New York Times, Yahoo International, MSN News e Experience IS: a STEMinTheCity quattro protagoniste del giornalismo internazionale raccontano agli studenti il nuovo ruolo della donna nelle news
Ancora poche donne siedono sulle poltrone di vertice nelle media company e nelle redazioni. Ma qualcosa sta cambiando e spesso i progetti più innovativi nelle news parlano al femminile. È quanto è emerso dall’evento “INNEws, how to be innovative (girls) in news”, organizzato da PrimaOra, che si è tenuto lo scorso 7 maggio all’Università IULM di Milano, nell'ambito di STEMinTheCity. Quattro protagoniste del giornalismo internazionale, dal New York Times a Yahoo International, da MSN News Spain fino alla start-up per millennials di Condè Nast, Experience IS, hanno risposto alle domande delle studentesse intervenute, affrontando i temi del gender gap e del contributo che le donne riescono a dare all’evoluzione dei media.
Ana Marcos Rodriguez
Uno sguardo alla Spagna
“In Spagna, El Pais ha un direttore donna, Soledad Gallego-Diaz, ma è una nomina recente, del 2018. E soprattutto è un’eccezione tra i grandi quotidiani nazionali - spiega Ana Marcos Rodriguez, Regional Lead di MSN News -. Nei media spagnoli le donne sono solo il 21% dei top manager”. La situazione non è molto diversa negli altri Paesi, Italia compresa: ci sono molte donne nelle redazioni, ma a livelli medio bassi; quando si sale, c’è posto solo per gli uomini. O quasi. Eppure, le donne hanno molto da dire, e anche qualcosa da insegnare, ai colleghi maschi. Secondo Marie-Hélène Savard, responsabile editoriale internazionale di Yahoo, le giornaliste si comportano in modo diverso “nella scelta delle fonti, ad esempio. I giornalisti maschi, quando devono intervistare un esperto, si rivolgono più spesso a un uomo. Le loro colleghe sembrano avere invece più consapevolezza del fatto che ci sono anche donne da consultare. L’attenzione al rispetto delle diversità è importante per noi a Yahoo: tutto ciò migliora molto la qualità dell’informazione”.
Francesca Donner
Innovazione e tecnologie
Innovazione non vuol dire, quindi, solo nuove tecnologie e algoritmi che aiutino il lavoro delle newsroom, ma anche un approccio mentale diverso. Come quello dimostrato dal New York Times, che nel 2017 ha lanciato The Gender Initiative. “È un progetto a 360 gradi - dice Francesca Donner, Gender Director del quotidiano newyorkese -. Abbiamo deciso, come giornale, di tutelare le differenze, di essere rispettosi e aperti anche nei confronti delle persone che in genere, a torto, non vengono considerate come lettori-tipo del New York Times. Come Gender Director mi confronto ogni giorno con i colleghi delle varie redazioni e insieme parliamo di quale sia l’approccio migliore per affrontare le diverse storie, tenendo conto di tutti gli aspetti e sensibilità. Quelle femminili, certo, ma non solo”. Tra le iniziative lanciate dal New York Times (ora anche in Italia, grazie alla collaborazione con Womenomics) c’è il progetto #Thisis18, che invita le diciottenni e ventenni di tutto il mondo a postare in Instagram una testimonianza in foto o in video della loro vita reale, per realizzare una grande fotografia della nuova generazione di donne.
Il target millennials
Il target millennials, si sa, è quello più ambito, dove l’innovazione è più di casa. A stretto e quotidiano contatto con questo target c’è Francesca Zaccagnini, ora responsabile editoriale di Experience IS, start-up per Instagram lanciata lo scorso anno da Condé Nast, ma in precedenza editorial manager del sito The Blonde Salad di Chiara Ferragni. “Abbiamo in maggioranza donne tra le nostre follower (ad oggi circa 230mila, ndr), ma non ci poniamo il problema di fare contenuti “per donne”. La Generazione Y non bada a queste differenze - spiega Francesca Zaccagnini -. Il nostro è piuttosto un pubblico esigente, che si fa sentire: se qualcosa non va, protesta e dice la sua. Per il nostro team è uno stimolo importante: ascoltiamo e ne teniamo conto quando creiamo nuovi contenuti”. Dalle testimonianze è emerso, infine, che le donne nei media hanno ancora molte difficoltà da affrontare, tra sfide vecchie e sfide nuove.
Marie Hélène Savard
Imparare a chiedere
“Le donne devono imparare a chiedere - sottolinea Marie Hélène Savard di Yahoo -, in fase di negoziazione spesso si fanno sentire molto meno degli uomini, persino quando meritano di più”. E per Ana Marcos Rodriguez serve “più fiducia in se stesse: anche se alcuni traguardi sembrano inaccessibili alle donne, le storie di successo di alcune di noi dimostrano che chi riesce a dare il proprio contributo di innovazione può arrivare in alto”. “Serve una corazza sempre più dura contro gli attacchi, a volte brutali, che possono arrivare dai social”, aggiunge Francesca Donner, del New York Times, sottolineando un problema, quello degli haters, che negli Stati Uniti colpisce spesso le giornaliste in prima linea, che svolgono inchieste o si espongono con opinioni personali su temi di attualità e politica. “Io credo che si debba osare, sperimentare - conclude Francesca Zaccagnini -. Quello dei media un mondo esaltante, stanno succedendo cose bellissime. E c’è ancora molto da inventare”.