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Mary Aimée Abdel Sayed, l’essere se stessi e l’impegnarsi in prima persona

Autore:

Mary Aimée Abdel Sayed


La storia nel digitale della Marketing & Communication Manager per l’Italia di WebAds è cominciata a Roma, è passata dal Belgio ed ora continua a Milano, città in cui l’attuale manager è cresciuta insieme a quella che prima era una startup ed ora è tra i leader del mercato.

Mary Aimée Abdel Sayed, Marketing & Communication Manager per l’Italia di WebAds, è la protagonista della decima puntata della rubrica dedicata alle donne del digitale, industry in cui ha debuttato oltre 10 anni fa e in cui ha ricoperto ruoli diversi all’interno della stessa azienda. Dal campaign management all’affiancamento agli editori, fino al posizionamento dell’azienda sul mercato italiano, l’evoluzione è stata contemporaneamente professionale e personale. Un percorso da cui ha tratto i learning che ha deciso di condividere con le ragazze che lavorano nel settore. Mary Aimée Abdel Sayed rappresenta anche una risorsa attiva del women empowerment. Partecipa infatti all’organizzazione Lean In fondata da Sheryl Sandberg, COO di Facebook, in qualità di coordinatrice del network milanese, che mette insieme oltre 600 donne, dell'organizzazione attiva a livello mondiale.

Come ha avuto inizio la sua carriera nel settore del digital advertising?

Dopo la laurea lavoravo nell’ambito delle Relazioni Pubbliche, da Roma ero arrivata a Milano passando per Bruxelles, ed è proprio a Milano che ho incontrato quelli che sarebbero stati i miei futuri colleghi. Era il 2007 e WebAds in Olanda era già la prima sales house indipendente specializzata in digital advertising: sono stata subito travolta dall’entusiasmo per il progetto, da questo modo di fare comunicazione che era totalmente giovane e nuovo, ed in cui tutto era ancora da esplorare. Ho iniziato dal campaign management, affiancamento agli editori, vendita - quando si è in una start up si ha la fortuna di vedere molti aspetti legati al business - ma alla fine ho scelto di dedicarmi a quello che mi più mi piaceva e che poteva, dal mio punto di vista, aiutare a posizionare stabilmente l’azienda sul mercato italiano.

Quali sono le sfide principali che organizzazioni come la sua si trovano ad affrontare oggi?

La sfida principale è non perdere la propria identità in un settore che affronta cambiamenti continui. WebAds in vent’anni ha avuto due rebrand direi quasi fisiologici, ma il nostro core business è lo stesso: affiancare gli editori nella monetizzazione degli spazi pubblicitari, offrendo agli advertiser audience premium. Questo non vuol dire rimanere fermi ma, al contrario, crescere inglobando nel proprio know how conoscenze e tecnologie che servono a migliorare il proprio business.  

Come descriverebbe gli effetti di tutti questi cambiamenti?

Pervasivi. Non c’è ambito in cui gli effetti del digital e la sua trasformazione non si siano fatti sentire. E questo è positivo per le persone e per le aziende, e offre grandi opportunità di crescita per chi le saprà cogliere. 

Secondo lei, qual è stato l’avvenimento tecnologico che ha avuto il maggiore impatto negli ultimi anni?

Secondo me la diffusione degli smartphone ha avuto un impatto dirompente nei modelli sociali ed economici. Ho letto di uno studio in cui si ipotizza addirittura che l’uomo del futuro avrà le mani e il pollice in posizione anomala, la doppia palpebra, e la responsabilità sarà da attribuirsi alla dipendenza da smartphone. Al di là delle accezioni negative che ovviamente comporta l’abuso del mezzo, lo smartphone è la nostra finestra sul mondo, non richiede particolari abilità, e dà accesso a miliardi di persone a informazioni e servizi. Questo a distanza di anni continua a creare enormi opportunità di business. 

Qual è stata la lezione più importante che ha ricevuto nella sua carriera?

Coltivare la gentilezza. Tutti nel nostro lavoro ci troviamo ad affrontare sfide importanti, a dare del nostro meglio a voler raggiungere traguardi ambiziosi, ma le persone che ammiro di più sono quelle che mantengono il sorriso e la gentilezza anche nei momenti più stressanti e difficoltosi.

Cosa pensa riguardo la sfida che le donne di oggi affrontano per trovare l’equilibrio tra aspirazioni professionali e vita personale? In questo contesto, quale supporto offre la sua azienda?

È una sfida aperta, e secondo me non esiste la risposta giusta. Ci saranno dei momenti in cui la sfera professionale sarà importante, altri in cui la dimensione personale avrà il sopravvento. Per fortuna viviamo in un’epoca in cui, grazie alla condivisione di esperienze al femminile, siamo meno sole nel cercare la nostra soluzione. In WebAds abbiamo un approccio molto spontaneo nel rispondere alle esigenze legate all’ambito personale, non solo familiari, ma anche riguardanti gli eventi imprevedibili della vita. Questo è dovuto all’enorme rispetto che c’è tra di noi, che siamo persone prima che collaboratori o colleghi.

Quale consiglio si sente di dare alle giovani di oggi che vogliono intraprendere una carriera di successo in questo settore?

Se penso all’etimologia di ‘successo’ penso a qualcosa che è ‘già passato’. Si intraprende una strada, se ne potrà dare un giudizio finale, ma sarà sempre un punto di vista. Quello che ritengo importante è il percorso, che è fatto di impegno e di azioni concrete. Ed è proprio su queste che mi piace concentrami, sulle azioni: se riusciamo ad appassionarci alle cose che facciamo i risultati, i ‘successi‘, appunto, arrivano. E diventano semplicemente altri passi per andare avanti. A una giovane oggi direi di non aver paura di farsi avanti e inseguire i propri obiettivi, anche quando non ci si sente totalmente pronte, perché è solo così che si trova la propria strada.

Sta partecipando a un’iniziativa a largo raggio dedicata al women empowerment, puoi descriverci di che si tratta e qual è il suo ruolo?

Sono convinta che la nostra società e la nostra economia sarebbero migliori se le donne e le ragazze fossero valutate in maniera equa rispetto a uomini e ragazzi, per questo da quasi tre anni sono membro attivo di Lean In, organizzazione fondata da Sheryl Sandberg, COO di Facebook e autrice di ‘Facciamoci avanti. Le donne, il lavoro e la voglia di riuscire’ un best seller che dal 2013 ha riacceso il dibattito su quanto sia importante avere più donne in posizioni di leadership. Come coordinatrice di Lean In Milan - il network che sul nostro territorio si rivolge ad una community di +600 donne - ho incontrato Sheryl nella sua recente visita in Italia, dove ha ancora una volta rimarcato che solo lavorando tutti insieme - uomini e donne - possiamo creare un mondo più equo, in cui persone di ogni genere possano perseguire i propri sogni, superando i pregiudizi. E spesso i pregiudizi che ci frenano sono inconsci e derivano da condizionamenti sociali, che toccano prima di tutto noi donne: ci arrendiamo, ci rassegniamo ad una posizione di secondo piano e, pur avendo tutte le potenzialità per riuscire, inconsciamente rinunciamo. Questi sono tutti i condizionamenti che solo le donne stesse possono modificare. Come Lean In Milan organizziamo eventi sul territorio totalmente gratuiti, in cui grazie a workshop mirati e alla condivisione di storie di successo ci poniamo l’obiettivo sia di supportare le donne a ‘farsi avanti’ nella propria carriera sia di creare momenti di networking, che sono essenziali per la crescita personale e professionale di tutte.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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