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Paola Marazzini: «Mai smettere di seguire le proprie passioni!»

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Paola Marazzini


La Director Strategic Partnerships di Google, ha messo l’entusiasmo alla guida della sua carriera. Un elemento che le ha permesso di trovare un giusto bilanciamento tra vita professionale e personale

Torna la rubrica dedicate alle donne della industry, con la protagonista della settima puntata: Paola  Marazzini. Ora Director Strategic Partnerships di Google, fa parte del colosso digitale da quasi 12 anni, prima dei quali ha vissuto esperienze nel settore televisivo. In attesa di poter affrontare a pieno l’ultima sfida tecnologica, quella del machine learning (le cui potenzialità non sono ancora state completamente rivelate), Paola usa una frase a lei molto cara per dare un consiglio a tutti i giovani che si affacciano a questa industry: «C’è un solo tipo di successo, quello di poter fare nella propria vita quello che si desidera».

Come è iniziata la sua carriera nel settore dell’advertising technology?

La mia carriera è iniziata nel mondo della pubblicità quando negli anni 90 sono entrata in Publitalia ‘80 per occuparmi di TV analogica tradizionale. In questa azienda ho sviluppato un percorso professionale che mi ha portato a partecipare dapprima al lancio della divisione Publitalia-online (per dare un riferimento temporale erano i tempi del portale Jumpy e della declinazione web della prima edizione del Grande Fratello) e successivamente allo sviluppo dei primi progetti di pubblicità interattiva televisiva in occasione del lancio del Digitale Terrestre. Il cambio di passo nella mia carriera dell’advertising technology è poi coinciso con l’ingresso in Google, ormai quasi 12 anni fa quando sono entrata a far parte del team italiano che allora contava una quarantina di persone.

Quali sono le sfide principali che aziende come la sua si trovano oggi ad affrontare?

La sfida di Google oggi è quella di mettere a disposizione delle persone e delle aziende servizi che siano di aiuto nello svolgimento delle diverse attività della vita quotidiana facendo leva sulle innovazioni che la tecnologia ci mette a disposizione. Ad esempio oggi i consumatori sono sempre più curiosi, esigenti ed impazienti e vogliono ottenere rapidamente informazioni in qualsiasi momento ed in qualsiasi luogo, con esperienze altamente personalizzate: la capacità di intercettare e relazionarsi con queste esigenze è cruciale per la crescita delle imprese. Le sfide che come Google affrontiamo oggi sono sia quella di fornire alle aziende e all’intero ecosistema le competenze digitali utili a comprendere questo cambiamento, sia quella di condividere gli strumenti necessari per avere successo in questo contesto di trasformazione.

La trasformazione digitale sta avendo un forte impatto sulle imprese. Come descriverebbe gli effetti di questi cambiamenti?

Oggi è chiaro che il digitale rappresenta una leva trasformativa pervasiva, per qualsiasi azienda di qualsiasi settore. Possiamo dire che nel futuro ogni azienda sarà un’azienda digitale: da chi costruisce automobili a chi produce olio, nessuno è escluso. La tecnologia rappresenta un’opportunità per favorire trasformazioni nei modelli di business e sta aprendo nuovi capitoli per il Marketing, come il MarTech ad esempio. Recentemente uno studio di Boston Consulting Group realizzato per Google ha misurato l’impatto del Digital Marketing sul business e ha evidenziato a livello Europeo una situazione che vede solo il 2% delle aziende nel quadrante dell’eccellenza del data-driven marketing. Lo studio evidenzia inoltre, che le aziende “mature” in questo percorso di utilizzo della tecnologia hanno registrato un aumento dei ricavi fino al 20% e un risparmio sui costi fino al 30%. Il nostro impegno in Italia è quello di portare queste evidenze e supportare l’ecosistema ad evolversi per il bene dell’intero sistema paese, che da anni sosteniamo con progetti come “Eccellenze in Digitale” e “Crescere in Digitale”, sviluppati in collaborazione con Unioncamere e il Ministero del Lavoro, con l’obiettivo di formare i giovani e condividere le competenze con le imprese italiane che vogliono intraprendere un percorso verso il digitale.

