La non aggiudicazione dell’incarico lascia tempo alla compagnia, che si avvarrà di Havas Media almeno fino a fine anno, di individuare le modalità ottimali di gestione di pianificazione e acquisto degli spazi
Il fatto che la gara per planning e buying di TIM potesse venire sospesa, come in effetti è avvenuto, senza creare comunque problemi alla compagnia di cui è Direttore Brand Strategy Media & Multimedia Entertainment Luca Josi, stava nelle cose, visto che fin dall’inizio era stato esplicitato che Havas Media – che gestisce attualmente l’incarico da 55 milioni di euro e altrettanti se non di più in Brasile – in ogni caso era sotto contratto fino a fine anno. L’eventuale, nuova, aggiudicazione, sarebbe stata quindi in ogni caso operativa a partire dal prossimo anno.
Al pitch, ricordiamo, hanno partecipato anche Mindshare, UM, OMD e Zenith. Ora, TIM ha tutto il tempo o per indirne un altro o per prendere una diversa decisione che sarebbe decisamente clamorosa anche se del tutto legittima e cioè, come varie fonti sostengono, di internalizzare planning e buying per poi appoggiarsi alla stessa Havas Media o a un’altra, eventuale, centrale, per i servizi a supporto. La tendenza a gestire direttamente gli acquisti degli spazi sta riprendendo del resto quota anche a livello internazionale, mentre per le pianificazioni sarebbe una novità: ma, nella logica di saving che sta caratterizzando in questa fase anche la compagnia di cui è A.D. Luigi Gubitosi e che ha già portato – secondo quanto risulta al nostro giornale – a una fortissima riduzione del fee per Havas Milan confermata per creatività e social, ci può anche stare, anche se poi bisogna vedere se ne deriva un vero vantaggio o meno. I servizi professionali, si sa, hanno un costo e comunque, in ogni caso, bisogna sostenerli con adeguate risorse anche se si fa tutto in-house.
Il digital
E qualche novità potrebbe esserci infine anche sul fronte del digital, che ha un valore stimabile di 15-20 milioni di euro in Italia e che, notoriamente, è stato espunto dalla gara. A questo proposito si è detto che fosse in via di assegnazione, qui invece in forma diretta, a Gagoo Group di Andrea Pezzi. Su questo fronte invece potrebbe succedere che a quest’ultimo vada solo il media a performance ma non anche il display che, quindi, resterebbe nelle competenze di Havas Media: almeno fino ad altre decisioni. A TIM, che si vuole sempre più caratterizzare come Media Company anche con TIM Vision, del resto – come rivelano già le stesse cariche che assomma Josi – già oggi ma, a tendere, sempre di più, interessa una gestione dall’interno del planning, soprattutto digitale, dove i bid in programmatic non necessitano del valore di una negoziazione sostenuta da un centro media. La piattaforma di Gagoo invece è un integratore di mar-tech attraverso piattaforme programmatic che consentono di sfruttare i dati degli utenti e implementare strategie digitali mirate per generare nuovi clienti e aumentare le vendite di beni e servizi.