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Linkontro Nielsen: la fiducia è il volano della crescita, appello ad ADM e Centromarca per promuovere il dialogo tra gdo e produttori

Autore: S Antonini

Laurent Zeller


Lo ha detto il neo Presidente e Amministratore Delegato Laurent Zeller; tra i temi caldi del convegno di Santa Margherita di Pula, la difesa dell’italianità come motore di sviluppo

Si è conclusa sabato 18 maggio la edizione 2019 de Linkontro Nielsen, quest’anno dedicato al tema della fiducia che, come raccontano i dati presentati in apertura di convegno giovedì scorso, scarseggia ancora parecchio dal lato delle imprese. La tre giorni di Santa Margherita di Pula ha registrato 747 presenze totali, con 560 manager di cui 160 chief executive manager e 230 aziende che rappresentano il 70% del fatturato complessivo della grande distribuzione. «Fiducia e crescita vanno a braccetto – spiega Laurent Zeller, Presidente e Amministratore Delegato di Nielsen Italia -, la seconda dipende dalla prima e questo processo virtuoso si innesca attraverso la trasparenza. Invece, nel settore del largo consumo in Italia questa trasparenza manca: «Gdo e produttori fanno fatica a condividere i dati. Per questo Nielsen, che ha una posizione unica nel mercato dei dati, può diventare il tramite super partes e certificato di queste informazioni tra le aziende». Per Zeller un dialogo maggiore tra sigle della gdo e produttori può essere solo positivo: «Credo che le due grandi associazioni di settore, l’ADM (Associazione Distribuzione Moderna, ndr.) e Centromarca, che raccoglie le aziende dell’industria di marca, potrebbero svolgere un ruolo davvero cruciale nel favorire questo dialogo». Una vera e propria “call to action” per i due enti a creare un circolo virtuoso di trasparenza, e per Nielsen «una grandissima ambizione. Vogliamo lanciare in Italia un servizio che già realizziamo in altri Paesi: l’OSA, On Shelf Availability, un sistema di gestione delle merci che monitora quando vanno fuori assortimento e aiuta a provvedere in tempo al riempimento dello scaffale. In questo modo aiutiamo distribuzione e produttori a soddisfare il cliente, e in definitiva a migliorare le vendite. Quindi, fidiamoci l’uno dell’altro».

Fiducia, le aziende fanno fatica

Secondo i dati presentati giovedì scorso, mentre la fiducia dei consumatori rimane stabile a livelli non eccelsi, le aziende ne hanno sempre meno. Instabilità politica ed economica sono più forti dei segnali sui consumi, che nel primo quadrimestre 2019 Nielsen indica in crescita del 2% a valore. Le posizioni della politica, per esempio in merito alle chiusure domenicali, sono vissute con apprensione dagli operatori. Secondo Nielsen, il 10% delle vendite settimanali viene registrato di domenica. Dice Giorgio Santambrogio, CEO di Gruppo VéGé: «Non abbiamo bisogno che la politica interferisca sulle nostre politiche di marketing. Industria e distribuzione devono sviluppare un approccio sistemico comune e rivolgersi al Governo come un sistema unico». Il tema della fiducia investe anche i consumatori, e soprattutto loro: «Mi onoro di far parte di una organizzazione che lavora per meritare la fiducia del cliente – dice Santambrogio -. Io propongo il concetto di fiducia come verità, i nostri scaffali sono il front office dei nostri valori, il punto di vendita è il nostro modo di proporre la fiducia, questo è il nostro obiettivo del futuro».

L’italianità come leva di sviluppo

Diamo fiducia al made in Italy: è la proposta di Armando De Nigris, Presidente del Gruppo De Nigris, anche perché l’italianità è una leva di sviluppo, crea fatturato ed è un patrimonio distintivo, nonché un brand rilevante. Ma spesso mistificato: «Cosa provate quanto vedere il brand “italiano” associato con il parmesan o una tanica di ragù?» domanda Stefano Cini, director of sales & marketing analytics Nielsen. Il concetto di italianità deve essere una guida decisionale per i produttori, deve costituire un vantaggio competitivo e deve essere comunicata, anche attraverso l’etichetta e la descrizione della filiera produttiva. Apporre la bandiera italiana per identificare i prodotti italiani non è sufficiente a garantire e a proteggere la competitività degli stessi. L’italianità deve essere la “currency of trust”, la moneta della fiducia, per creare valore tangibile per le imprese, per i consumatori e per il Paese. Lo ha detto il presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli, nel corso di un dibattito sui quattro pilastri dell’italianità: rilevanza, tracciabilità, territorialità e sistema a cui hanno partecipato Marco Cuppini, direttore scientifico e comunicazione di GS1 Italy; Francesco Cecere, direttore marketing e comunicazione di Coop Italia; Mario La Viola, direttore marketing e sales di CRAI.

I panel dell’evento

Il tema della fiducia proposto da Linkontro ha coinvolto numerose personalità su più piani. Per la visione politico-economica, Carlo Cottarelli e Domenico De Masi; per gli scenari Vincenzo Perrone dell’Università Bocconi, Antonio Garcia de Castro della San Telmo Business School e Peter Brabeck-Letmathe de World Economic Forum, Paolo Magri dell’ISPI; per le testimonianze, l’astronauta Maurizio Cheli nel giorno di inaugurazione aperto da John Tavolieri (Nielsen Global Connect). Sabato hanno parlato di retail Christian Centonze (Nielsen), Enrico Cereda (IBM), Francesco Del Porto (Barilla), Mario Gasparrino (UNES), Enrico Pandian (Fresco Frigo), Cino Zucchi (urbanista). Carlo Alberto Carnevale Maffè ha parlato di trasformazione digitale. Altri panelist intervenuti: Ali Reza Arabnia (Geiko Taikisha), Marco Morchio (Accenture Strategy), Federico Rampini.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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