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Il messaggio di Alessandra Avarista: «Lavorare con passione, non smettere mai di imparare»

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Alessandra Avarista


La Programmatic Manager di Publicis Media rivive il suo amore a prima vista per il mondo dell’advertising online, la disruption della digital economy e l’opportunità che questo stravolgimento ha portato nel settore dell’online. Il cambiamento, dice lei stessa, non deve essere visto con accezione negativa, ma è una sfida interessante, un modo di rimettersi in gioco

Nell’ottava puntata di Women in Tech spazio alla Programmatic Manager di Publicis Media, Alessandra Avarista, e al cambiamento che sta vivendo il settore nel quale lavora. «Uno spostamento verso un livello di coscienza più profondo, un mondo in cui le persone cominciano a mettere in discussione sistemi, regole e processi», spiega. Quella disegnata però è una soluzione che ha già vissuto, e da cui ha tratto un insegnamento molto importante: «La velocità dei cambiamenti permette alle aziende di mutare pelle e di adattarsi velocemente a nuovi scenari».

Come ha avuto inizio la sua carriera nel settore dell’advertising technology?

Da sempre sono appassionata di tecnologia e di comunicazione. Il primo contatto con la pubblicità è avvenuto durante la tesi in Marketing e Comunicazione, dove ho trattato temi di Paid Adversiting in ambito digitale. La mia curiosità e la voglia di andare ancora più a fondo in questo ambito mi hanno spinto a frequentare un Master in Comunicazione e Digital Advertising dopo il quale sono entrata nel mondo dell’adv online ed è stato amore a prima vista.

Quali sono le sfide principali che aziende come Publicis Media Italy si trovano ad affrontare oggi?

Quello che stiamo vivendo è un cambiamento, uno spostamento verso un livello di coscienza (e conoscenza) più profondo, un mondo in cui le persone cominciano a mettere in discussione sistemi, regole e processi. Una trasformazione che sta rivoluzionando il modo di lavorare e di interagire l'uno con l'altro. Questo mutamento rappresenta una vera e propria sfida, dove tutti sono coinvolti e tutti sono in gioco. Le aziende devono perciò affrontare un processo veloce di trasformazione per stare al passo, non solo con il mutamento del consumatore, ma anche e soprattutto con il modo di lavorare, lo scambio di informazioni, la sempre maggiore verticalità e l’entrata in gioco di nuovi attori, soprattutto sul fronte consulenziale. Tutto questo è già in atto in Publicis Media Italy.

Come descriverebbe gli effetti di tutti questi cambiamenti?

Non necessariamente un cambiamento deve essere visto con accezione negativa, ma al contrario può celare nuove e interessanti opportunità. La velocità dei cambiamenti permette alle aziende di mutare pelle e di adattarsi velocemente a nuovi scenari, sempre più improntati a una trasformazione digitale e tecnologica del mondo in cui viviamo. Si delineano così nuove sfide che stanno stimolando tutti gli attori a mettersi in discussione e a rimettersi in gioco, rendendo sempre più complesso affermare la propria unicità, una proposizione distintiva e potenzialmente vincente.

Secondo lei, qual è stato l’avvenimento tecnologico che ha avuto il maggiore impatto negli ultimi anni?

Più di avvenimento tecnologico parlerei di sviluppi tecnologici che hanno portato un cambiamento di prospettiva e di stile di vita. L’ubiquità degli smartphone, il grande successo dei social networks e la continua proliferazione delle app hanno posto le basi per un cambiamento epocale nel nostro modo di vivere. La rete entra in contatto con il modo fisico in un legame di comunità, in cui si condividono auto, stanze, recensioni, tempo libero. Un’evoluzione che ha lasciato due segni, uno legato all’originale ideologia dell’economia di condivisione che oggi persiste in app come BlaBlaCar, CouchSurfing, Car2Go o Enjoy e una sicuramente di maggior successo, trasformatasi invece in tecno-distopia, in cui gli stessi brand che hanno cavalcato il concetto di sharing-economy si stanno sempre più trasformando in colossi simili a quelli del passato (Uber sempre più simile ad una compagnia di Taxi e Airbnb, con il suo progetto immobiliare, sempre più simile ad una catena alberghiera).

Qual è stata la lezione più importante che ha ricevuto nella sua carriera?

La digital economy è sicuramente uno dei settori più veloci e più mutevoli, dove adattarsi o riadattarsi continuamente può essere destabilizzante se non vissuto con il giusto spirito. Ho imparato che vivere tali cambiamenti come sfida e come opportunità di crescita professionale e personale rappresentano un mindset vincente. Il percorso è ancora lungo ma già non vedo l’ora di approfondire i prossimi cambiamenti e le innovazioni attraverso cui si evolverà il nostro lavoro, la mia passione.

 Cosa pensa riguardo la sfida che le donne di oggi affrontano per trovare l’equilibrio tra aspirazioni professionali e vita personale? In questo contesto, quale supporto offre Publicis Media Italy?

Bilanciare lavoro e vita privata non è sempre facile, ma grazie al progresso tecnologico, all’introduzione dello Smart Working, a orari flessibili e a facilities per i dipendenti trovare tale equilibrio sta diventando più semplice. Credo comunque che tale balance non possa prescindere da scelte e sacrifici che le persone, siano esse donne o uomini, devono mettere in campo per raggiungere gli obiettivi che li rendono felice e appagati. In Publicis Media Italy la gestione elastica dell’entrata e l’uscita e un progetto di Smart Working in progress favoriscono la possibilità di raggiungere tale equilibrio.

 Quale consiglio si sente di dare alle giovani di oggi che vogliono intraprendere una carriera di successo in questo settore?

Gli ingredienti perfetti per una carriera di successo? 200g di determinazione, 180g di pazienza, 120g di tenacia, 100g di curiosità e voglia di imparare, 1 bustina di obiettivi da raggiungere e un pizzico di fortuna, tutto insaporito da tanto entusiasmo. Ovviamente non esiste la ricetta perfetta, ma alle giovani di oggi consiglio di non fermarsi al primo ostacolo, di lavorare con passione, di non smettere mai di imparare e di mettersi in sempre in gioco.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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