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Stati Uniti e Europa: chi ascolta i podcast, cosa ascolta?

Autore: Redazione

Tonia Maffeo


Da una recente analisi realizzata da Voxnest, società leader nel mercato del podcasting, emerge una panoramica su quali sono gli argomenti più seguiti da chi ascolta podcast negli Usa e nel continente europeo

Da una recente analisi realizzata da Voxnest, società leader nel mercato del podcasting, emerge una panoramica su quali sono gli argomenti più seguiti da chi ascolta podcast negli Usa e in Europa. Quali sono le tematiche più ascoltate in podcast negli Stati Uniti e nel continente europeo? Come si comportano queste categorie a seconda dell’orario della giornata? In che modo queste analisi possono aiutare lo sviluppo di un settore in rapidissima crescita come quello del podcasting? E ancora, possono i comportamenti di ascolto di una categoria influire sul piano strategico di promozione di un podcast?

I dati dell’indagine

Voxnest ha tentato di rispondere a queste domande portando alla luce alcuni dati e tematiche basati sull’ascolto di podcast relativi alle proprie property, con l’obiettivo principale di aprire un tavolo di discussione e confronto con e perl’industry del podcasting. “L'analisi dell'ascolto dei podcast in base alle categorie ci permette di capire come si sta sviluppando il mercato del podcasting e quali sono i comportamenti dell’audience rispetto ai contenuti - afferma Tonia Maffeo, Head of Marketing Voxnest World -. Osservare questi dati è di primaria importanza, specialmente in un momento storico come questo, nel quale stanno facendo il loro ingresso nel mercato del podcasting anche i colossi dell’audio ICT: è bene, quindi, che tutta l’industry si confronti, sia per capire come ci si muoverà, sia per condividere dei data entry con chi sta scommettendo sull'audio.”

Le Top Category

Per capire come si è arrivati ad analizzare le categorie e quali sono le tematiche più seguite via podcast in un raffronto tra Usa ed Europa, gli analisti di Voxnest hanno raccolto sotto lo stesso cappello tutti i paesi europei per poterli confrontare con gli Stati Uniti (paese che, sempre secondo l’analisi di Voxnest, detiene il primato per ascoltatori di podcast al mondo): emerge un quadro piuttosto diverso dei gusti di ascolto delle persone, anche in relazione alle fasce orarie. Ma andiamo nel dettaglio: tra le prime cinque categorie prese in esame da Voxnest per quanto riguarda gli Stati Uniti, spicca la Religione, seguita da Cultura, Sport, Storiae infine Notizie e Informazioni. Per quanto riguarda la categoria più gettonata dagli americani, la Religione, si può affermare che sono principalmente due i momenti preferiti per l’ascolto di podcast dedicati: al mattino, tra le 7.00 e le 8.00, e la sera dopo le 21.00. Lo Sport e Notizie e Informazioni mantengono un trend costante nella giornata, con una differenza sostanziale legata per lo più ai picchi che registrano: lo Sport, infatti, viene maggiormente ascoltato intorno alle 7.00 e alle 17.00, mentre i podcast relativi alle news registrano tre picchi, uno attorno alle 8.00 del mattino, uno verso le 18.00 e, infine, uno più pronunciato intorno alle 21.00: un dato in controtendenza rispetto a ciò che ci si aspetta di solito, ovvero che l’ascolto delle news sia prerogativa della prima mattinata. Alla luce di questo, si può affermare che il comportamento negli ascolti dei podcast sulle news è simile a quello della tv, che registra proprio durante la serata il picco di spettatori nei vari telegiornali.

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La Storia inizia al mattino

Per quanto riguarda la categoria Storia, l’attenzione degli ascoltatori si concentra nelle prime ore della giornata, intorno alle 7.00 di mattina, dove troviamo un primo picco. Dopo di che, l’interesse cala gradualmente durante il corso della giornata, salvo avere un’ultima ripresa, tra le 21.00 e le 22.00, di entità simile al picco mattutino, per poi entrare nella fascia notturna in cui si ha il naturale abbassamento degli ascolti. La seconda categoria americana è quella della Cultura, che gli americani preferiscono consumare al mattino: l’ascolto cresce, infatti, dopo le 6.00 del mattino, con un evidente picco alle 8.00, che va scemando lentamente dopo le 9.00.

