Il Gruppo ha presentato all’International Journalism Festival di Perugia un’indagine sul ruolo degli Osservatori aziendali come strumenti di ricerca e business, realizzata in collaborazione con SCS Consulting
Si è svolta venerdì scorso, nell’ambito dell’International Journalism Festival di Perugia, una tavola rotonda organizzata dal Gruppo Unipol e dedicata al ruolo degli Osservatori aziendali come strumenti di ricerca e business. L’incontro - dal titolo “Gli Osservatori sono strategici per lo storytelling dell’azienda?” - si è tenuto presso l’Hotel Brufani e ha visto la partecipazione di Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations di Gruppo Unipol e Direttore Responsabile di Changes, Liliana Cavatorta, Responsabile Osservatorio Reputational & Emerging Risk di Gruppo Unipol, Fiammetta Fabris, Amministratore Delegato di UniSalute e Marco Lanzoni, Responsabile Mercato Finance di SCS Consulting, con la moderazione di Giampaolo Colletti, Responsabile Comunicazione Digitale di Sanofi Italia e contributor per Il Sole24Ore, StartupItalia!, Millionaire e per la free press Metro.
Da aziende a company
Fernando Vacarini, Responsabile Media Relations del Gruppo Unipol, ha dichiarato: “Da qualche anno, le aziende si sono trasformate in media company per raccontare in maniera diretta la propria storia al pubblico. La scelta del Gruppo Unipol è frutto della mediazione tra strumenti di comunicazione tradizionale e innovativi, partendo dalla solida base degli Osservatori aziendali”. Al centro del dibattito, le evidenze di un’indagine condotta da Gruppo Unipol con SCS Consulting sulle aziende italiane attualmente attive nella produzione di Osservatori dedicati all’approfondimento di tematiche di natura socio-economica e sulla loro diffusione. L’analisi è stata condotta su un panel di 80 aziende italiane attraverso le fonti pubbliche (web), con particolare riferimento al periodo 2016-2019, e un focus sugli Osservatori continuativi, escludendo, dunque, le iniziative una-tantum. Ne emerge che sono 15 le imprese ad adottare, oggi, questo strumento di comunicazione, con 33 report prodotti nel periodo in esame, di cui l’84% sono continuativi e il 16% sono saltuari.
I temi trattati
Le tematiche trattate sono prevalentemente riconducibili al business in cui opera l’impresa (82%), mentre nel 9% dei casi riflettono su tematiche legate alla responsabilità sociale d’impresa; e nel restante 9% di tematiche sociali. L’indagine evidenzia come gli Osservatori aziendali si stiano trasformando, sempre di più, in veri protagonisti dello storytelling aziendale, sebbene siano tendenzialmente percepiti con una portata ancora limitata.
Tuttavia, agli Osservatori aziendali - sottolinea ancora l’analisi -, viene riconosciuta una correlazione positiva tra impegno comunicativo delle aziende che li adottano e livello di fiducia espresso dall’opinione pubblica, nonostante siano ancora poche le realtà che adottano con successo questa pratica. Tra queste, il Gruppo Unipol rappresenta una best practice, con i suoi tre progetti significativi: l’Osservatorio UnipolSai sulle Abitudini di Guida degli italiani, l’Osservatorio Reputational & Emerging Risk e l’Osservatorio UniSalute, da cui sono poi nati i magazine digitali Changes e InSalute.