generate dalle loro property digitali e avviano il processo di digital transformation

Con il lancio di Nessie (Next gEneration System for Strategic Insights Exploitation), la prima piattaforma di raccolta e condivisione di dati per scopi di marketing e comunicazione promossa da UPA, le aziende italiane assumono il controllo delle informazioni generate dalle loro property digitali e avviano l’oramai inevitabile processo di digital transformation.

Il progetto voluto dall’associazione degli investitori pubblicitari presieduta da Lorenzo Sassoli de Bianchi ha già raccolto l’adesione di sei aziende come Bolton, Henkel, Nestlè, Perfetti, Piaggio, Valsoia, e l’obiettivo è, ovviamente, prenderne a bordo altre. Nessie è stato presentato il 19 giugno 2019 dallo stesso Sassoli insieme al direttore generale di UPA Vittorio Meloni, con Alberto Vivaldelli, responsabile digital di Upa, e con Tommaso Gioia di Neodata che hanno curato lo sviluppo del progetto. 

Asset di importanza politica

Nessie permetterà alle aziende di accedere a una massa critica di dati proprietari generati dalle aziende stesse con cui attivare l’audience per l’advertising profilata, la personalizzazione dei siti, il direct marketing o la business intelligence,smarcandosi dalla necessità di rifornirsi da piattaforme terze e con un significativo vantaggio sul fronte delle pianificazionipubblicitarie e sul contenimento dei costi. 

«E’ un asset di importanza politica – ha sottolineato Sassoli – una piattaforma nostra, fatta in Italia, che si configura come una alternativa ai grandi player del mercato dei dati e che arricchisce il patrimonio di informazioni dell’azienda senza doverle cercare fuori dal proprio perimetro». Nessie offre la possibilità di dotarsi di una DMP (data management platform) a quelle aziende che ancora non ce l’hanno, e nel nostro Paese sono ancora numerose. UPA si pone come garante della corretta interazione fra i diversi attori del progetto, oltre che a rappresentare le diverse necessità degli stessi e stimolare nuove iniziative. 

Crescita culturale per le aziende

Le potenziali evoluzioni del progetto sono tutte da esplorare: la prima fase – la costituzione del “data lake” e la messa in funzione della DMP – è partita solo il 1° maggio scorso. Nessie è un’opportunità di crescita culturale per le aziende che vogliono intraprendere un processo di trasformazione digitale e in questo UPA offre un supporto attraverso corsi di formazione sui big data come il recente “Big Data High Performance”, riservato alle aziende associate, e il Master in Data Science per la comunicazione digitale che si terrà da settembre a fine novembre 2019.

«Nessie è un progetto aperto ad aziende grandi e piccole senza distinzioni – ha detto Sassoli -, più le dimensioni del progetto aumentano più diventa significativo. Stiamo parlando con altre realtà; è necessario fare sistema soprattutto in questo mercato dominato da tre o quattro multinazionali». Oltre 70 aziendeaderenti a UPA stanno già collaborando per condividere opportunità e problematiche nell’impiego dei big data e dell’intelligenza artificiale. Le possibilità di business sono molteplici ma ancora da capire, dalle collaborazioni con istituti di ricerca privati e pubblici, alle partnership con data provider esterni quali la GDO, fino allo sfruttamento dei dati da parte delle singole aziende tra di loro e con terze parti. 

Il progetto nel dettaglio

Nessie è stato sviluppato internamente a UPA in partnership con Neodata Group, società specializzata in digital innovation e big data, partner tecnologico che ha messo a disposizione l’infrastruttura di data lake e DMP e realizzato Nessie attraverso le soluzioni cloud Microsoft Azure. La prima fase del progetto riguarda la raccolta in forma anonima dei dati rilasciati dagli utenti di contenuti e campagne pubblicitarie digitali. Questo processo avviene in modalità di condivisione e senza compravendita di dati. Ogni azienda arricchisce solo le audience raccolte organicamente, non potendo fare la cosiddetta audience extension su utenti esclusivi degli altri. Il set di attributi di profilazione comune è costituito da età, sesso, posizione geografica e categorie di interessi.

Questi i requisiti richiesti dalle aziende: la trasparenza dei ruoli e finanziaria, la proprietà e la valorizzazione autonoma dei cosiddetti dati di prima parte (i dati di proprietà esclusiva delle singole aziende), la qualità dei dati raccolti, la certificabilità dell’intero processo. Nessie è anche “compliant” con il GDPR sulla privacy sul tema dell’uso dei dati raccolti dai potenziali consumatori. 

Scarica la presentazione di Nessie


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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