In Europa è tutto diverso

I dati dell’Europa fotografano una situazione completamente diversa: al primo posto nelle categorie più ascoltate ci sono tutti i podcast legati al tema Business, seguito da Cultura, Psicologia, Storia e infine Educazione. L’evidente dato in comune con gli Usa riguarda essenzialmente la fascia oraria più ascoltata, trasversale a tutte le categorie, ovvero le 7.00 del mattino. Prima della scuola, prima del lavoro, in un momento dove molti si ritrovano già in macchina nelle lunghe file oppure a fare un po' di fitness mattutino. La categoria Business ha un andamento costante nel grafico preso in esame da Voxnest, con un secondo picco rilevato dopo le 16.00. Lo stesso accade in linea generale, seppur in forma lievemente minore, anche per le categorie Cultura e Psicologia. Diverso è il caso di Storia, dove gli europei si dimostrano ascoltatori più attenti tra le 16.00 e le 18.00. I podcast afferenti alla categoria Educazione vengono, invece, ascoltati maggiormente tra le 12.00 e le 13.00 e tra le 16.00 e le 17.00, oltre che intorno alle 8.00. Di base, sia gli Usa che l’Europa prediligono orari legati soprattutto allo spostamento da casa per l’ufficio o per la scuola, a conferma di una tendenza piuttosto radicata dell’ascolto di podcast prevalentemente in auto o nei mezzi pubblici, ma anche in palestra o mentre si affronta l’appuntamento mattutino col running.

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Un quadro realistico

L’analisi dei dati di Voxnest permette di poter delineare ai podcaster, agli editori, così come agli inserzionisti, un quadro abbastanza realistico del tipo di ascoltatore e delle sue preferenze, che può avere ricadute sul business del podcasting, sulla monetizzazione per i podcaster dei propri contenuti audio e sulla pianificazione delle campagne pubblicitarie. Tornando alla categoria Cultura, è un contenitore di argomenti pressoché sterminati e accoglie al suo interno un’ampia gamma di contenuti. Ed è qui che emerge una problematica importante, e relativa a tutto il mercato del podcasting: la modalità di categorizzare il contenuto di un podcast. I dati tengono in considerazione il fatto che le categorie analizzate siano piuttosto ampie (come quella relativa alla Cultura) ed è per questo che sarebbe necessario un ripensamento sulle modalità di categorizzazione, tematica calda nella industry del podcasting tanto che Apple ha recentemente annunciato che entro la fine dei quest’estate verranno ripensate e aggiunte alcune categorie della sua sezione dedicata ai podcast.

Fiducia e libertà

Se da un lato denota fiducia e libertà lasciare ai podcaster la scelta di registrarsi sotto una determinata categoria, dall’altro è quanto mai utile e necessario affinare gli strumenti in grado di supportare i podcaster in questa scelta, per semplificargli il processo e aiutarlI a valorizzare al massimo il contenuto che propongono, quindi ad essere rintracciati più agevolmente e magari anche all’interno di più categorie. “L’ideale per risolvere questa problematica? Potrebbe essere un’intelligenza artificiale in grado di aiutare il podcaster nella scelta di appartenere ad una categoria oppure ad un’altra - dichiara Maffeo -. Quello del podcasting è un mercato in continua evoluzione e come tutte le “cose nuove” ha bisogno di messe a punto costanti, e di riflessioni condivise sul progresso del mercato e del mezzo”.

Voxnest, nata dalla fusione di Spreaker

Nata dalla fusione di Spreaker, la prima app in Italia per creare podcast, e BlogTalkRadio, la principale piattaforma di talk show online degli Stati Uniti, Voxnest fornisce soluzioni tecnologiche professionali per il podcasting con strumenti che ne curano ogni fase (creazione, distribuzione, gestione, misurazione e monetizzazione) attraverso i suoi tre principali prodotti: Spreaker, per i podcaster indipendenti; Spreaker Enterprise, soluzioni tailor made per aziende; Dynamo, una soluzione per guadagnare attraverso i podcast. Con sedi a New York, Berlino e Bologna, Voxnest è oggi una realtà affermata nel mercato mondiale del podcasting e vanta un network di oltre 50.000 podcaster e oltre 120 milioni di stream unici e download al mese.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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