Secondo lei, qual è stato l’avvenimento tecnologico che ha avuto il maggiore impatto negli ultimi anni?

Quando sono entrata in Google, quasi 12 anni fa, la search era il prodotto principale. In questi anni ho assistito a diversi eventi come il lancio del sistema operativo Android, lo sviluppo di Youtube (oggi il secondo motore di ricerca al mondo), il lancio di Chrome, per citare alcuni dei tanti avvenimenti tecnologici che ho vissuto. Ma se tra i tanti dovessi sceglierne uno probabilmente quello che ha avuto un impatto maggiore nelle abitudini dei consumatori e nel nostro lavoro è la diffusione degli smartphone che hanno ridisegnato il nostro modo di vivere e di relazionarci. Oggi l’ultima frontiera dell’innovazione è rappresentata dal Machine Learning, che sta cambiando il modo in cui risolviamo i problemi con soluzioni trasformative e che è solo agli albori delle sue potenzialità di utilizzo.

Quale è stata la lezione più importante che ha ricevuto nella sua carriera?

Questa è una bellissima domanda. Un insegnamento che mi porto a casa dal mio percorso professionale è quanto sia importante seguire le proprie passioni scegliendo con il cuore ciò che più piace e interessa. Con il passaggio da Publitalia a Google ad esempio ho scelto di lasciare un’azienda che mi ha dato tantissimo dal punto di vista professionale, per soddisfare la curiosità che provavo verso una realtà così innovativa e veloce, attratta dalla sfida personale e professionale che questo cambiamento comportava.

Cosa pensa riguardo la sfida che le donne di oggi affrontano nel trovare l’equilibrio tra aspirazioni professionali e vita personale?

Non ho mai considerato questo aspetto come un ostacolo o una sfida difficile da affrontare. Scegliere di seguire le mie passioni mi ha aiutato a trovare un giusto bilanciamento tra vita professionale e personale.

In questo contesto, quale supporto offre la sua azienda?

Ho la fortuna di lavorare in un’azienda che è molto attenta a queste tematiche e che pone un impegno costante per il benessere dei propri dipendenti. Infatti, ci assicuriamo sempre che ognuno possa essere parte di un gruppo di lavoro diversificato e allo stesso tempo inclusivo. L’ambiente che vogliamo è quello che celebra la diversità. Ciò si riflette anche sul lavoro quotidiano, nella realizzazione di prodotti e servizi che siano disponibili e utili per tutti gli utenti.

Quale consiglio si sente di dare alle giovani che oggi vogliano intraprendere una carriera di successo in questo settore?

Come dicevo prima, in un prossimo futuro tutte le aziende saranno aziende digitali. Questo significa che possedere competenze digitali è una chiave per svolgere qualsiasi tipo di lavoro - e non solo, come spesso si pensa, per lavorare in aziende della tecnologia. La sensibilità femminile verso la creatività, la curiosità e l’apertura verso l’innovazione e il cambiamento sono caratteristiche fondamentali per avere successo. Il consiglio che mi sento di dare a tutti i giovani, donne e uomini, è quello di coltivare il proprio talento e non rinunciare ai propri sogni, non cercare soluzioni di comodo ma focalizzare l’energia per raggiungere i propri obiettivi, perseguendoli con passione e spirito di sacrificio. “C’è un solo tipo di successo, quello di poter fare nella propria vita quello che si desidera” è questo il mio motto.

Siamo quindi in un’epoca in continua trasformazione, come il coaching può essere usato per guidare la trasformazione digitale in azienda?

La velocità di cambiamento, la complessità e la crescente incertezza di quest’epoca sono elementi sfidanti per le imprese e di conseguenza anche per le persone che vi operano. Un paio di anni fa ho deciso di intraprendere un percorso che mi ha portato alla certificazione come Coach proprio per essere un miglior Manager per il mio team. Oggi supporto colleghi anche di altre nazioni all’interno di Google con percorsi di Coaching e posso testimoniare come questo sia uno strumento efficace nell’accompagnare le persone ad affrontare la velocità del cambiamento e la flessibilità richiesta dalla trasformazione culturale che, ancor prima di quella digitale, la tecnologia ci impone.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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